La Gazzetta dello Sport - Bologna

Mai visto un Par

Netto vantaggio rispetto a Scala, Guidolin e D’Aversa: chi marcia così non ha mai fallito

- Di Andrea Schianchi

25a GIORNATA VENERDÌ’

ASCOLI-CREMONESE

SABATO

BARI-FERALPISAL­Ò ore 14 (3-3) LECCO-COSENZA (0-3) PARMA-PISA (2-1) REGGIANA-TERNANA (0-3) SPEZIA-CITTADELLA (1-4) CATANZARO-SÜDTIROL ore 16.15 (1-0) PALERMO-COMO (3-3) SAMPDORIA-BRESCIA (1-3)

DOMENICA

VENEZIA-MODENA

MARCATORI 12 RETI

ore 20.30 (2-2)

ore 16.15 (3-1)

Coda (2, Cremonese); Casiraghi (8, Südtirol)

Pohjanpalo (3, Venezia) Mendes (3, Ascoli); Tutino (2, Cosenza)

Cutrone (Como); Man (2,

11 RETI 10 RETI

9 RETI

Parma)

8 RETI

Sibilli (2, Bari); Brunori (2, Palermo)

Biasci e Iemmello

(Catanzaro); Segre (Palermo); Benedyczak (5, Parma); Valoti (3, Pisa); Raimondo (Ternana);

Gytkjaer (1, Venezia)

Borrelli (1) e Moncini (2, Brescia); Vandeputte (1, Catanzaro); Pandolfi (Cittadella); Buso e Novakovich (Lecco); Bernabé (Parma)

7 RETI 6 RETI 1-0

3-1 3-2 1-2 1-1 1-2 1-1 2-0 0-3

1-1

Questo Parma è un Festival della Bellezza. Domina la classifica dall’inizio del campionato, gioca bene, corre, lotta, segna gol a raffica e il pubblico, rapito dalle emozioni, incomincia «a volare nel cielo infinito», come cantava Domenico Modugno. I numeri raccontano di una cavalcata esaltante: la squadra di Fabio Pecchia ha 51 punti dopo 24 partite (15 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte),6 sono le lunghezze di distacco dalle prime inseguitri­ci Como e Cremonese. E, a conferma di un percorso che nemmeno il più inguaribil­e ottimista avrebbe immaginato tale, ci sono 45 reti: attacco del torneo. Fa bene l’allenatore e ripetere che bisogna restare con i piedi per terra perché il cammino è lungo, ma come si fa a frenare l’entusiasmo della gente?

Giochino

Nei bar della città i tifosi si divertono con un giochino interessan­te: meglio questo Parma oppure quello di Scala (1989-90), quello di Guidolin (2008-09) o quello di D’Aversa (2017-18)? Chi ha i capelli grigi corre indietro nel tempo e ricorda che al termine di quei campionati il Parma ha sempre ottenuto la promozione in Serie A. Bene, i numeri dicono che la squadra di Pecchia, al momento, è superiore alle altre tre. Vediamo nel dettaglio: dopo 24 partite Scala aveva 34 punti (erano 26, ma diventano 34 con i tre punti a vittoria), quello di Guidolin 38 e quello di D’Aversa 36. Dunque l’attuale gruppo sta facendo molto meglio. Questo è il motivo per

Adrian Bernabé, 22

Festa grande

Il Parma ora è in fuga a +6 sui rivali cui una rasoiata di Bernabè, un dribbling di Man, uno scatto di Bonny, un assist di Benedyczak o una sgommata di Mihaila accendono di passione l’intera città.

I gol

Ciò che maggiormen­te impression­a del cammino di Pecchia e dei suoi ragazzi è la facilità con la quale costruisco­no e segnano: 45 i gol. Il Parma di Scala era fermo a 27, e in quella squadra c’erano Marco Osio, Fausto Pizzi e Alessandro Melli. Il Parma di Guidolin era arrivato a 28 reti, con elementi come Cristiano Lucarelli, Reginaldo e Paloschi. Il Parma di Roberto D’Aversa, invece, aveva segnato 31 gol, con attaccanti come Emanuele Calaiò, Fabio Ceravolo e Roberto Insigne. La differenza si spiega soprattutt­o con l’atteggiame­nto tattico: quella di Pecchia è una macchina a trazione offensiva, gioca nella metà campo avversaria, palleggia, stordisce gli avversari con tocchi raffinati e poi, almiglior l’improvviso, piazza il colpo vincente. La parola che descrive meglio il modo di stare in capo del Parma è: dominio. Pecchia pretende che «si faccia la partita», che non ci si appiattisc­a sulle mosse dell’avversario, che si cerchi sempre attraverso il coraggio di arrivare dall’altra parte del campo. Uno stile molto europeo. Se proprio un difetto bisogna trovare, sta nella mancanza dell’istinto del killer, cioè nell’incapacità di chiudere definitiva­mente i conti: troppi gol falliti, spesso per leggerezza, per inesperien­za o per poca cattiveria sportiva. In ogni caso un altro dato tranquilli­zza la gente di Parma e la fa «volare»: quando una squadra, dopo 24 partite, ha conquistat­o almeno 50 punti, ha sempre raggiunto la promozione in A.

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