La Gazzetta dello Sport - Bologna

«IO E QUELL’ORO NATO IN PROVINCIA COSÌ HO EVITATO POVERTÀ E FAME»

La storia di Fausto, re all’Olimpiade con la 4x100: «A 3 anni vivevo in un garage: salvato da mamma, i “nonni” italiani, l’oratorio e la gente di Breda...»

- Di Andrea Buongiovan­ni

Velocista

Non può che cominciare da lì. Dalla curva “pennellata” all’Olimpico di Tokyo, nella terza frazione della finale della 4x100 dei Giochi. Venerdì 6 agosto 2021: l’Italia, inaudito, è d’oro della staffetta veloce maschile. È un pezzo di storia dello sport tricolore. Data e gara valgono una carriera, una vita intera. “Veloce come il vento”, la biografia di Fausto Desalu scritta con Francesco Ceniti, giornalist­a della Gazzetta (venerdì, 18.30, sarà presentata alla Feltrinell­i di piazza Piemonte, a Milano), apre e chiude con il racconto di quel giorno, di quell’ora, di quell’attimo, condiviso con Lollo Patta, Marcell Jacobs e Filippo

Che Italia

Tortu. Ma è (quasi) un pretesto, perché nelle pagine che scorrono facili e leggere, c’è tanto di più. La storia di Fausto – non diversa da altre della “nuova” Italia – porta con sé valori che vanno oltre un’impresa sportiva.

▶ Fausto, come è nata l’idea?

«Mi è stata proposta e non credevo ne valesse la pena, perché non pensavo di avere molto da dire. Poi, invece, ho capito che la mia vicenda umana e agonistica può ispirare chi, ora, sta attraversa­ndo situazioni simili a quelle che ho vissuto io, dando loro coraggio. Se aiuterò anche un solo ragazzo a tirar fuori il proprio talento, avrò centrato l’obiettivo. E non parlo solo di atletica».

▶ Di cos’altro?

«Del miracoloso processo di integrazio­ne di cui sono stato protagonis­ta. Sono nato a Casalmaggi­ore, in provincia di Cremona, da genitori nigeriani. Fino ai miei tre anni abbiamo vissuto in un garage nei pressi di Sabbioneta. Poi papà sparisce (“Non per inseguire altre donne, ma per una nuova vita, fatta di pellegrina­ggi e di sermoni”, si legge nel libro, ndr), mia mamma Veronica, alla quale devo tutto, perde il lavoro e dal garage veniamo cacciati. La prospettiv­a è un ritorno verso l’Africa. Ma è qui che compaiono Roberto e Rita, i miei “nonni” italiani, due angeli custodi».

▶ Chi sono? Cosa fanno?

«Conoscono mamma da tempo, ci hanno molto a cuore. Si fanno in quattro per noi e, con un intervento del Comune, ci trasferisc­ono in un bilocale di Breda Cisoni, 900 abitanti nel Mantovano, là dove ancora conservo i ricordi più cari».

▶“C’era una vera porta, la luce, un bagno e l’acqua calda” scrive della nuova casa: per lei, di scontato, c’è sempre stato poco. L’approdo in quella località è salvifico. Le prime amicizie, i giri in bici nelle campagne, l’oratorio, le merende a pane e salame, le feste di compleanno, le difficoltà in matematica, le sagre estive: sembrano le atmosfere di Peppone e don Camillo.

«Il paese mi proteggeva. Come mamma, che ancora oggi fa la badante: sempre presente. Anche se per garantirmi un’esistenza la più decorosa possibile, usciva al mattino presto e tornava alla sera tardi, facendo più lavori. Decisivo è stato anche don Massimo, dal 2002 parroco di Breda. È stato lui

Fausto Desalu a farmi apprezzare tanti aspetti dell’adolescenz­a. Con i campus estivi mi ha fatto pure innamorare della montagna. La passione mi è rimasta: le scorse settimane, in vacanza, ho camminato sui sentieri del Trentino Alto Adige».

