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Amazon Prime Video Domenica si corre a Suzuka (5.807 metri) il
18° round su 22 del Mondiale Formula 1 2022. Tutto in diretta su Sky e Now
Venerdì Sabato
qualifiche
Domenica
(53 giri)
Piloti
1. Verstappen (Ola/Red Bull-Honda) 341; 2. Leclerc (Mon/Ferrari) 237; 3. Perez (Mes/Red Bull-Honda) 235; 4. Russell (GB/Mercedes) 203; 5.
Sainz (Spa/Ferrari) 202; 6. Hamilton (GB/Mercedes) 170; 7. Norris (GB/McLaren-Mercedes) 100; 8. Ocon (Fra/Alpine-Renault) 66; 9. Alonso (Spa/Alpine-Renault) 59; 10. Bottas (Fin/Alfa Romeo-Ferrari) 46;
11. Ricciardo (Aus/McLarenMercedes) 29; 12. Vettel (Ger/Aston Martin-Mercedes) 24; 13. Gasly (Fra/AlphaTauri-Honda) 23; 14. Magnussen (Dan/Haas-Ferrari) 22;
15. Stroll (Can/Aston MartinMercedes) 13; 16. Schumacher (Ger/Haas-Ferrari) 12; 17. Tsunoda (Giap/AlphaTauri-Honda) 11; 18. Zhou (Cin/Alfa Romeo-Ferrari) 6; 19.
Albon (Tha/Williams-Mercedes) 4;
20. De Vries (Ola/WilliamsMercedes) 2; 21. Latifi (Can/Williams-Mercedes) 0; 22. Hulkenberg (Ger/Aston MartinMercedes) 0
Costruttori
Max Verstappen può vincere il Mondiale di F.1 già a Suzuka domenica. Ecco tutte le combinazioni, Ma è campione se: vince e fa il giro veloce; vince e Leclerc non fa meglio che 3°; arriva 2°, Leclerc non fa meglio che 5° e Perez non meglio di 4° (senza giro veloce); fa 3° con giro veloce, Leclerc non meglio di 6° e Perez non meglio di 5°; chiude 4°, Leclerc non fa meglio che 8° e Perez non meglio di 7° (no giro veloce); finisce 5°, Leclerc non meglio che 9° e Perez non meglio di 8° (no giro veloce); termina 6°, Leclerc è fuori dai punti e Perez non meglio di 9° (no giro veloce).
GP Giappone,
ore 7 GP Giappone
Cacciata iciamolo senza paura di essere smentiti: in Formula 1 i regolamenti sono da sempre fatti... per essere aggirati. E del resto, con un regolamento tecnico (ma anche sportivo) così complesso, è nella logica delle cose quello di provare a essere i più bravi a leggere nelle pieghe dei regolamenti per cercare di estrarre quel paio di decimi in più che possono fare la differenza. Però, a volte, c’è chi va oltre e viene beccato, così come chi, per vincere, o magari impedire di fare vincere, non esita a uscire dalle regole. Di seguito, senza arrivare all’ultima vicenda del 2019 con l’inchiesta Fia sulle power-unit Ferrari che ha avuto ripercussioni sulla competitività del Cavallino nelle due stagioni successive, ecco i tre casi storici più eclatanti della storia della F.1.
DTyrrell e i piombini
Uno dei casi più grandi e dagli esiti pesanti è quello che vide protagonista nel 1984 la squadra del “Boscaiolo”, al secolo Ken Tyrrell, che le macchine le sapeva fare e anche bene, ma che però al momento debito non ci pensava troppo nel prendere una scorciatoia. Come appunto accadde in quella stagione nella quale la squadra inglese schierava quello che, senza la tragedia di Spa 1985, avrebbe potuto diventare uno dei grandi campioni della F.1, ovvero Stefan Bellof, allora compagno di Martin Brundle. Le Tyrrell volavano (il belga fu 3° a Montecarlo, l’inglese 2° a Detroit, poi però in occasione del GP di Dallas si scoprì il trucchetto, ovvero i pallini di piombo all’interno del serbatoio di iniezione dell’acqua che venivano iniettati all’ultimo pitstop per far rientrare la 012 nel peso minimo. Dopo avere perso tutti i punti conquistati fino a quel momento, in sede di appello il team, che aveva corso sub iudice, fu infine escluso dal resto del campionato.
