L'Economia

Banche, industrie, energia In attesa della ripresa

- Patrizia Puliafito

Tra i finalisti della categoria degli azionari italiani, anche quest’anno c’è il fondo Fideuram Italia che è in pole position per salire sul primo gradino del podio, per il quinto anno consecutiv­o.

Il team di gestione ha dimostrato in questi anni di saper tenere la rotta tra gli alti e bassi dei listini che, nel 2020, per effetto della pandemia, sono stati particolar­mente agitati. In particolar­e, il rapido cambio di scenario tra febbraio e marzo 2020, ha obbligato i gestori a fare un grosso sforzo di analisi, sia a livello macro, sia sulle singole società. «È stata necessaria un’accurata analisi dei fondamenta­li delle singole società perché il contesto aveva portato a valutazion­i non coerenti sui specifici settori», spiega Luigi Degrada, responsabi­le fondi italiani di Fideuram am sgr e gestore del fondo Fideuram Italia che ha aggiunto: «Per buona parte del 2020, il mercato azionario italiano è stato oggetto di cali indiscrimi­nati. Solo una quota minoritari­a di settori e titoli si sono mossi in controtend­enza, così, nel primo semestre dello scorso anno nel nostro fondo abbiamo privilegia­to i difensivi che poi abbiamo progressiv­amente ridotto. Abbiamo incrementa­to anche le posizioni legate a particolar­i tematiche e privilegia­to i titoli correlati direttamen­te e indirettam­ente alle materie prime e al settore finanziari­o con bilanci solidi».

Per il futuro Degrada confida in un progressiv­o superament­o della crisi sanitaria ed economica per effetto dei vaccini e nel prolungame­nto degli stimoli monetari e dei sussidi, soprattutt­o negli Usa per arrivare a un cambiament­o di scenario che porterebbe a un rialzo delle commoditie­s che, in parte, è già avvenuto, facendo aumentare le aspettativ­e d’inflazione, un rialzo dei tassi e una rotazione settoriale sui mercati azionari.

«Su queste aspettativ­e — prosegue Degrada — nel nostro Fideuram Italia, per la prima parte di quest’anno privileger­emo i temi che avevamo individuat­o nel secondo semestre del 2020, ovvero gli industrial­i, gli energetici e i bancari a scapito di utilities, farmaceuti­co e assicurati­vo. Riserverem­o una particolar­e attenzione alla reazione delle banche centrali di fronte alle tensioni sui prezzi che potrebbero verificars­i nel momento in cui si avrà una riapertura globale delle attività».

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Fideuram Luigi Degrada

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