Sconti Imu, quando la casa è inabitabile
Ci sono leggi specifiche che prevedono riduzioni dell’imu per gli immobili in pessime condizioni strutturali e quindi inabitabili? È sufficiente, ad esempio, non avere l’allacciamento a luce, acqua e gas?
Lettera firmata — via email Ai fini Imu, per i fabbricati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, come il suo caso, è possibile beneficiare di una riduzione del 50% della base imponibile, come previsto dall’articolo 1 comma 747 lettera b) della legge n. 160 del 2019, a condizione che sia redatta una perizia da parte dell’ufficio tecnico comunale, con costo a suo carico, o da un tecnico di fiducia. L’inagibilità deve consistere in un degrado fisico sopravvenuto o in un’obsolescenza funzionale, strutturale e tecnologica, non superabile con interventi di manutenzione. È sufficiente presentare la dichiarazione Imu al Comune, entro il 30 giugno dell’anno successivo, allegando la documentazione che dimostra lo stato di degrado strutturale oppure allegando una dichiarazione sostitutiva con la quale si dichiara di essere in possesso di una perizia che attesta l’inagibilità o l’inabitabilità. Nel caso, invece, di abitazioni vuote e prive di allacci alle utenze di acqua, energia elettrica e gas, per le quali è oggettivamente impossibile garantire l’abitabilità e quindi l’utilizzo, in termini generali, e sempre in presenza di una perizia tecnica, è possibile presentare la dichiarazione Imu per richiedere la riduzione al 50% della base imponibile, salvo il caso in cui il Comune abbia esplicitamente escluso tale opportunità nel proprio regolamento Imu. Pertanto prima di presentare la dichiarazione è sempre necessario verificare il contenuto del regolamento, perché molti enti hanno previsto che il mancato allacciamento alle utenze non costituisce motivo di inagibilità e inabitabilità. Una decisione francamente eccessiva perché in simili situazioni la casa, priva di arredi e di allacci alle utenze, non è di fatto utilizzabile.