L’arte del ricevere
Losangelina di nascita e milanese di adozione, la designer JJ Martin apre le porte di casa e racconta la sua visione della femminilitˆ
Quale dea sei tu? JJ Martin
JJ Martin, al secolo Jennifer Jane, arriva come un ciclone nell’appartamento milanese dalle finestre ottagonali con vista sulla Torre Velasca. In mano ha un termos contenente quella che per lei è la bevanda detox del secolo: «Mi fa sentire viva, vitaminizzata, vuoi assaggiare?». È un invito che ripeterà durante il nostro incontro facendomi subito sentire a mio agio, come una vecchia amica, perché per lei condividere è molto importante.
Ogni mattina prepara questa pozione energizzante con ingredienti freschi: un pezzo di zenzero grande almeno cinque centimetri, altrettanti per la radice fresca di curcuma, un limone, un’arancia e tutto in centrifuga, poi allungato con acqua bollente e una generosa dose di peperoncino. Alta e snella, si muove con leggiadra decisione, la sua voce è ferma e dolce allo stesso tempo, l’accento californiano mai perso la rende ancora più speciale. Giornalista di moda, per amore si trasferisce a Milano e per passione crea il marchio La DoubleJ, iniziato come vintage online, poi diventato una collezione originale basata su straordinarie stampe colorate declinate su abbigliamento e homeware dalla tavola alla camera da letto. La nostra chiacchierata inizia solo dopo aver acceso lo stereo, la musica new age di Gurunam Singh invade le orecchie e i cuori (l’album è Breath of Devotion). Le mani di JJ Martin volano veloci mentre preparano una grande insalata mista, il ➝
piatto che non deve mai mancare sulla sua tavola. «Qui in Italia si mangia in modo spettacolare, ma le insalate sono tristi! Per essere definita insalata, deve avere almeno cinque ingredienti».
Il suo pasto ideale è composto da cereali come riso integrale o quinoa con verdure saltate in olio e peperoncino. «Oggi ti preparo un’insalata mista con una base di soncino, radicchio rosso di Treviso e insalata belga condita con aceto di Jerez, olio extravergine di oliva e sale rosa dell’Himalaya. Poi aggiungo la feta, in alternativa un altro formaggio fresco di pecora o di capra. Importante è la melagrana, che può essere sostituita dalla mela Fuji o da una grossa arancia. E come tocco finale le mandorle tostate (JJ le porta da Los Angeles, sono tagliate a fettine e le fa tostare, ndr) oppure semi di girasole o uva sultanina». La sua secret weapon, l’aneto e il coriandolo, rivela una grande conoscenza delle erbe aromatiche e delle spezie, che ha affinato durante frequenti viaggi tra India e Bali.
JJ Martin vive una vita a colori senza trascurare le sfumature, che ritrova nel benessere olistico, nella pratica dello yoga, nella continua ricerca di sé. Infatti, ispirata dal libro Le dee dentro la donna di J.S. Bolen, ha creato la collezione Goddess dedicata agli archetipi femminili incarnati dalle più grandi dee dell’antica Grecia. Dalle storie delle mitiche divinità rappresentate in stampe caleidoscopiche su porcellane e tessuti, il suggerimento di JJ è di cercare se stesse andando a scavare nel profondo della psiche. «Ogni dea ha i suoi punti di forza e di debolezza, ognuna di noi è una dea, basta cercare dentro di sé con coraggio e onestà», come ha fatto lei, ritrovandosi a essere molto Artemide, Atena e Persefone, e sviluppando di recente anche le caratteristiche di Demetra e Afrodite.
«Quando parliamo di essere donna non stiamo parlando di come ci si trucca o ci si veste. La femminilità è una energia interiore da ricercare e da accogliere per sé e per gli altri», sottolinea. Per chi è a Milano, il 12 marzo al City Zen JJ Martin, insieme con l’insegnante di yoga Giselle Bridger, organizza un incontro dal titolo «What is a Yoni and why should I care?».
«Yoni è una parola sanscrita e indica gli organi sessuali femminili, ma anche la parte energetica», spiega JJ. «Sarà un’introduzione al portale di energia femminile più segreto di ogni donna». Lei, se dovesse invitare una dea a cena, chiamerebbe Afrodite perché è la più charming, mentre Demetra, la dea della fertilità, sarebbe perfetta come cuoca.