La Gazzetta dello Sport - Bologna
Italia primo stop contro il Brasile Oggi c’è il Giappone «Subito all’attacco»
Alle 14.15 in campo dopo la sconfitta al tie break. Il c.t. Mazzanti: «Ci servono coraggio, creatività. E tante pallonate» Danesi: «Sono stati più decisivi i nostri errori delle loro difese. La strada è ancora lunga»
ITALIA
De Gennaro (L), Lubian, Malinov, Fersino, Sylla 7. N.e: Gennari, Bonifacio, Nwakalor. All.: Mazzanti
BRASILE
Macris 2, Gabi 30, Carol 11, Tainara 15, Pri Daroit 6, Carol Gattaz 10; Natinha (L). Roberta, Kisy 2, Lorenne 1, Rosamaria. N.e: Gambatto, Alexandre, Viezel. All.: Zé Roberto
ARBITRI
NOTE
Simonovic (Svi) e Myoi
Pallonetto
7 DANESI LA MIGLIORE
Cinque muri personali (su 14 della squadra) e una buona costanza in attacco. Stecca soltanto un paio di palloni
Fa 37 punti che sono una montagna, ma chiude il match anche con 12 errori in attacco. Troppi per essere Paola. Spesso funziona come l’albero di Natale: intermittente
Non è sempre lucida nella gestione della squadra
Parte bene, ma poi si perde e non riesce a incidere
Fatica in attacco.
6.5 EGUNU 6 ORRO 6 PIETRINI 6 CHIRICHELLA
Due muri
6.5 SYLLA
Entra e lascia il segno soprattutto in difesa
Parte, va in panchina, poi rientra. Dietro è una macchina
Come le compagne va a scatti, ma quando s’accende fa vedere quanto vale Cambio tattico
Qualche bella giocata Gioca troppo poco Interviene tempestivamente. Forse poteva tentare un altro cambio
6 BOSETTI 6.5 DE GENNARO Sv LUBIAN Sv FERSINO Sv MALINOV 6.5 MAZZANTI 8 GABI LA MIGLIORE 7.5 CAROL
Monumentale nel sorreggere la squadra al di là dei 30 punti realizzati e del grandissimo lavoro di seconda linea
Quattro muri e tanta qualità in attacco. Fondamentale
Ha la lucidità di insistere su Gabi e in difesa si sente Molto meno incisiva che in altre occasioni
CAROL GATTAZ In attacco resta una spina nel fianco delle azzurre. Due muri e tante palle toccate
E’ la meno brillante delle brasiliane. Tanti errori
Alcuni ingressi
7.5 MACRIS 6.5 7 6.5 TAINARA 6 PRI DAROIT 6 ROBERTA
importanti
NATINHA Grande lavoro in seconda linea per il libero brasiliano. Anche in ricezione
Qualche ingresso, ma non sposta la gara
Sv KISY Sv ROSAMARIA Sv LORENNE 8 ZE ROBERTO
Come sopra Pochi scambi Rivedere il Brasile della estate e con quello di ieri c’è la stessa differenza di guardare un quadro al buio e con la luce ome cambiano in fretta i tempi : smoccolare di santa ragione perché si è perso una gara 17-15 al tiebreak contro le vice campionesse olimpiche. Anche questa è la nuova realtà dell’Italia di Davide Mazzanti che si ferma nella prima gara del secondo girone del Mondiale ed è costretta a rivedere i suoi piani per arrivare nei quarti di finale. E per fare questo è necessario riprendere il cammino contro il Giappone, oggi pomeriggio alle 14.15. «Credo che sia la partita adatta al momento adatto - spiega il ct azzurro che nasconde abbastanza bene l’incazzatura per questo primo ko -. Contro la squadra asiatica serviranno pallonate in attacco, per cui credo che sia la partita perfetta per fare vedere cosa sappiamo fare in attacco. Servirà il coraggio e la creatività di andarci a cercare i colpi, perché è quello che fa la differenza nella nostra squadra. Ecco perché dico che è perfetto il Giappone perché ci metterà subito alla prova in un altro match fondamentale nel nostro percorso». Né Mazzanti né le sue ragazze però si dimostrano preoccupati o depressi. «Non era scritto da nessuna parte che l’Italia dovesse vincere sempre, ogni partita»,
CLa migliore azzurra
ringhia Miriam Sylla. E Anna Danesi aggiunge: «Ho come l’impressione che abbiamo fatto tutto noi in questa partita».
Difesa
Il tema principale di quello che si è visto contro il Brasile è che bisogna riconoscere che la squadra di Zé Roberto (tre ori olimpici non per caso nella sua carriera) ha plasmato una Nazionale molto diversa da quella che le azzurre avevano travolto nella finale di Nations League, a metà luglio. E neppure parente di quella che la settimana scorsa aveva perso contro il Giappone nella prima fase di
l’Italia si rammarica per le tante occasioni sprecate in questa partita contro le brasiliane, quando sembrava avere ritrovato il bandolo del gioco. Ma le azzurre non sono state mai troppo continue: né in attacco e neppure in battuta. Quando sono riuscite a spingere con il servizio hanno creato grandi danni nella ricezione sudamericana. Ma ancora di più la chiave di volta sono stati i 35 errori punto. Tanti, tantissimi per questa Italia.
Errori
«Sì, il Brasile ha fatto una gran partita, anche pensando a quello che era successo in Nations League, ma se ripenso alla partita credo che siano stati molto più determinanti i nostri errori, di quanto lo siano state le loro difese», questo è il pensiero di Danesi che non si preoccupa troppo del fatto che ci siano meno di 16 ore fra la fine della gara con la brasiliane e il fischio d’inizio della partita contro il Giappone. «Credo che tutto questo sia una questione di testa, la nostra. Non mi preoccupa avere poco tempo per recuperare. Dipenderà molto dalla nostra attitudine e da come sapremo affrontare il Giappone. Ma io ho grande fiducia nella nostra squadra. Ogni tanto le cose vanno così e noi dobbiamo essere brave ad accettarlo. La strada in questo Mondiale è ancora lunga». Secondo Mazzanti la sua è una squadra che sa reagire molto bene: la gara di oggi contro le nipponiche racconterà se questa attitudine delle azzurre è ancora vera. Il Mondiale dell’Italia passa da qui.
CLASSIFICA
BRASILE
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