UNA NUOVA IDENTITÀ
Menu stellati ma democratici, pizza d’autore e un enorme dehors dove pranzare e cenare. A Milano, a due passi dalla Scala, ci sono squisite sorprese
Nel cuore del centro storico meneghino ha spalancato i suoi aristocratici portoni Identità Golose Milano. Dopo 3 anni di lavoro, e a 3 esatti dalla fine dell’Expo 2015, quella che era la sede storica della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, in via Romagnosi 3, si è trasformata in un hub gastronomico di grande effetto. L’idea è ancora una volta del «gatto e la volpe» più affiatati della scena culinaria italiana: Paolo Marchi e Claudio Ceroni. I due, già fondatori 15 anni fa del congresso internazionale di alta cucina Identità Golose, hanno dato vita a quella che sembrava un’avveniristica fantasia. Intelligente la formula proposta: un menu-pranzo molto democratico, da lunedì a venerdì, a 35 euro, e cene tematiche, lunedì e martedì, a 75 euro. Tutto firmato dal cuoco stellato Andrea Ribaldone. Tra i primi, degna di nota è la pasta shake, mantecata al tavolo con una crema di riso, a mo’ di shakeratura. Sempre a pranzo, si potranno addentare le pizze del maestro
Franco Pepe (in lista anche i suoi grandi classici come la Margherita Sbagliata e la Scarpetta). Stellare, ma sempre a prezzi accessibili, il programma degli eventi speciali, con grandi nomi in carnet: da Marco Sacco del Piccolo Lago (14-17 novembre) a Ivan e Sergey
Berezutskiy del Twins Garden di Mosca (21-24 novembre), fino alla cena benefica a quattro mani con
Massimo Bottura e Alain Ducasse dell’11 dicembre. La formula snella prosegue anche nel servizio: non più di 1 ora e mezza per una cena. Il tutto si svolge in due ampie sale, arredate da Cappellini, di cui una di cristallo, un dehors sovrastato da un glicine secolare. I cocktail sono firmati dal piemontese Luigi Barberis, mentre la cantina, studiata con Samsung, è multimediale. Degustare per credere.