La Gazzetta dello Sport - Bologna
Jack di cuori: «Una serata così l’avevo sognata»
L’attaccante del Napoli: «Nel gruppo tutti abbiamo voglia di aiutarci»
Su Luciano Spalletti
Sul gruppo onsiglio per chi ama il calcio raffinato, intelligente, moderno. Per chi pensa che un attaccante possa avere piedi e testa da trequartista: riguardare in loop quello che fa Giacomo Raspadori nell’azione che porta al 3-1 di Zielinski, come viene incontro e si materializza in sponda disegnata. Se nessuno si scandalizza, una cosa alla Romario e alla Aguero, con i distinguo dovuti da una carriera ancora solo in fase di decollo. Ma prolungato. Quando si dice un centravanti totale, un giocatore che gli allenatori tolgono se proprio non possono farne a meno. Se proprio quello ha la lingua di fuori, e ieri non era il caso di Jack, in realtà non lo è quasi mai. Infatti Spalletti ha scelto ancora lui, il ragazzo che ha scelto il Napoli perché voleva la Champions - fino a ieri l’aveva assaporata solo per 13’ a Glasgow - e notti così, in stadi così. Più che stadi sono tempi che hanno nomi importanti, ma a lui non fanno paura, oh no: il Maradona, certo, ma anche il Meazza (gol all’Inghilterra con l’Italia, il 23 settembre, per non dire di quelli segnati contro Inter e Milan, quando l’Europa per lui era ancora un orizzonte lontano), la Puskas Arena (bis con l’Ungheria, tre giorni dopo) e ieri sera la Johan Crujiff
CA segno
Arena: due gol e un assist, perché il debutto da titolare nel torneo che più desiderava doveva per forza essere speciale. «Si fa fatica - ha detto poi - a sognare di fare una doppietta in Champions League, soprattutto dopo una gara giocata così bene». E così in quattro partite internazionali fanno cinque gol: uscire dalla comfort zone del Sassuolo non gli ha procurato vertigini, si direbbe.
Il gol più bello
Sembrava non dovesse giocare, ieri sera, ma Spalletti sa quanto Raspadori conta per gli equilibri ma pure per l’imprevedibile pericolosità della squadra. «Il mister mi dà tanta fiducia. Mi ha voluto a tutti i costi. Se sto riuscendo a mettere in mostra le mie qualità è grazie a una squadra che mi sta dando le possibilità di esprimermi al meglio. E’ un gruppo dove abbiamo voglia di darci tutti una mano l’uno con l’altro. Ora dobbiamo continuare con questo coraggio e questo spirito, con questa voglia di migliorare sempre». Spalletti sa quanto e come Raspa fa giocare anche la squadra, e quell’apertura del campo per il 3-1 di Zielinski vale quanto e forse più del colpo di testa che ha rimesso in piedi la partita, dopo un’azione playstation di quelle che piacciono a lui: non propriamente il suo pezzo forte per chiuderla, ma Raspa è centravanti vero anche in quello e
Spalletti mi dà tanta fiducia, non dimentico che mi ha voluto qui a tutti i costi
Ora dobbiamo continuare con questo coraggio e questa voglia di migliorare sempre