Giardini
DA RISERVA DI CACCIA DEI RE DI SVEZIA A PARCO PUBBLICO: IL ROSENDALS TRÄDGÅRD È OGGI UN ESEMPIO VIRTUOSO DI GIARDINAGGIO BIODINAMICO
Il paradiso in serra. Rosendals Trädgård. A Stoccolma un giardino storico si trasforma in un orto biodinamico
Èdifficile decidere da che cosa cominciare: dalla magia del luogo, dai profumi, dalla varietà delle piante, dalle origini regali, dai colori delle foglie e dei fiori o dagli ortaggi trasformati in una zuppa appena colti?
Per raccontare il Rosendals Trädgård (Giardino di Rosendal) di Stoccolma, bisogna esserci stati, aver respirato l’aria frizzante dei primi giorni di autunno e quella dolce della primavera, aver affittato una bicicletta e aver attraversato il ponte Djurgårdsbron pedalando allegramente. Sì, perché questo grande parco si trova su una delle 24mila tra isole, isolotti e scogli che compongono l’arcipelago della capitale svedese, una delle città più green d’Europa. E vero modello di sostenibilità, con un grande obiettivo: liberarsi dalla dipendenza dai combustibili fossili entro il 2050. Anche il Rosendals Trädgård è un esempio di virtù, a cominciare dalla gestione, che è totalmente autosufficiente, grazie ai ricavi che derivano dalle numerose attività legate agli orti, al frutteto e alle serre.
Immaginate un vasto parco all’inglese in cui si alternano spazi liberi e boschetti, viali costeggiati da alberi e campi coltivati, collinette fiorite, labirinti formali, aree destinate ai giochi dei bambini e frutteti. Non sarà difficile aggiungere a questa visione grandi serre di vetro con eleganti profili bianchi. Alcune continuano a svolgere il compito per il quale furono create nel XIX secolo, altre sono state trasformate. In una si trova il Kafé, il ristorante dove fermarsi per un pranzo cucinato con i prodotti degli orti; in un’altra c’è il Baren, dove sorseggiare un tè caldo accompagnato da uno dei dolcetti preparati nella Vedugnsbageri, la panetteria con forno a legna. Poco oltre si trova la Gårdsbutiken, la serra diventata uno spaccio: qui si acquistano ortaggi e frutta di produzione locale, marmellate, miele, succhi, biscotti, farine, stoviglie, libri. Chi, invece, vuole dedicarsi al proprio orto, trova nella Plantboden i semi, i bulbi, le piante e anche gli oggetti e gli strumenti più cool tra i giardinieri urbani.
Passeggiando nella quiete del Rosendals Trädgård, soprattutto in questo periodo, quando i colori delle foglie regalano spettacoli straordinari, si percepisce la maestosità del progetto originario, nel quale è incluso anche il palazzo reale, voluto da re Karl XIV nel 1817. Per il giardino che si visita oggi bisogna però ringraziare la regina Josefina. È lei che, cinquant’anni più tardi, lo ripensa e lo porta al massimo splendore. Nata a Milano nel 1807, nipote della prima moglie di Napoleone Bonaparte, Josefina era una grande appassionata di giardini. Donna lungimirante e decisa, non delegava, ma agiva. Fondò un’accademia per formare i giardinieri in collaborazione con la Società Svedese del Giardino, con l’obiettivo di dare slancio alle colture e alla cultura del verde. Il modello a cui guardava era la Royal Horticultural Society of London, all’epoca paradigma in fatto di giardinaggio.
I suoi successori prestarono poca attenzione a questo patrimonio, fino agli anni ’60 del secolo scorso, quando il