Non dieta, ma stile di vita
Il dietologo Nicola Sorrentino suggerisce le regole per stare bene a partire dalla tavola. Senza rinunce, trovando semplicemente la giusta misura
Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica, il professor Nicola Sorrentino è anche Direttore scientifico della IULM Food Academy, dove, dal prossimo gennaio, terrà un master sulla Corretta alimentazione per una buona salute, in collaborazione con la Scuola de La Cucina Italiana. Quali sono i principi di una cucina felice? «Possiamo provare a riassumerli in quattro pilastri sui quali costruire un modo di alimentarsi e uno stile di vita. Primo: non esiste nulla che fa male o bene di per sé. È sempre la quantità che determina l’effetto. Secondo: le cotture e i condimenti fanno la differenza. Meglio una fettina di carne rossa, ben cotta e con due pomodorini, che una coscia di pollo fritta con tutta la pelle. Terzo: tanta acqua. Aiuta tutte le funzioni vitali. Quarto: non è solo questione di cibo. Gli effetti di una buona alimentazione sono potenziati da abitudini che remino nella stessa direzione: movimento, meno senso di urgenza, buona gestione dello stress, migliore riposo fisico e mentale. Che cosa sono le Linee guida per una sana alimentazione italiana? Un insieme di indicazioni, diffuse dal ministero della Salute, che definiscono un comportamento alimentare corretto. Certo, una cotoletta con le patatine ogni tanto non pregiudica la salute, e può metterci di buonumore. Ma vanno tenuti presenti alcuni consigli specifici. Per esempio? Una delle porzioni quotidiane di vegetali deve essere di frutta a guscio, ricca di antiossidanti; un ideale spezzafame, e pratico da portare con sé. Mangiamo più pasta, soprattutto integrale. È il condimento sbagliato che fa male, non la pasta, che contiene tra l’altro il triptofano, da cui il nostro organismo produce la serotonina, naturale antidepressivo. Non rinunciamo ai formaggi: sono ricchi di calcio, proteine, amminoacidi, tutti «mattoni» preziosi per la salute. Il trucco è non mangiarli a fine pasto, come succede per tradizione, bensì al posto della parte proteica della cena. E il vino? Poco, e in momenti distanziati, può avere anche effetti benefici. E non solo il rosso. Anche le bollicine contengono un potente antiossidante che si sviluppa durante la fermentazione: un buon bicchiere possiamo concedercelo. Cosa pensa di integratori e superfood? Bisogna saperli dosare, devono essere mirati e, come dice il loro nome, devono integrare: una dieta ipocalorica, se si vuole dimagrire, o altri regimi per effetti specifici. Lo stesso vale per i superfood: non esistono bustine miracolose che da sole donano l’eterna giovinezza o la forma perfetta. Per mangiare bene c’è bisogno di tempo e noi viviamo sempre di corsa... Meglio un panino fatto bene che un piatto pieno di cibo mal condito. Un panino felice, insomma, con un pane croccante, per farci masticare a lungo, e farcito con roast-beef, tacchino, prosciutto sgrassato, salmone e un po’ di verdura. Perché un master sull’alimentazione? I professionisti che prescrivono le diete o decidono regimi alimentari hanno bisogno di solide basi scientifiche, e le avranno in aula, mentre alla Scuola de La Cucina Italiana impareranno le tecniche per trattare le materie prime con cotture rispettose e la varietà necessaria per mangiare in modo equilibrato. Qual è il suo piatto della felicità? Gliene dico due: le orecchiette con le cime di rapa e la pizza marinara con le acciughe.