La Gazzetta dello Sport - Bologna

Borrelli: «Maran ha guarito il Brescia È tosto e schietto»

L’attaccante, che aveva punito il Como all’andata, ha firmato 5 gol nelle ultime 10

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PREZZI on si sente di passaggio al Brescia Gennaro Borrelli, giunto a settembre in prestito dal Frosinone. Dall’arrivo di Maran il centravant­i napoletano ha segnato 5 gol in 11 partite e la squadra viaggia ad una media di 1,73 punti a partita, meno solo di Cremonese, Parma e Como. E il Como, lui all’andata lo ha punito al Rigamonti (finì 2-0). «Oggi ci aspetta un’altra partita combattuta - ha detto Borrelli -, sono una grande squadra, favorita per la promozione diretta».

Con Moncini c’è grande sintonia anche fuori dal campo: è una sana competizio­ne

Studio i video dei bomber alti come me per capirne movimenti e contromovi­menti

▶Sta vivendo una delle sue migliori stagioni, a metà campionato è già a sei reti, record di gol in una singola annata.

«Sto andando bene, grazie al tecnico e alla squadra che mi supportano. Ma non bisogna porsi limiti, mai dormire sugli allori».

▶La cura Maran sta funzionand­o. Qual è la medicina? ▶ Appunto... Debutto in A col Frosinone contro il Napoli: come mai ha deciso di andare via?

«Quest’anno avrei voluto giocare di più, trovare continuità come l’anno scorso ma in quel momento forse non sentivo di godere della piena fiducia di Di Francesco. Per cui ho deciso con il club di trovare altrove più spazio e minutaggio. Ringrazio il direttore Angelozzi per avermi “lasciato andare”».

▶Suo papà Pasquale è stato un difensore e ora allena, cosa le ha insegnato?

«Mi è sempre stato accanto. Magari mi ha dato qualche dritta e insegnato trucchetti ma non si è mai “intromesso”. Anzi, quando ho avuto qualche problema con allenatori che non mi facevano giocare tanto, lui mi ha detto sempre e soltanto una cosa: “Vuol dire che devi fare di più, devi andare oltre i tuoi limiti”. Nel mio lavoro si è comportato più da allenatore che bastona che da padre che coccola».

▶ Studia ancora grandi attaccanti? i video

«Sì guardo tanto quelli alti come me, cerco di carpirne movimenti e contro-movimenti. Ibrahimovi­c, Dzeko… E soprattutt­o il “mostro” Haaland, guardo tutte le partite del City. È una forza della natura, ha una “fame”… quella voglia di non accontenta­rsi mai che fa grande un bomber».

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