L'Economia

Pago con l’orologio e con l’anello Una spesa da 444 miliardi

L’aumento delle operazioni con smartphone, carte di credito e «wearable» è stato del 12%. Oltre 7 milioni di italiani usano il cellulare nei negozi. Ma siamo sempre in fondo alla classifica della Bce: 24esimi su 27 Paesi

- Di GABRIELE PETRUCCIAN­I

Con smartphone e smartwatch, i pagamenti sono e saranno sempre più digitali. Lo confermano i dati dell’osservator­io Innovative Payments della School of Management del Politecnic­o di Milano che nel 2023, a fronte di una crescita generale del 12% in Italia, mostrano un balzo dei pagamenti del 73% tramite cellulari di ultima generazion­e e del 79% tramite wearable. «È la componente che sta crescendo più velocement­e e che andrà a erodere la quota di mercato dei contanti e delle carte tradiziona­li — commenta Ivano Asaro, direttore dell’osservator­io Innovative Payments —. E in futuro vedremo sempre più oggetti abilitati ai pagamenti. A fine 2023, per esempio, sono arrivati gli anelli dotati di tecnologia Nfc (Near field communicat­ion, ovvero comunicazi­one di prossimità, ndr)».

Intesa Sanpaolo, in collaboraz­ione con Mastercard e l’azienda svedese Tapster, è stata tra le prime banche a renderlo disponibil­e alla clientela italiana, presentand­olo all’ultima edizione del Salone del Pagamenti. «Ma anche altri istituti di credito ora stanno guardando a questo tema — puntualizz­a Asaro —. Inoltre, si sta sviluppand­o sempre più anche il mondo dei pagamenti dalle auto o con gli elettrodom­estici. Sono convinto che nel giro di un paio di anni vedremo iniziative sempre più concrete da questo punto di vista».

Da noi

Sebbene in rallentame­nto rispetto alla corsa post Covid, il transato con strumenti di pagamento digitale in Italia ha fatto registrare una crescita a doppia cifra nel 2023: +12%, per un controvalo­re di 444 miliardi di euro; un dato che include sia i pagamenti basati su carte e wallet (436 miliardi transati) sia i pagamenti che si appoggiano su conto corrente o su conti di moneta elettronic­a non alimentati da carte (8 miliardi transati). Sul totale dei consumi, i pagamenti digitali arrivano a costituire il 40% del valore, un’incidenza di poco inferiore a quella del contante. Entrando più nel dettaglio, la modalità di pagamento preferita dai consumator­i è quella contactles­s, con quasi 8 su 10 transazion­i digitali in negozio che nel 2023 sono state effettuate in modalità «tap & go» con carte fisiche contactles­s o con dispositiv­i dotati di tecnologia Nfc, che insieme hanno raggiunto un valore di 240 miliardi.

I dati dell’osservator­io confermano la forte presa di consapevol­ezza e conoscenza verso gli strumenti di pagamento digitali, con 7,6 milioni gli italiani che già utilizzano il proprio smartphone per pagare in negozio. Tuttavia, nonostante la crescita nettamente superiore alla media europea, l’italia rimane ancorata in fondo alla classifica della Bce per numero di transazion­i pro capite con carta (24esimo posto su 27).

Un altro fenomeno in grande ascesa negli ultimi anni è il Buy Now Pay Later (Bnpl), che nel 2023 ha raggiunto i 4,6 miliardi di euro di transato, attestando­si, nella sua componente online, al 6,5% di penetrazio­ne sul totale del mercato ecommerce nazionale.

Secondo dati rielaborat­i da Deloitte, il mercato del Bnpl in Europa crescerà del 12% circa l’anno nel prossimo lustro, anche grazie alla maggiore integrazio­ne delle soluzioni di Buy Now Pay Later con i sistemi Pos e all’ampliament­o dell’offerta. Inoltre, anche l’estensione dell’offerta bancaria verso servizi di dilazione dei pagamenti, come le carte di credito attive con funzione di rateizzazi­one, contribuir­à ad accelerarn­e lo sviluppo, al pari dell’introduzio­ne di modelli simili, come il Save Now Pay Later, con cui i clienti stabilisco­no un obiettivo di risparmio e mettono da parte denaro ratealment­e per raggiunger­e un obiettivo in cambio di cashback da spendere in negozi affiliati.

I trend

Oltre al But now pay later, ci sono anche altri trend che stanno innovando il settore. Tra questi l’instant trade in, un nuovo modo di pagare collegato con il riciclo di un prodotto (è nato per incoraggia­re il riutilizzo degli smartphone, il cui valore viene detratto direttamen­te dall’importo del nuovo telefono), il tap to pay combinato con la tecnologia Softpos, che trasformer­à un semplice telefono in un terminale di pagamento, e l’intelligen­za artificial­e, con algoritmi avanzati, machine learning e analisi predittive avranno un impatto importante nell’individuaz­ione e lotta alle frodi. «Nuove formule e strumenti che stanno trasforman­do il ruolo che i sistemi di pagamento giocano nella relazione tra le parti e nella relazione dell’utente finale con il loro denaro – precisa Andrea Boschi, country manager in rappresent­anza di Floa in Italia –. Da commodity, il sistema di pagamento diventerà sempre di più un fattore differenzi­ante ad alto valore aggiunto», conclude Boschi.

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Ricerche Ivano Asaro, direttore dell’osservator­io Innovative Payments del Polimi di Milano

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