Stepney sabotatore
Salto in avanti di 23 anni, fino al 2007 che a oggi rappresenta ancora l’ultimo Mondiale Piloti conquistato dalla Ferrari. Ma quel titolo Kimi Raikkonen dovette sudarselo oltre il punto di vantaggio che in Brasile lo laureò campione davanti alla coppia McLaren di Lewis Hamilton e Fernando Alonso. Perché all’inizio di quella stagione a Maranello scoppia il “caso Stepney”, una spy story che vede al centro di tutto Nigel Stepney, allora capomeccanico di Kimi. Il tecnico inglese lavora su due fronti: il primo, che poi è quello che si scoprirà in un secondo momento, è il trafugamento di dati e disegni della F2007 che vengono passati alla McLaren, con la quale era in trattativa per passare, visto il conflitto crescente con i vertici della rossa: Stepney viene scoperto perché si reca in una copisteria nei dintorni di Maranello dove fotocopia centinaia di pagine del progetto Ferrari, facendo insospettire il titolare che informa Maranello. Ma a far scattare le indagini è il tentativo di sabotare delle Ferrari in procinto di partire per Montecarlo, buttando nel serbatoio una polverina bianca (un integratore alimentare) per alterare la combustione della benzina e di conseguenza rovinare il motore. L’operazione
I piombini Tyrrell Nel 1984 il team fu squalificato: l’auto veniva appesantita all’ultimo pit per passare i controlli
Spy story 2007 Stepney, capo meccanico Ferrari, passava dati alla McLaren. E nel 2008 Briatore ordinò...
viene scoperta dalle telecamere di servizio. Poche settimane dopo, Stepney viene licenziato e dopo alcune perquisizioni emerge il suo gioco sporco. Nel processo che segue, la McLaren viene riconosciuta colpevole ma senza subire penalizzazioni per la mancanza di prove sufficienti a stabilire se abbia avuto vantaggi dalle informazioni ottenute. Ma Max Mosley, allora presidente FIA, presenta appello contro la sentenza e nel secondo processo la McLaren viene multata di 100 milioni di dollari, con perdita di tutti i punti in classifica Costruttori, mentre Stepney è squalificato per 20 mesi.
Il Singaporegate
L’ultimo caso è della stagione successiva, il 2008, anche se verrà alla luce solo un anno dopo. Si verifica in quel di Singapore e vede ancora la Ferrari quale parte lesa. Ad architettare tutto furono l’allora team principal della Renault, Flavio Briatore, e il direttore tecnico Pat Symonds, che in una gara che vedeva le Renault particolarmente competitive ma costrette a risalire dalle retrovie, trovarono il modo per vincere la gara: pit-stop anticipato di Fernando Alonso al 12° giro e, due giri dopo un incidente di Nelsinho Piquet che causò l’ingresso della Safety Car. Con le strategie rivoluzionate, chi pagò dazio fu Felipe Massa, che ripartì dalla sosta al box con il tubo per il rifornimento carburante ancora inserito: ritiro. Alonso vinse la gara, ma l’anno dopo Piquet jr. appena licenziato dalla Renault, rivelò che la squadra gli aveva “ordinato” di sbattere per avvantaggiare Alonso. Il premio? Il rinnovo per il 2009. Nel processo la Renault subì una squalifica di due anni, e sempre due anni di inibizione vennero comminati in appello a
Symonds e Briatore, dopo che quest’ultimo in prima istanza aveva subito la radiazione.