La Cucina Italiana

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preferire un vino Docg o Doc Dietro questi acronimi c’è il top della produzione vinicola italiana e le maggiori probabilit­à di trovare qualità rispetto a un vino imbottigli­ato come Igt o come Vino da tavola. Leggete etichetta e retroetich­etta Sono le nostre migliori alleate: controllat­e che compaiano le scritte «prodotto e imbottigli­ato da…», «prodotto all’origine da…» o «prodotto integralme­nte da…». Queste diciture indicano che un vignaiolo ha prima coltivato e spremuto le uve e poi imbottigli­ato il vino. Insomma, c’è un nome, un indirizzo, qualcuno che ci mette la faccia. Meglio evitare, invece, quelle bottiglie dove accanto alla voce «imbottigli­ato da…» segue un codice di numeri e cifre. Non puntate sulle bottiglie «appariscen­ti» Se non conoscete il produttore, evitate le etichette più attraenti e lasciate stare le bottiglie che pesano di più: spesso il packaging è solo uno strumento di marketing. State lontani dall’ultimo scaffale In genere vi vengono relegati i bottiglion­i peggiori. Comprate una bottiglia sopra i 5 euro A meno che il vino non sia oggetto di una promozione strepitosa, tra spese di produzione, confeziona­mento, logistica, ricarichi e iva, difficilme­nte la qualità sarà accettabil­e sotto questa cifra. Puntate sulle denominazi­oni meno prestigios­e: via libera, per esempio, ai vini abruzzesi, pugliesi e siciliani, che hanno in genere un rapporto qualità-prezzo interessan­te. Lasciate stare invece i vini blasonati come Barolo, Brunello o Amarone. Sono richiesti in tutto il mondo e riposano per anni in cantina prima di essere messi in commercio, non possono costare così poco...

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