L'Economia

Stanze, passeggini e valigie: il tessuto antivirus a quota un milione

- Giulia Cimpanelli

Con la pandemia, sentirsi a proprio agio in un ambiente che non si conosce, come una camera di hotel, potrebbe non essere scontato, per il timore che il luogo sia infetto. Anche a questo hanno pensato Gianni Brugnoli e Gianluca Barabino quando hanno dotato di certificaz­ione ISO 18184:2019 il loro tessuto Thebreath, brevettato nel 2015, che aggiunge quindi alla sua attività anti inquinante quella antivirale (tra cui anche per i Coronaviru­s), capace di eliminare in due ore fino al 98,75% della carica virale. Con Thebreath l’aria del locale viene pulita dall’eventuale residuo virale: «Il tessuto — racconta Brugnoli — lavora senza bisogno di energia elettrica né di alcuna attività umana: disgrega le particelle dell’aria e trattenere sostanze inquinanti e virus». L’idea nasce da una chiacchier­ata tra i due imprendito­ri (Brugnoli è titolare della filatura Tiba Tricot e Barabino di Ecoprogram, specializz­ata in flotte aziendali). Anemotech, la startup che hanno fondato, da un fatturato di 600 mila euro nel 2018 è passata a un milione e duecento mila euro nel 2020 e ha clienti in Italia, Emirati Arabi, Corea, Regno Unito e Germania: «Quest’anno puntiamo a crescere del 30%, con un buon ebitda, perché più metri quadrati di tessuto produciamo più la spesa diminuisce», aggiungono i fondatori. Thebreath presenta una struttura tessile su tre livelli, formata da due strati di tessuto antibatter­ico tra i quali è posta una cartuccia carbonica che assorbe, trattiene e disgrega le molecole inquinanti. Un pannello Thebreath di dieci metri quadri è in grado di assorbire le emissioni generate dal passaggio di 3.635 auto a benzina. Dà la possibilit­à di purificare un ambiente di circa 30 metri quadri per diciotto mesi con un solo pannello di un metro quadro. Poi, non è necessario sostituire l’intero pannello, ma soltanto la cartuccia in fibra carbonica che ha il compito di attrarre, trattenere e disgregare le molecole inquinanti. Le prime applicazio­ni, nel 2014, sono state in cartelloni pubblicita­ri outdoor: «Lo proponemmo a Umberto Veronesi, che la face mettere nei garage delle Ieo per limitare l’inquinamen­to. Abbiamo fatto maxi cartelloni per Kering a Milano, Londra e Dubai. Abbiamo anche un accordo con un’azienda coreana per la pubblicità alle sue fermate dei mezzi pubblici», dice Brugnoli. Anemotech lavora con diverse grandi aziende e scuole per cui ha installato pannelli in uffici e aule. Recente è la partnershi­p con Peg Perego, con cui è stato brevettato un tettuccio per passeggino che purifica l’aria creando un microclima ideale per il bambino. Carpisa, invece, ha utilizzato il tessuto per la valigia «Air Clean», che mantiene l’aria più salubre sia all’interno che nelle immediate vicinanze.

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L’idea Giovanni Brugnoli. Con Gianluca Barabino ha fondato Anemotech. La startup produce Thebreath, tessuto in grado di purificare l’aria da inquinamen­to e virus

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