La Gazzetta dello Sport - Bologna

FURIA BARÇA Xavi: «Siamo indignati Il gol tolto, il rigore... E l’arbitro non parla»

Il tecnico: «Una grande ingiustizi­a contro di noi Mancano tre partite e non possiamo sbagliare»

- Di Filippo Conticello

Simone Inzaghi, 46 anni, fa festa e abbraccia Federico Dimarco: è la sesta vittoria stagionale della sua Inter ra stata un po’ polemica...», ammiccava Xavi alla vigilia mentre gli passavano in testa i ricordi di quella semifinale 2010, una delle più grandi delusioni della sua immensa carriera. Era stata pure l’ultima volta, prima di ieri sera, in cui lui stesso aveva incrociato i nerazzurri di blaugrana vestito qui a San Siro. E così dodici anni dopo a polemica si è aggiunta polemica perché il tecnico catalano ieri ha rivisto le streghe e si è infuriato per alcuni episodi arbitrali su cui si è comunque pronunciat­a la Var: il gol annullato a

«EPedri dopo tocco di mano di Ansu Fati e un rigore richiesto per intervento scomposto di Dumfries. «Sono indignato perché prima ci hanno annullato il gol e poi non ci hanno dato un rigore in un episodio che non si capisce...» la sua sfuriata a fine partita. E ancora, passando dall’arrabbiato al furioso: «Avrei voluto parlare con l’arbitro, non ha senso tutto questo, è un’ingiustizi­a grande, la parola giusta è soltanto indignazio­ne: in questo momento l’arbitro dovrebbe venire qua e parlare, questo umanizzere­bbe la sua figura e invece non so perché rimangono sempre in silenzio».

Corsi e ricorsi L’ex centrocamp­ista era in campo nell’indimentic­abile semifinale del 2010 vinta dai nerazzurri

Il ritorno Al Camp Nou tra una settimana i blaugrana si giocano tutto: rischio eliminazio­ne

Contro un muro

Lui in panchina e Piqué in campo: ecco gli

Furioso unici due pezzi di quell’InterBarce­llona diventata letteratur­a calcistica e tornata di attualità dopo ieri sera. A loro soprattutt­o farà male questa statistica: i nerazzurri non vincevano contro i blaugrana proprio dalla semifinale d’andata dell’aprile 2010 (3-1), anzi da allora avevano registrato un pareggio e quattro sconfitte. La squadra catalana ha comunque governato la partita in puro stile Barcellona, tenendo la palla fino allo sfinimento, ma senza mai però affondare al momento opportuno: vecchio problema della casa, ma sul fatto che Onana abbia passato la notte senza subire gol ci sono, però, pure enormi meriti di un’Inter agguerrita come mai si era vista in questa stagione. Niente, comunque, che abbia sorpreso Xavi: «Ci aspettavam­o questa Inter, forse non così difensiva, ma una squadra di questo tipo sì. Abbiamo provato in tutti i modi, abbiamo cercato con pazienza di superare la loro linea molto stretta nel 5-3-2, poi abbiamo preso gol su un tiro dalla distanza su cui non abbiamo difeso bene. Più che crossare, forse potevamo tirare molto di più da fuori area: di certo avremmo meritato almeno il pareggio».

Tre finali

Adesso il ritorno del Camp Nou tra sette giorni ha un peso specifico incalcolab­ile: i blaugrana, disegnati d’estate per tornare stabilment­e nell’elite del Continente, rischiano di retroceder­e; e al contrario l’Inter, da vittima sacrifical­e, ha rimesso la testa avanti. E su questo si concentrer­anno i lavori dei prossimi giorni in Catalogna: «Abbiamo faticato nel ritmo e nella circolazio­ne, nel secondo tempo abbiamo giocato meglio con buoni riferiment­i offensivi: ci abbiamo provato in tutti i modi, ma bisogna fare autocritic­a al di là delle decisioni arbitrali – ha ammesso ancora, con lucidità, Xavi –. Ora serve più velocità perché le prossime tre partite saranno tre finali. Bisogna riflettere e non possiamo più sbagliare, non dobbiamo più commettere gli stessi errori perché nel secondo tempo siamo stati all’altezza, ma nel primo tempo no».

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GETTY L’abbraccio a San Siro
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Xavi, 42, tecnico del Barça: per lui un ko a San Siro

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