IL MEDTECH ARCHIVIA IL COVID ROSA: ECCO LA PRIMAVERA DIASORIN
Il Ceo della multinazionale della diagnostica: messa a terra dei nuovi prodotti Usa. Dal mercato ottimi segnali
La primavera di Diasorin è iniziata in anticipo con un rinnovato interesse del mercato per la multinazionale della diagnostica. L'attenzione è scattata sulla notizia, ai primi di marzo, del via libera della Food & Drug Administration alla nuova piattaforma di diagnostica molecolare Liaison Plex e del primo pannello di test sulle malattie respiratorie. È il primo rilevante prodotto nato dalla maxi acquisizione della texana Luminex — un'operazione da 1,8 miliardi di dollari, definita nel ‘21, che ha iscritto d'ufficio Diasorin nel gruppo degli italiani campioni all'estero — ed è stato autorizzato con largo anticipo rispetto alle previsioni della stessa azienda.
Segnali di mercato
A ruota, ai primi di aprile, il gruppo di Saluggia è diventato oggetto di attenzione da parte di case internazionali che hanno avviato (o hanno ripreso) il coverage sul gruppo: Bank of America e Ubs, tra le altre, si sono aggiunte alla già nutrita pattuglia di banche d'affari, quasi una ventina, ”follower” di Diasorin, da Hsbc a Jefferies e Mediobanca, da Intesa Sanpaolo a Equita, da Morgan Stanley a Kepler, per stare sui maggiori o più attivi. (Da inizio anno in totale sono arrivati sul titolo quattro buy, due hold ,un underweight).
La strategia della società, in passato una passionaccia del mercato (nel ‘20 è stata il miglior titolo del listino domestico), negli ultimi anni non è stata compresa a pieno, ha osservato Bofa. E anche il titolo ne ha fatto le spese, ha spiegato Ubs, «considerata la performance peggiore di oltre il 40% rispetto al settore Medtech negli ultimi tre anni e il fatto che le azioni trattano di circa il 30% al di sotto del loro premio storico».
A Chicago
Cosa sta accadendo ora a uno dei campioni del made in Italy? Le nuove analisi convergono su un fatto: il gruppo è oggi una “cosa” radicalmente nuova, con ampie potenzialità di crescita e prodotti che incrociano e fanno concorrenza, nei diversi segmenti, ai big mondiali del settore, da Roche a Biomérieux, e il biennio ‘24-'25 sarà il momento della svolta. «Lì si vedrà ciò che tenem per fede», come dice il Poeta. L'attesa è di poter vedere “a terra” il profilo globale di un gruppo che con la svolta texana ha “spostato” più della metà del fatturato negli Usa. Una novità e un'attenzione che il gruppo sembra voler coltivare e che ricambierà anche in occasione della più importante fiera della diagnostica negli Stati Uniti attesa per la fine di luglio a Chicago. In concomitanza con la fiera, ci sarà una giornata di approfondimento del business molecolare Diasorin e dei nuovi prodotti.
Il mercato, naturalmente, ha attese anche sul breve e aspettava i conti trimestrali diffusi venerdì scorso. E salutati a Piazza affari con un balzo superiore al 5%, oltre quota 98 euro grazie ai numeri di una trimestrale tutta nella parte alta del consensus, con ricavi per 289 milioni, che al netto dell'atteso decalage del business Covid, crescono a tassi costanti del 7 per cento. Anche l'ebitda margin adjusted al 34% conferma la progressione delle redditività con un'incidenza sui ricavi del 66%. L'ebitda adjusted e' stato pari a 97 milioni, mentre l'utile netto si è attestato a 59 milioni.
Al di là dei conti, ragiona Carlo Rosa, amministratore delegato e azionista al fianco della famiglia Denegri, «in effetti il mercato sta ritrovando la bussola. L'aveva persa non per responsabilità o disattenzione, semmai perché per tre anni con la pandemia la diagnostica nel mondo è stata sugli scudi, con valorizzazioni che sembravano incorporare nei fatturati il “fattore Covid” per sempre».
I nuovi fondamentali
Poi il coronavirus è stato sconfitto, è cronaca di questi giorni il ritiro dal mercato del primo vaccino Astrazeneza, la pandemia si è trasformata per le aziende in “cassa”. C'è chi l'ha usata per fare buyback e chi per investire... «E siamo tornati ai fondamentali — continua Rosa — con prospettive razionali sulle opportunità di un comparto che se prima del biennio terribile del Covid era considerato il fanalino di coda dei sistemi sanitari, oggi è senz'altro uno dei driver dello sviluppo futuro. Negli Stati Uniti, che hanno sfruttato l'occasione per rafforzare il proprio primato tecnologico e scientifico, l'amministrazione ha messo a disposizione del mercato 20 miliardi di dollari per l'innovazione e lo sviluppo e per preparare risposte alle prossime pandemie. Con una strategia: mettere il sistema in grado di fare test e contrastare le emergenze a valle, puntando su una rete periferica di diagnostica che possa in futuro evitare i blackout ospedalieri ai quali abbiamo assistito».
Prodotti e guidance
Tra questo e il prossimo esercizio, Diasorin, che del programma Usa è stato tra i beneficiari, sarà capace di far vedere la svolta? Rosa annuisce. Il Liaison Plex sarà commercializzato da giugno e consente diagnosi personalizzate selezionando i patogeni che si desira investigare, con minore spesa e maggiore efficienza. Interviene in un mercato che nel mondo vale 2,9 miliardi e atteso in crescita fino a 4 miliardi entro il ‘27 controllato per circa il 70% da Biomerieux. Sula spinta di questo prodotto gli analisti di Ubs scommettono che il gruppo abbia una capacità di crescita del 15% del tasso di crescita annuo composto tra l'esercizio in corso e il ‘'28. Bofa aggiunge che il mercato non ha ancora valutato a pieno la rinnovata presenza del business della diagnostica molecolare e spinge le stime dei ricavi fino a superare del 10% la media di mercato, oltre un Cagr del 12% nel ‘27. L'attenzione è anche sugli altri prodotti della filiera Diasorin, a cominciare dal Quantiferone, per la individuazione della tubercolosi latente, realizzato con Qiagen, che ha di recente annunciato ottimi risultati di vendita per un mercato assai vasto. Rosa intanto conferma la tabella di marcia della piattaforma Liaison Nes, la mini macchina per test veloci sul territorio («abbiamo in corso la sperimentazione clinica in Australia, saremo pronti per marzo dell'anno prossimo»).
«La ripresa positiva del mercato — aggiunge l'amministratore delegato — è nelle cose. Noi ci siamo. Anche se manteniamo il nostro tradizionale atteggiamento di cautela». Troppe le incognite sui mercati di tutto il mondo, a cominciare dalla Cina, dove Diasorin ha avviato comunque una presenza. Con la trimestrale il gruppo ha confermato la guidance per l'esercizio 2024.