Crescita o cedole? È derby sul listino
Il gruppo di chi punta a un guadagno in conto capitale è capitanato da Amplifon e Diasorin con attese per Stellantis Sull’altro lato, i dividendi più consistenti sono attesi dalle grandi assicurazioni: Unipol e Generali su tutte
In Piazza Affari riparte la sfida tra scattisti e passisti. Il 2021 è iniziato all’insegna della volatilità per le Borse mondiali ma gli investitori ragionano sempre di più sugli scenari post pandemia. L’anno in corso sarà di ripresa, ancora con qualche dubbio sulla velocità di uscita dalla crisi. La Cina ha fissato il suo obiettivo: +6%, ma il paese asiatico ha molte più certezze quando di tratta di pianificare. Per il momento gli analisti si aspettano un rimbalzo dei profitti di Piazza Affari superiore al 10%, riflesso dell’espansione dell’economia a livello mondiale che, secondo le più recenti stime dell’fmi, dovrebbe attestarsi sopra il 4%. In questo contesto continuano a fare gola anche i dividendi: le previsioni indicano un rendimento atteso sulle cedole in distribuzione nel 2021 in media del 3,5% ma con punte che si avvicinano al 10%. In questo scenario L’economia del Corriere ha messo in rassegna le società dell’indice Ftse Mib distinguendo tra scattisti e passisti ovvero quelli da cui il mercato si attende la maggiore crescita dei profitti e quelli che generano cassa e distribuiscono generosi dividendi. I risultati sono riportati nelle tabelle in alto.
Leadership
In cima alla lista delle società dal «piè veloce» si trovano leader nei settori di appartenenza e con una vasta presenza internazionale. Quelle che potremmo definire le multinazionali tascabili, tra le prime a uscire dalla crisi trainate dall’export. Tra le blue chip a massimizzare i benefici dello scenario macroeconomico più favorevole dovrebbe essere Amplifon, leader mondiale nella distribuzione di apparecchi acustici. I profitti sono visti in crescita del 60% circa su base annua. Negli ultimi 12 mesi il titolo ha fatto un balzo di oltre il 25% ma da gennaio ad oggi si muove invece in territorio negativo di quasi il 10%. «Amplifon — spiegano gli analisti di Websim.it — ha chiuso il quarto trimestre 2020 con ricavi ed Ebitda in crescita e ha proposto di distribuire un dividendo pari a 22 centesimi di euro per azione. L’anno scorso era stato cancellato a causa della pandemia. Consideriamo l’azienda ben posizionata per giocarsi un ruolo da protagonista nel settore in cui opera. Riteniamo però che ai prezzi attuali il titolo sia correttamente valutato e non vediamo spazi di rialzo. La nostra raccomandazione è neutrale, con target price a 35 euro».
Tra gli scattisti si mette in mostra anche Stellantis: il 2021 sarà il primo bilancio dell’azienda nata dall’aggregazione tra Fca e Psa. Il consensus degli analisti prevede un’espansione dei profitti di oltre il 27%, quasi il doppio della media dell’indice Ftse Mib. Secondo Jp Morgan, che conferma la raccomandazione overweight e il prezzo obiettivo a 18 euro: «i catalizzatori chiave dell’equity story saranno le azioni strategiche che sprigioneranno sinergie sui 4 mercati finali chiave: riorganizzazione delle attività in Europa, solidificazione del momentum degli utili di Fca in Nord America, cogliere opportunità di quote di mercato in Sud America derivanti dall’uscita di Ford dalla regione e semplificazione del portafoglio prodotti in Cina». Dall’altro lato della medaglia si posizionano invece le società con un passo più lento sul piano dei profitti ma molto generose con i propri azionisti. È il caso di Unipol, la cui cedola attesa nel 2021, dovrebbe rendere poco sotto il 10%. Un bel regalo per i soci che nel 2020 hanno dovuto rinunciare al dividendo per rafforzare il patrimonio come richiesto dalla autorità di vigilanza. In questa speciale classifica a farla da padrona sono i titoli finanziari, specie del mondo assicurativo. Ma non mancano le società tradizionalmente «di valore» ovvero le utility. Snam capeggia la pattuglia con una cedola attesa pari a uno yield del 5,9%. Il titolo è al centro dell’interesse degli investitori non solo per i fondamentali ma anche le prospettive. Intesa ha da poco confermato il rating add e il prezzo obiettivo a 5,4 euro dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui la società, attraverso Snam4mobility, ha firmato un accordo con Industria Italiana Autobus per il miglioramento della mobilità sostenibile nel trasporto pubblico attraverso la decarbonizzazione dei combustibili. Gli esperti giudicano l’operazione come parte della strategia sostenibile del gruppo, anche se da questa notizia: «non è previsto un impatto sul prezzo del titolo».