La Cucina Italiana

ATTO TERZO: 18-24

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COVINO Cioè, un «covo da vino». È un vitale buchetto di sei tavoli, pieno di paccottigl­ia, un po’ bàcaro e un po’ piatti veneziani supertipic­i, composti da prodotti Slow Food citati con nome e cognome. I fagioli con le bevarasse sono i Gialet della Val Belluna, il salame scottato è di Lovison. Il linguaggio è un misto di dialetto e Hi guys!, salve gente!, distribuit­o tra i giovani avventori da Andrea Lorenzon, oste-sommelier in papillon e bretelle che ha ereditato dal padre Mauro, patron de La Mascareta (la trovate più avanti) lo spirito del gioco. I vini in carta sono a fermentazi­one spontanea, da vitigni autoctoni in territori vocati. Be’, d’accordo, non a tutti piacciono. TRAMONTO CON VISTA Inizia l’ora della luce più magica di Venezia: dall’argento al violetto, al blu cobalto riflessi sull’acqua. La poltrona privilegia­ta per assistere allo spettacolo

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