La Gazzetta dello Sport - Bologna
L’attacco emiliano in campionato
ieci minuti chiusi nello spogliatoio: nessuna “terapia d’urto”, non è nelle corde di Thiago Motta, ma certamente il tecnico del Bologna ha sì messo se stesso in prima fila alla voce “responsabilità” chiedendo però che tutti nessuno escluso - mettano tre cose dopo una seria presa di coscienza: coraggio, disponibilità piena, applicazione. Tradotto: io vi proteggo perché sono il responsabile di queste due partite andate male ma voi dovete dare di più al club, al pubblico e a voi stessi. Mettendo sul campo i cosiddetti... attributi e abbandonando paure e ritrosìe e mollezze viste allo Stadium.
DBonus finiti
Il giorno dopo del... dopo-Juve è stato un guardarsi tutti negli occhi per capire che - adesso più di sempre - serve una sterzata, un’impennata, qualcosa di diverso. Il colloquio è andato in scena nella mattinata di ieri: prima del lavoro sul campo con partitella mista fra chi ha giocato e chi no all’Allianz, c’è stato un formativo faccia-a-faccia fra tecnico e squadra, un concentrato di nozioni, un ripasso della storia, un Bignami della conduzione che d’ora in avanti dovrà essere presentato nel compito in classe. Ovvero in campo contro la Sampdoria sabato prossimo. Thiago Motta crede nell’approccio di un certo tipo coi propri giocatori e in questo si differenzia da Sinisa Mihajlovic: meno abrasivo ma la profondità dei concetti vuole che arrivi comunque. Il motto “mottiano” lo svelò Lukasz Skorupski in un’intervista alla Gazzetta: «Io sono il responsabile davanti a tutti - disse il tecnico alla squadra il primo giorno -, ma voi dovete darmi tutto». E altri bonus, vista la classifica, non ci saranno. Così come l’impegno resta non-negoziabile.
Il confronto Faccia a faccia tecnico-giocatori In panchina Orsolini, Soriano e Sansone?