La Gazzetta dello Sport - Bologna

Jack di cuori: «Una serata così l’avevo sognata»

L’attaccante del Napoli: «Nel gruppo tutti abbiamo voglia di aiutarci»

- Di Andrea Elefante

Su Luciano Spalletti

Sul gruppo onsiglio per chi ama il calcio raffinato, intelligen­te, moderno. Per chi pensa che un attaccante possa avere piedi e testa da trequartis­ta: riguardare in loop quello che fa Giacomo Raspadori nell’azione che porta al 3-1 di Zielinski, come viene incontro e si materializ­za in sponda disegnata. Se nessuno si scandalizz­a, una cosa alla Romario e alla Aguero, con i distinguo dovuti da una carriera ancora solo in fase di decollo. Ma prolungato. Quando si dice un centravant­i totale, un giocatore che gli allenatori tolgono se proprio non possono farne a meno. Se proprio quello ha la lingua di fuori, e ieri non era il caso di Jack, in realtà non lo è quasi mai. Infatti Spalletti ha scelto ancora lui, il ragazzo che ha scelto il Napoli perché voleva la Champions - fino a ieri l’aveva assaporata solo per 13’ a Glasgow - e notti così, in stadi così. Più che stadi sono tempi che hanno nomi importanti, ma a lui non fanno paura, oh no: il Maradona, certo, ma anche il Meazza (gol all’Inghilterr­a con l’Italia, il 23 settembre, per non dire di quelli segnati contro Inter e Milan, quando l’Europa per lui era ancora un orizzonte lontano), la Puskas Arena (bis con l’Ungheria, tre giorni dopo) e ieri sera la Johan Crujiff

CA segno

Arena: due gol e un assist, perché il debutto da titolare nel torneo che più desiderava doveva per forza essere speciale. «Si fa fatica - ha detto poi - a sognare di fare una doppietta in Champions League, soprattutt­o dopo una gara giocata così bene». E così in quattro partite internazio­nali fanno cinque gol: uscire dalla comfort zone del Sassuolo non gli ha procurato vertigini, si direbbe.

Il gol più bello

Sembrava non dovesse giocare, ieri sera, ma Spalletti sa quanto Raspadori conta per gli equilibri ma pure per l’imprevedib­ile pericolosi­tà della squadra. «Il mister mi dà tanta fiducia. Mi ha voluto a tutti i costi. Se sto riuscendo a mettere in mostra le mie qualità è grazie a una squadra che mi sta dando le possibilit­à di esprimermi al meglio. E’ un gruppo dove abbiamo voglia di darci tutti una mano l’uno con l’altro. Ora dobbiamo continuare con questo coraggio e questo spirito, con questa voglia di migliorare sempre». Spalletti sa quanto e come Raspa fa giocare anche la squadra, e quell’apertura del campo per il 3-1 di Zielinski vale quanto e forse più del colpo di testa che ha rimesso in piedi la partita, dopo un’azione playstatio­n di quelle che piacciono a lui: non propriamen­te il suo pezzo forte per chiuderla, ma Raspa è centravant­i vero anche in quello e

Spalletti mi dà tanta fiducia, non dimentico che mi ha voluto qui a tutti i costi

Ora dobbiamo continuare con questo coraggio e questa voglia di migliorare sempre

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Giovanni Simeone, 27 anni
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