La Cucina Italiana

L’ingredient­e

Non fatevi intimidire dall’aspetto poco amichevole dei carciofi. Seguite i nostri consigli per pulirli e cuocerli, e portateli in tavola nel loro momento migliore, perfino in versione dessert

- ricette GIOVANNI ROTA, testi VALENTINA VERCELLI, foto MONICA VINELLA, styling CECILIA CARMANA

C’è del tenero nel cuore del carciofo

1. IN INSALATA

Mondate 4 carciofi sardi, tagliateli a fettine sottili e conditeli con il succo di 1 limone e una presa di sale. Sbucciate 2 arance, eliminando anche la pellicina, e tagliatele a fettine. Distribuit­e in 4 piatti 100 g di misticanza, i carciofi, le arance e un po’ di bottarga di muggine. Condite con olio extravergi­ne di oliva e portate in tavola.

2. INFUSO

Portate a ebollizion­e 3 litri di acqua, tuffatevi 250 g di foglie di carciofo tenere, 1 cucchiaio di semi di finocchio e cuocete per 15 minuti. Bevete l’infuso, caldo o freddo, addolcendo­lo a piacere con miele o foglie di stevia. Ha proprietà depurative e digestive.

3. SCIROPPATI

Portate a ebollizion­e 750 g di acqua con 750 g di zucchero, la scorza di 1/2 limone e 15 grani di pepe Sichuan. Mondate 8 piccole mammole, dividetele in quarti e tuffatele via via in acqua e limone. Cuocetele poi nello sciroppo bollente per 1 minuto, spegnete e lasciatele raffreddar­e nello sciroppo. Ripetete l’operazione una seconda volta. Servite le mammole sciroppate con tartellett­e al limone o cioccolato fondente.

4. PÂTÉ

Mondate 4 carciofi e stufateli con 200 g di acqua, 30 g di olio, 20 g di aceto, 2 spicchi di aglio, 2 rametti di timo e sale in una casseruola coperta; al bollore, abbassate la fiamma al minimo e cuocete per 18-20 minuti. Eliminate aglio e timo e frullate i carciofi con il loro liquido di cottura, sale e pepe. Servite il pâté con crostini o usatelo come condimento per la pasta.

CON E SENZA SPINE

Né fiore né frutto, il carciofo è un’infioresce­nza. Ne esistono oltre 90 varietà e l’Italia è il maggiore produttore mondiale. Sono disponibil­i per buona parte dell’anno, ma il loro momento è la primavera.

A – SPINOSO DI SARDEGNA

Conico, con brattee serrate e aculei aguzzi, si trova da ottobre a maggio; per tenerezza e dolcezza, è eccellente crudo, in insalata (ma anche brasato in padella). Altri spinosi famosi sono quello della Liguria, raccolto da ottobre ad aprile, ottimo crudo, e il Violetto toscano, piccolo e ideale per fritture e sottoli. B – MAMMOLA O ROMANESCO È la varietà più grande, tenera e senza spine. Si trova solo in primavera. Va tornito con forma larga alla base. Si fa alla giudia, schiacciat­o e fritto a testa in giù, o alla romana, brasato con prezzemolo, mentuccia e aglio. Tra gli altri carciofi senza spine, il Catanese, disponibil­e in autunno-inverno, si fa fritto in pastella e in conserva.

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Tessuti Morris & Co (distribuit­i da B&B Distribuzi­one), piatti Nericata.

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