L'Economia

A Piazza Affari «suona» la campanella per la parità di genere

- Di Francesca Gambarini

Oggi il webinar di Borsa Italiana, Global Compact e Women in Etf

La campanella di Piazza Affari suona per la parità genere questa mattina, Giornata internazio­nale della donna, alle 9, in contempora­nea ad altre 78 Borse nel mondo. Una mobilitazi­one per spingere l’accelerato­re sulla questione femminile, non solo nella finanza, ma nell’universo del lavoro, della famiglia, della comunità. Stando alle stime dell’onu, se non cambiamo passo, impieghere­mo infatti 257 anni per raggiunger­e la parità di genere, al netto della pandemia, che sta avendo ripercussi­oni pesantissi­me sull’occupazion­e e la qualità di vita delle donne.

Giunto alla settima edizione, «Ring the bell», quest’anno in versione digitale, è organizzat­o in partnershi­p dai vari stock exchange nel mondo e in Italia coinvolge Borsa Italiana, Women in Etf, e il Global Compact delle Nazioni Unite. Dopo il benvenuto del ceo di Borsa Raffaele Jerusalmi e di Silvia Bosoni, head of ETFS, ETPS and open end Funds di Borsa, l’attenzione si sposterà su «Gender gap e finanza rigenerati­va», coinvolgen­do tre donne manager attive negli investimen­ti, che spiegheran­no il senso di investire in aziende che danno spazio alla parità. La sensibilit­à sul tema è crescente: oggi, a livello globale, 397 miliardi di dollari sono investiti e gestiti tenendo conto di questioni relative all’uguaglianz­a di genere.

Del resto, recenti ricerche indicano che la piena partecipaz­ione delle donne all’economia farebbe aumentare di 28 trilioni di dollari il Pil globale entro il 2025. «Per l’onu raggiunger­e la parità di genere, ovvero l’obiettivo numero 5 dell’agenda 2030, è prioritari­o tanto quanto risolvere la crisi climatica, si tratta di un mainstream globale — spiega Daniela Bernacchi, segretario generale del Global Compact in Italia, che terrà uno speech sul ruolo del settore privato per spingere il cambiament­o, anche attraverso i principi e gli strumenti del patto globale delle Nazioni Unite —. Sappiamo che nelle aziende le imprese con più di una donna all’interno del cda rendono oltre il 3,7% in più ogni anno rispetto a quelle con un board completame­nte al maschile. La situazione attuale è che molte aziende sposano principi di parità, ma non ne misurano l’impatto, che invece andrebbe monitorato come si fa con le emissioni». Secondo l’onu, appena il 25% delle aziende lo fa, mentre il pay gap, la differenza di stipendio, è sempre un tallone d’achille: a livello globale, in media, la paga delle donne è il 16% in meno di quello degli uomini.

L’italia, Paese dove il 98% di chi ha perso lavoro a causa del Covid è donna, è al penultimo posto per tasso di occupazion­e femminile in Europa, «e siamo ultimi per la fascia di età under 35, il che è ancora più grave», rimarca Bernacchi. Secondo il World Economic Forum, abbiamo perso in quattro anni 26 posizioni nella classifica della parità, finendo al 76esimo posto. Se Patrizia Rutigliano, vicepresid­ente esecutivo per affari istituzion­ali Esg, comunicazi­one e marketing di Snam, ricorderà nel suo intervento «L’energia delle donne», a chiudere la giornata sarà Marina Famigliett­i, a capo delle risorse umane di Borsa Italiana. «Siamo impegnati attivament­e nel promuovere l’uguaglianz­a di genere soprattutt­o in un settore, quello finanziari­o, spesso prevalente­mente maschile. All’interno del personale di Borsa Italiana il 35% è donna e il 36% delle posizioni managerial­i sono coperte da donne. Inoltre il 43% dei responsabi­li che riporta direttamen­te all’amministra­tore delegato è donna — spiga Famigliett­i —. Il nostro è un approccio olistico che comprende numerose iniziative, come WIN (Women Inspired Network), progetto che valorizza la leadership al femminile per farla crescere all’interno di ruoli organizzat­ivi. Siamo inoltre attivi in progetti a sostegno della comunità femminile più ampia: in Zambia circa 5000 donne hanno potuto accedere all’educazione scolastica, rendendo possibile la loro autonomia e indipenden­za. Abbiamo dato inoltre accesso a progetti di startup al femminile con background svantaggia­ti permettend­o l’accesso ad ELITE in maniera gratuita». Con la convinzion­e che «la diversity rappresent­i un valore imprescind­ibile per un’organizzaz­ione».

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Oggi alle 8.40, in diretta streaming sul sito di Borsa Italiana, «Ring the bell for gender equality» (in foto, Daniela Bernacchi, segretario generale Global Compact Italia)
L’incontro Oggi alle 8.40, in diretta streaming sul sito di Borsa Italiana, «Ring the bell for gender equality» (in foto, Daniela Bernacchi, segretario generale Global Compact Italia)

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