La Cucina Italiana

TERESA COVACEUSZA­CH

TRATTORIA SALE E PEPE, STREGNA (UDINE)

- SARA TIENI

Teresa Covaceusza­ch più che una cuoca sembra una maga dei boschi. Il suo menù ha i sapori dei confini e delle stagioni. La incontro nel suo delizioso ristorante Sale e Pepe, a Stregna, nelle Valli del Natisone, un posticino ameno a 400 m sul livello del mare a un quarto d’ora da Cividale del Friuli. Gli interni ricordano un casolare di campagna. I dettagli tradiscono la sua eleganza: c’è la sala blu, con teiere e porcellane di famiglia, quella verde e quella, foderata di legno, con il kot (ovvero il focolare in antico sloveno, che qui si parla ancora) sempre acceso in inverno. Un luogo nato da una scommessa: avviare un nuovo ristorante laddove c’era sempre stata una trattoria con annesso alimentari, dei genitori di Teresa.

Le ricette sono quelle locali, ammodernat­e senza dimenticar­e le origini contadine. Ma soprattutt­o c’è l’amore della padrona di casa per la natura. Nel piatto finiscono le erbe dei prati circostant­i e le verdure del suo grande orto, che si può sbirciare dal terrazzo della trattoria. «Tutto è dettato dai ritmi naturali». Il locale, aperto nel 1987 con il marito e sommelier Franco Simoncig, riflette lo spirito materno e didattico della proprietar­ia. A lei si è rivolta anche la cuoca stellata Antonia Klugmann (il suo L’Argine a Vencò dista meno di un’ora) per imparare i segreti delle erbe spontanee che Teresa insegna a riconoscer­e, in brevi incontri estivi, anche ai suoi clienti. In tavola arriva il piatto simbolo, Insalata di porcaloca (una specie di prosciutto cotto a base di carne di oca e di maiale) con mele e kren. Segue una ricetta con fiori di sambuco, ortica e tarassaco, pasta di salame e crema di farina di mais. «Comporla è come dirigere un concerto: bisogna abbinare le note amare e quelle dolci», mi spiega, mentre prepara un mazzetto di bucaneve appena colti. Nota poetica anche per il flan di zucca con fonduta di montasio e per l’orzotto con sclopit (silene) e formadi frant ovvero il saporitiss­imo formaggio carnico, ricavato dalla frantumazi­one e miscelazio­ne di formaggi di diversa stagionatu­ra.

La bionda padrona di casa è una scommessa vinta e un segreto ben custodito di questo territorio. Il chilometro zero, quello vero, è garantito: eccellenze come il prosciutto e la trota regina di San Daniele e la rosa di Gorizia, bellissima varietà di radicchio simile a un fiore, compaiono nel menù insieme alla selvaggina, secondo la stagione. Le costanti sono l’estro e la grazia dell’ostessa: il dessert Neve nel bicchiere con composta di pere, gelato fiordilatt­e o panna cotta e cachi («qui ce n’è un albero in ogni cortile») racchiude la nostalgia dell’infanzia. Oltre che un’infinita dolcezza.

 ??  ?? Il locale arredato con eleganza della trattoria Sale e Pepe, a Stregna, in provincia di Udine. A sinistra, il dessert Neve nel bicchiere, con crema di pera e cachi. Sotto, la padrona di casa Teresa Covaceusza­ch e un altro suo piatto, l’Insalata di porcaloca.
Il locale arredato con eleganza della trattoria Sale e Pepe, a Stregna, in provincia di Udine. A sinistra, il dessert Neve nel bicchiere, con crema di pera e cachi. Sotto, la padrona di casa Teresa Covaceusza­ch e un altro suo piatto, l’Insalata di porcaloca.
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