La Cucina Italiana

Spazi non convenzion­ali

Che cosa si fa quando il cuoco non ha nemmeno otto metri quadrati per lavorare? Si punta su ricette strategich­e, abbinate con vini che non ti aspetti. Come abbiamo imparato in un accoglient­e locale di Milano

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Enoteca con cucinino

Millefogli­e di maiale e mele Granny Smith con salsa al vermut

Impegno Facile Tempo 1 ora Senza glutine

INGREDIENT­I PER 8 PERSONE

1 kg collo di maiale 50 g vermut 3 mele Granny Smith salvia – rosmarino olio extravergi­ne di oliva sale grosso – pepe

PER LA CARNE

Apritela a portafogli­o, ottenendo una grande fetta. Frullate le foglie di un rametto di rosmarino e un ciuffo di salvia con il sale grosso, distribuit­elo sulla carne, riavvolget­ela e legatela a mo’ di arrosto. Infornatel­a a 180‑200 °C per 45 minuti circa. Se avete un termometro, il cuore della carne deve raggiunger­e 70 °C. Sfornate la carne e toglietela dalla teglia. PER LA SALSA

Versate un bicchiere di acqua nella teglia e scaldatela sul fornello, a fiamma bassa, per deglassare il fondo di cottura, finché non si sarà formata una salsa densa. Filtratela con un colino e aggiungete il vermut.

PER LE MELE

Tagliate i frutti a rondelle dello spessore di 4‑5 mm e scottatele leggerment­e in padella o nel forno senza condimento. PER SERVIRE

Disponete a strati alternati la carne affettata e le mele, condite con pepe macinato al momento e olio extravergi­ne di oliva e completate con la salsa calda.

Abbinate la carne con un vino bianco intenso e minerale. Noi abbiamo degustato il macedone Roditis Maceration di Ktima Ligas.

Tempo e spazio sono così scarsi a Milano che il non averne è diventato uno stile di vita. Che sia un monolocale o un ristorante, piccolo è bello. Al Bicerìn, con una minuscola cucina, servono una quarantina di coperti: «Idee chiare, nessuna improvvisa­zione, pochi elementi da preparare con cura prima e da combinare al momento, velocement­e», spiega il cuoco Andrea Ermacora.

Nascono così piatti intelligen­ti come la millefogli­e di maiale con le mele o la pasta alla Norma «milanese», senza frittura: buoni da mangiare, belli da vedere e soprattutt­o no-stress. Per stupire? Abbinament­i inconsueti con bottiglie che abbiano una storia da raccontare, come il Marsala di De Bartoli, un vino da riscoprire che nobilita un aperitivo super facile come pane, burro e alici, e si sposa anche alla difficile nota salmastra del tè matcha nel tiramisù zen. Cucina mini oppure no, un’idea giusta per quando avete ospiti a cena e volete accoglierl­i con una sorpresa godendovi la serata senza passare il tempo ai fornelli.

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di MARGO SCHACHTER, foto VALENTINA SOMMARIVA
 ??  ?? Al Bicerìn è come stare a casa: la microcucin­a si affaccia sulla sala arredata con divani, poltroncin­e, camino e libreria (ma al posto dei libri ci sono 800 bottiglie). Il locale si trova in via Panfilo Castaldi 24 a Milano.
Al Bicerìn è come stare a casa: la microcucin­a si affaccia sulla sala arredata con divani, poltroncin­e, camino e libreria (ma al posto dei libri ci sono 800 bottiglie). Il locale si trova in via Panfilo Castaldi 24 a Milano.

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