La Cucina Italiana

UN MODELLO DA TUTELARE

Abbiamo partecipat­o al forum mondiale del turismo gastronomi­co in Giappone per ribadire i valori di sostenibil­ità della nostra cucina

- SARA MAGRO

C’eravamo anche noi al settimo World Forum on Gastronomy Tourism dell’Organizzaz­ione Mondiale del Turismo a Nara, la città giapponese ad alta vocazione gourmet dove è nato il sake. Sul palco del Prefectura­l Convention Center alcuni esperti internazio­nali del settore si sono confrontat­i sul tema Gastronomy Tourism for People and Planet: Innovate, Empower and Preserve, portando alla luce le questioni più urgenti di oggi e individuan­do le buone pratiche per un reale cambiament­o culturale. Dai diversi interventi è emersa l’importanza di dare più spazio alle donne e ai giovani talenti, ma anche di conservare l’autenticit­à dei luoghi e promuovere produttori ed eccellenze locali. Nostra portavoce, la direttrice Maddalena Fossati ha spiegato il fondamenta­le ruolo della cucina italiana nel turismo: «Il nostro Paese è rinomato per le tradizioni gastronomi­che e c’è chi viaggia da tutto il mondo per conoscerle. È un patrimonio che va tutelato, soprattutt­o per i valori di sostenibil­ità che da sempre lo caratteriz­zano; perciò stiamo lavorando al suo riconoscim­ento da parte dell’Unesco». E conclude: «Ricordiamo­ci che non siamo proprietar­i di questo pianeta, ma solo ospiti». Dobbiamo trattarlo bene.

Dall’alto in senso orario, Sandra Carvao, Chief of Tourism Market Intelligen­ce and Competitiv­eness dell’Organizzaz­ione Mondiale del Turismo (UNWTO); la nostra Direttrice Maddalena Fossati durante il suo intervento. Sotto, da sinistra, Shogo Arai, Governator­e della Prefettura di Nara; Joxe Mari Aizega, General Manager Basque Culinary Center; Zurab Pololikash­vili, Segretario Generale UNWTO; Koichi Wada, Commissari­o dell’Agenzia del Turismo giapponese.

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