Banche, industrie, energia In attesa della ripresa
Tra i finalisti della categoria degli azionari italiani, anche quest’anno c’è il fondo Fideuram Italia che è in pole position per salire sul primo gradino del podio, per il quinto anno consecutivo.
Il team di gestione ha dimostrato in questi anni di saper tenere la rotta tra gli alti e bassi dei listini che, nel 2020, per effetto della pandemia, sono stati particolarmente agitati. In particolare, il rapido cambio di scenario tra febbraio e marzo 2020, ha obbligato i gestori a fare un grosso sforzo di analisi, sia a livello macro, sia sulle singole società. «È stata necessaria un’accurata analisi dei fondamentali delle singole società perché il contesto aveva portato a valutazioni non coerenti sui specifici settori», spiega Luigi Degrada, responsabile fondi italiani di Fideuram am sgr e gestore del fondo Fideuram Italia che ha aggiunto: «Per buona parte del 2020, il mercato azionario italiano è stato oggetto di cali indiscriminati. Solo una quota minoritaria di settori e titoli si sono mossi in controtendenza, così, nel primo semestre dello scorso anno nel nostro fondo abbiamo privilegiato i difensivi che poi abbiamo progressivamente ridotto. Abbiamo incrementato anche le posizioni legate a particolari tematiche e privilegiato i titoli correlati direttamente e indirettamente alle materie prime e al settore finanziario con bilanci solidi».
Per il futuro Degrada confida in un progressivo superamento della crisi sanitaria ed economica per effetto dei vaccini e nel prolungamento degli stimoli monetari e dei sussidi, soprattutto negli Usa per arrivare a un cambiamento di scenario che porterebbe a un rialzo delle commodities che, in parte, è già avvenuto, facendo aumentare le aspettative d’inflazione, un rialzo dei tassi e una rotazione settoriale sui mercati azionari.
«Su queste aspettative — prosegue Degrada — nel nostro Fideuram Italia, per la prima parte di quest’anno privilegeremo i temi che avevamo individuato nel secondo semestre del 2020, ovvero gli industriali, gli energetici e i bancari a scapito di utilities, farmaceutico e assicurativo. Riserveremo una particolare attenzione alla reazione delle banche centrali di fronte alle tensioni sui prezzi che potrebbero verificarsi nel momento in cui si avrà una riapertura globale delle attività».