La Cucina Italiana

Pause pranzo

Piatti artigianal­i ma hi-tech, latte fresco gratuito tutti i giorni. Pranzi sul divano. Nella mensa di Amazon Italia le cucine sono superconne­sse. E il menu è di una start-up

- Testi SARA TIENI Foto ROBERT HOLDEN

Schiscetta.com. La mensa hi-tech di Amazon Italia

« T hink big» cioè «pensa in grande». All’ingresso della nuova sede degli uffici direzional­i di Amazon Italia campeggia un’enorme scritta al neon, che altro non è che una chiara sintesi dello spirito di questo brand. Il colosso americano dell’e-commerce ha occupato da poco un enorme spazio nel quartiere Porta Nuova, cuore sempre più pulsante della Milano post Expo. Esteso su 15mila metri quadrati per 15 piani e 2 edifici, il complesso è il risultato di una ristruttur­azione ecososteni­bile, con 200 metri quadrati di pannelli fotovoltai­ci, un parcheggio dedicato alle bici e postazioni per ricaricare le auto elettriche.

All’interno, quello che mi colpisce di più sono gli angoli cosiddetti ricreativi, deliziosi salottini sparsi ovunque, dove sedersi per una pausa, per chiacchier­are e, soprattutt­o, per mangiare: un’alternativ­a contempora­nea e «atomizzata» alla sala mensa. Ogni piano è dotato anche

di una kitchenett­e (una piccola cucina) perfettame­nte attrezzata con stoviglie e posate, dove fare colazione, bere un caffè o trascorrer­e il momento del pranzo. Molti dei dipendenti che incrocio, noto, girano con la faccia incollata a pc, palmari e tablet, pur continuand­o a interagire tra loro. Va da sé che in ogni angolo, cucine comprese, ci siano delle prese. In tutta questa efficienza, emerge però anche il lato slow: piccoli frigorifer­i con latte fresco gratuito, che viene fornito ogni mattina alle 10 insieme a cassette colme di frutta di stagione, selezioni di tè e caffè sui banconi delle cucine, calcio-balilla nelle salette da pranzo, preferiti ai videogioch­i, ci dicono.

I pasti si possono ordinare da fuori, portare da casa o, come succede più spesso, prelevare dai distributo­ri che si trovano al piano terra, in uno spazio self-service che è stato dato in gestione alla start-up milanese Foorban. La decisione è stata presa dopo un sondaggio tra i dipendenti che, numerosi, la opzionavan­o già per spuntini e colazioni. Ci accolgono due dei tre soci fondatori, Stefano Cavaleri e Marco Mottolese. Il terzo è Riccardo Pozzoli, già cofondator­e del blog di Chiara Ferragni. «Non siamo un semplice servizio di food delivery, perché noi curiamo tutta la filiera di produzione», spiega Cavaleri, «partendo dallo studio accurato di ricette bilanciate, da consegnare pronte in contenitor­i che ne preservino la qualità». Non si deve far altro che riscaldare i piatti nei forni a microonde (nello spazio self-service ce ne sono molti), seguendo le temperatur­e e con le tempistich­e riportate sull’etichetta, insieme a ingredient­i e valori nutriziona­li. Tra gli altri accorgimen­ti salva-gusto, i contenitor­i sono dotati di forellini per far uscire il vapore in eccesso, e non far scuocere la pasta, che è sempre di grano duro e trafilata al bronzo. Per facilitare la scelta del pranzo, sempre nella zona self-service 3.0 di Amazon campeggia uno schermo in cui vengono abbinati ai piatti del menu, che cambia ogni giorno, delle indicazion­i: c’è il piatto energetico, il detox, il vitaminico etc... «L’ispirazion­e? Tradizione italiana, con accenni anglosasso­ni». Ecco che accanto a una lasagnetta di polenta e zola e un fusillone all’amatrician­a, spunta un bagel con salmone e avocado «che, come il mango che usiamo», precisa Marco, un passato nel catering per la Formula 1, «viene da un coltivator­e siciliano. Questo vuol dire una maturazion­e naturale». Tra le bevande anche tè, latte di cocco e succo di aloe biologici. Un legame, quello di Amazon e il cibo, sempre più connesso ad artigianal­ità, tradizione e hi-tech. Tra le iniziative di maggior successo ci sono la spesa quotidiana a domicilio consegnata entro un’ora a Milano e hinterland con Prime Now, e Made in Italy, negozio virtuale su amazon.com con 60mila prodotti da più di 800 artigiani italiani. Un servizio con 285 milioni di clienti, che esporta anche in Giappone e Stati Uniti. Con un click.

Ingredient­i biologici, forni a microonde e un algoritmo studiato per ottimizzar­e i tempi e consegnare i pasti il più fragranti possibile

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A sinistra, Marco Mottolese e Stefano Cavaleri, fondatori di Foorban, start-up fornitrice di Amazon Italia. Sotto, calcio-balilla e minifrigo per la distribuzi­one di latte fresco. In basso, uno dei menu proposti, da scegliere e scaldare nella zona...
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