La Gazzetta dello Sport - Bologna
Next Gen, Toronto e la Davis: Alex rivale portafortuna
Fa meglio di Panatta nel 1976: nessun italiano come lui nell’Era Open. Oggi alle 15.30 (Sky) la sfida per il titolo contro De Minaur, sempre battuto
NATO A
IL ALTEZZA PESO
a esordito nel circuito professionistico nel 2015, all’età di 14 anni. Si è segnalato vincendo nel 2019 le Next Gen Finals di Milano, il torneo riservato ai migliori under 21 del mondo. Con il trionfo agli Australian Open ha conquistato 11 tornei Atp, superando così Adriano Panatta tra gli italiani nell’era Open. Ha raggiunto almeno i quarti in tutti gli Slam. Finalista alle Atp
Finals di Torino del 2023, ha vinto la Coppa Davis 2023. È fidanzato con l’influencer Maria Braccini ed è appassionato di motori (foto)
HSolo lui
Strepitosamente Sinner. Tocca ancora a lui segnare una tacca nella storia del tennis italiano. La vittoria in semifinale contro Tallon Griekspoor, col punteggio di 6-2 6-4, vale un posto in finale a Rotterdam ma, soprattutto, lo proietta sul podio mondiale, al numero 3. Se oggi (finale alle 15.30, diretta Sky Sport) contro Alex De Minaur, battuto sei volte su sei, solleverà il titolo a Rotterdam, il numero 3 al mondo dietro Novak Djokovic e e Carlos Alcaraz sarà suo già domani. In caso contrario, dovrà aspettare il 26 febbraio, giorno in cui dalla classifica di Daniil Medvedev usciranno i punti del titolo di Doha, che il russo ha scelto di non difendere.
Mai nessun tennista italiano nell’era Open era riuscito a raggiungere questo risultato, nemmeno nel femminile, con Francesca Schiavone arrivata al numero 4, proprio come Adriano Panatta, superato anche in questo primato destinato a cadere dopo quasi 50 anni. Non solo, con questo successo Jannik allunga la sua striscia vincente arrivando a 14 match vinti consecutivamente e diventa il primo nato in questo millennio con 201 vittorie sul circuito maggiore. Un successo che rende orgoglioso anche Jannik, sempre molto cauto nei festeggiamenti ma giustamente felice di aver regalato all'Italia un altro momento storico: «Il tre, alla fine, è solo un numero, ma vuole dire tanto - commenta dopo aver sconfitto Griekspoor -. È un traguardo che mi rende felice, e che penso sia importante per tutta l’Italia». E ancora una volta il barone rosso dimostra una maturità non comune: «La cosa più importante di questo risultato è far crescere il tennis italiano, voglio portare a giocare tanti ragazzi. Quello che mi interessa è essere di esempio». Il traguardo della top 3 non è inaspettato: «Non sono stupito che sia arrivato ora
Ci sono volti che ritrovi in tanti dei momenti cruciali della tua vita. Per Sinner, hanno i connotati di Alex De Minaur, l’avversario della finale di oggi. Sei confronti diretti e sei vittorie dell’azzurro (a Parigi Bercy a novembre Jannik si ritirò prima di giocare), tre delle quali resteranno sicuramente iconiche nella carriera della Volpe Rossa. Che contro l’australiano, 25 anni compiuti proprio ieri, ha ottenuto il primo successo in carriera, le Next Gen Finals milanesi del 2019; il primo trionfo in un
- ammette -. In fin dei conti lo scorso anno sono stato molto costante, giocando sempre semifinali e finali, vincendo titoli. Adesso mi trovo in questa posizione, ma c’è ancora una partita importante da giocare e non voglio perdere la concentrazione».
Batte Van de Zandschulp (Ola) 6-4 7-5 6-3 Batte De Jong (Ola) 6-2 6-2 6-2 Batte Baez
(Arg) 6-0 6-1 6-3 Batte
Khachanov (Rus)
6-4 7-5 6-3
Batte Rublev (Rus)
6-4 7-6 (5) 6-3 Batte Djokovic (Ser) 6-1 6-2
6-7 (6) 6-3
Batte Medvedev (Rus)
3-6 3-6 6-4 6-4 6-3
Sempre Damon
Nei momenti chiave della carriera c’è sempre stato Alex De Minaur dall'altra parte della rete, a partire dalle Next Gen Finals, fino al trionfo in Coppa Davis. Così sarà anche oggi, in una partita che preparerà a puntino come già aveva fatto per la semifinale, seminando i curiosi e allenandosi sul Centrale invece che sul campo 3: «Sul Centrale abbiamo provato colpi utili per la partita e per trovare ritmo in campo - ha
Masters 1000, a Toronto nell’agosto scorso; e soprattutto la vittoria nel secondo singolare della finale di Davis, quella che ci ha aperto le porte del paradiso 47 anni dopo. Un rivale portafortuna, insomma, ma da non sottovalutare, adesso che ha di nuovo recuperato la top 10 e fisicamente sembra esplosivo: «Con Jannik siamo amici, ci affrontiamo da anni e abbiamo giocato anche il doppio insieme. Sarà bello mettermi di nuovo alla prova con lui». Buona finale a tutti di Hewitt
Batte Van de Zandschulp (Ola) 6-3 6-3 Batte Monfils (Fra)
6-3 3-6 6-3 Batte Raonic (Can)
7-6 (4) 1-1 rit. Batte Griekspoor (Ola) 6-2 6-4