La Cucina Italiana

CIBO PURO, VITA LIBERA

Ospite nella nostra cucina, lo chef Franco Aliberti ci ha raccontato la sua idea di rivoluzion­e. Che parte dallo studio e dalla cura per ciascun alimento. E per se stessi

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L’esempio di Franco Aliberti è oggi un simbolo dell’aria di rivoluzion­e che attraversa il mondo dell’alta cucina, rivoluzion­e che riguarda sì il modo di pensare il cibo, ma anche la vita privata. Campano trapiantat­o a Milano, dopo aver lavorato con Spigaroli, Ducasse, Marchesi, Alajmo e Bartolini, ha lasciato una carriera lanciata verso i vertici per fare il papà. E per praticare «in solitaria» la sua idea di cucina, da sempre orientata allo scarto zero. Recentemen­te, si è concentrat­o nello «sfruttamen­to» massimo di ogni ingredient­e, tornando così, in un certo senso, alla passione che, da ragazzo, gli trasmise la madre: coltivare la terra e gustarne i frutti, senza mediazioni.

Si parla molto di rivoluzion­e in cucina verso un sistema più sostenibil­e. In che senso la sua cucina «monoingred­iente» è rivoluzion­aria e sostenibil­e?

È rivoluzion­aria perché obbliga a un nuovo approccio, induce a studiare, esaminare, provare. Bisogna conoscere le molecole e capire come si comportano. Solo così si riesce a valorizzar­e l’ingredient­e in tutte le sue parti, e ad aumentare la sua capacità di meraviglia­re il palato. E, naturalmen­te, è sostenibil­e perché sfrutta i vegetali totalmente, senza scarti.

In Italia, a che punto siamo nel cammino verso la sostenibil­ità?

Rischiamo spesso di nasconderc­i dietro le parole, che funzionano come marketing, ma che non cambiano davvero il mondo. Servono più concretezz­a e più costanza, nei contenuti e nella volontà. Si tratta di un processo lento e continuo, che pagherà nel tempo.

Qual è il piatto più rivoluzion­ario della storia?

Difficile trovarne uno soltanto. Direi tutta la nostra tradizione contadina, da sempre antispreco e capace di esaltare i pochi e umili ingredient­i a disposizio­ne, trattandol­i, spontaneam­ente, come l’alta cucina tratta i cibi pregiati, un fegatino di pollo come un astice blu: poca trasformaz­ione, massimo rispetto. L.F.

 ?? ?? Lo chef Franco Aliberti e, in basso, la copertina del suo libro, pubblicato nel 2022 da Gribaudo: una raccolta di ricette sostenibil­i, «monoingred­iente».
Lo chef Franco Aliberti e, in basso, la copertina del suo libro, pubblicato nel 2022 da Gribaudo: una raccolta di ricette sostenibil­i, «monoingred­iente».
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