Dai Btp al fiorino le occasioni da cogliere
Un mix di obbligazioni corporate, sia investment grade sia high yield, e di titoli di Stato europei di Paesi non «core», come Italia, Romania, Ungheria, Portogallo e Grecia. Il tutto bilanciato da posizioni di lunga durata in bond tedeschi, francesi e austriaci a più di 30 anni. Così David Zahn, head of european fixed income di Franklin Templeton, è riuscito a realizzare con il Franklin European Total Return, finalista della sua tipologia, una delle migliori performance a un anno (il 5,30% dall’1 febbraio 2020 al 31 gennaio 2021) tra i fondi della categoria Morningstar Obbligazionari Euro. Una combinazione di tanti piccoli mattoncini all’interno del portafoglio che dovrebbe tenere testa ai mercati anche in questo nuovo anno. Ma non sarà facile. Anzi, «data la doppia recessione della regione, le nostre prospettive a breve termine per la zona euro sono estremamente caute, con la Bce che dovrà mantenere una politica accomodante (tassi ancora bassi e ulteriori acquisti di asset) per sostenere l’economia e i mercati –—argomenta Zahn —. In questo contesto, per generare valore aggiuntivo potrebbe essere necessario apportare alcune modifiche all’asset allocation. Probabilmente, nei prossimi 12-18 mesi, i mercati obbligazionari saranno molto volatili», e questo potrebbe anche creare delle opportunità interessanti. Tant’è che Zahn consiglia agli investitori di «mantenere liquida una parte del portafoglio così da poter cogliere le potenziali occasioni che si presenteranno. Riteniamo che le obbligazioni ad alto rendimento con rating doppia B siano piuttosto interessanti in Europa, insieme a Paesi che non rientrano nell’area euro, come la Repubblica Ceca, la Romania e l’ungheria. Inoltre, stanno iniziando a emergere opportunità di investimento anche a più lungo termine, sebbene i tempi di ingresso sul mercato non siano uguali per tutti i Paesi, soprattutto considerando i livelli divergenti di controllo della diffusione del coronavirus».
Infine, Zahn guarda con favore anche all’italia e alla recedente nomina di Mario Draghi a presidente del Consiglio che, «oltre a rappresentare un passo in avanti per tutta l’europa, potrebbe avere un impatto positivo sui mercati», conclude.
David Zahn