▶ Poi arrivano la musica, la fantascien­za e, ereditato da Roberto, il tifo per il Milan. Fino all’incontro con l’atletica. La biografia è ricca di riferiment­i a gare, tempi e avversari.

«Formia, Desenzano, dove nell’ottobre 2009 conosco un Marcell Jacobs modesto lunghista, Rieti, Ancona: qui centro i primi risultati importanti, con anche un titolo italiano tra gli ostacoli. Poi, al 18° compleanno, l’acquisizio­ne della cittadinan­za italiana, con le contraddiz­ioni delle leggi relative, dallo ius soli in giù. Nel 2013 passo dall’Interflumi­na Casalmaggi­ore del presidente Carlo Stassano alle Fiamme Gialle, nel 2018 dall’allenatore Giangiacom­o

Contini a Sebastian Bacchieri: svolte non prive di difficoltà».

▶ Ma vive anche tante esperienze esaltanti.

«Ai Giochi di Rio 2016, pur subito eliminato, corro i 200 di Usain Bolt. Poi, nella stessa gara, agli Europei di Berlino 2018, sono sesto. In tribuna, per la prima volta, c’è anche mamma: confonde la semifinale, nella quale sono secondo, con la finale e crede abbia vinto l’argento... Fino, tra normali alti e bassi, all’oro di Tokyo: splenderà per sempre».

▶Con tanto passato alle spalle, cosa c’è nel suo futuro?

«Lunedì, a Parma, ho cominciato la preparazio­ne per la nuova stagione. In aprile debutterò con un 400. E dire che mamma mi avrebbe voluto avvocato...».

Il mio è stato un miracoloso processo di integrazio­ne: Rita e Roberto, che considero nonni, mi hanno cresciuto. Da mia madre ho imparato il valore dei sacrifici: ancora oggi fa la badante, mi voleva avvocato

 ?? ?? Fausto Desalu, 26 anni, con la mamma Veronica, 54, dopo la vittoria di Tokyo
Un piccolo Fausto in mezzo a Roberto e Rita, la coppia di Breda lo ha cresciuto, aiutando la mamma abbandonat­a dal marito
Desalu la sera della vittoria all’Olimpiade
Fausto Desalu, 26 anni, con la mamma Veronica, 54, dopo la vittoria di Tokyo Un piccolo Fausto in mezzo a Roberto e Rita, la coppia di Breda lo ha cresciuto, aiutando la mamma abbandonat­a dal marito Desalu la sera della vittoria all’Olimpiade
 ?? ?? Patta-Jacobs-Desalu-Tortu: la 4x100 oro a Tokyo il 6 agosto 2021
Patta-Jacobs-Desalu-Tortu: la 4x100 oro a Tokyo il 6 agosto 2021
 ?? ?? Fausto Desalu è nato a Casalmaggi­ore (Cr) il 19 febbraio 1994, ma è cresciuto a Breda Cisoni, una frazione di Sabbioneta (provincia di Mantova). Alto 1.80 per 72 chili, finanziere, è allenato da Sebastian Bacchieri
La carriera Olimpionic­o della 4x100 ai Giochi di Tokyo con Patta, Jacobs, Tortu. Sui 200 è stato 6° agli Europei di Berlino 2018 con 20”13, terzo italiano all-time dopo Mennea (19”72 nel 1979) e Tortu (20”11 nel 2021).
Nei 100 ha un personale di 10”21 (2021)
Fausto Desalu è nato a Casalmaggi­ore (Cr) il 19 febbraio 1994, ma è cresciuto a Breda Cisoni, una frazione di Sabbioneta (provincia di Mantova). Alto 1.80 per 72 chili, finanziere, è allenato da Sebastian Bacchieri La carriera Olimpionic­o della 4x100 ai Giochi di Tokyo con Patta, Jacobs, Tortu. Sui 200 è stato 6° agli Europei di Berlino 2018 con 20”13, terzo italiano all-time dopo Mennea (19”72 nel 1979) e Tortu (20”11 nel 2021). Nei 100 ha un personale di 10”21 (2021)

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