Tra elettrico e idrogeno, utility motore di ripresa
«Dal Recovery fund e dal piano nazionale di ripresa e resilienza emerge il ruolo chiave delle utility come motore per la ripartenza, attraverso l’erogazione di servizi che sappiano combinare specificità e standardizzazione, soprattutto nei confronti delle Pmi e della pubblica amministrazione». Claudio Arcudi è responsabile Energy & Utility di Accenture Italia.
Le utility si trovano al centro della transizione energetica. Quali sono i punti di svolta per questo settore?
«Il Recovery Fund di fatto accelera una trasformazione già in atto nel settore, che riguarda il passaggio alle energie rinnovabili, la gestione delle reti intelligenti per consentire l’uso delle fonti verdi, e la capacità di innovare la mobilità utilizzando l’energia elettrica e l’idrogeno, che sono complementari. Ma il tema ora non è solo su come si produce l’energia ma anche su quali servizi si possono erogare alle due aree che devono essere messe in movimento e modernizzate per la ripresa: la pubblica amministrazione e la piccola e media impresa».
I servizi oltre alla produzione di energia diventano elemento di competitività. Quali sono i driver del cambiamento? «In occasione di Davos 2021, Accenture ha presentato “The European Double Up: A twin strategy that will strengthen competitiveness”. Dallo studio emerge che le aziende impegnate contestualmente nella digitalizzazione e nella sostenibilità hanno probabilità 2,5 volte maggiori rispetto alle altre di essere “leader di domani”, cioè di recuperare più rapidamente ed uscire rafforzate da questa crisi. Usando la logica della twin transformation le utility possono cambiare la prospettiva delle Pmi e della pubblica amministrazione, diventando non solo recettori di investimento, ma anche abilitatori d’innovazione, offrendo alle aziende servizi integrati e diversificati». Questo che impatto ha sulle utility?
«Le utility devono rivedere il loro modello operativo adottando un approccio di business platform: nuovi servizi richiedono nuove competenze e, dunque, nuovi partner che devono essere integrati per supportare lo sviluppo e l’erogazione di servizi specifici e a valore aggiunto».
Le grandi utility hanno già avviato la trasformazione. A chi vi rivolgete?
«Accenture affianca tutte le aziende che vogliono abbracciare il cambiamento con un approccio che guarda a tutta la catena del valore. Ogni utility ha un settore di competenza e su questa possono costruire la propria offerta dedicata a Pmi e Pubblica amministrazione».
Qual è la ricetta?
«Progettare un servizio completo alleandosi con l’ecosistema di riferimento e definire la tipologia di servizi per indirizzare verso le Pmi un servizio già pronto e inclusivo anche degli investimenti che il piano di ripresa pensa di indirizzare. In questo modo le utilities possono diventare gli “intermediari” per conto delle Pmi».