La Gazzetta dello Sport - Bologna
Record italiano in maratona «La mia strada per i Giochi»
Il trentino corre in 2h06’06” Crescono anche Faniel e Meucci
Ho pensato solo a centrare il pass per Parigi: ora posso diventare un maratoneta
Non ho voluto rischiare: ho corso in crescendo. In futuro andrò a caccia del tempone Yeman Crippa
Yeman Crippa e la maratona, è sbocciato l’amore. Il campione europeo dei 10.000, a Siviglia, alla seconda esperienza sulla distanza, 4° con 2h06’06”, straccia il record italiano di Iliass Aouani (Barcellona, 19 marzo 2023) di 1’10”. La gara spagnola riscrive la storia dei 42 km azzurri. Perché, oltre al trentino, mette in vetrina Eyob Faniel, 7° con 2h07’09”, che progredisce di 10” dopo quattro anni e scende a sua volta sotto il vecchio limite. E Daniele Meucci, 11° con 2h07’49” (sesto azzurro all-time) che, a 38 anni, si migliora di 1’36” e centra come gli altri due lo standard per l’Olimpiade di Parigi (2h08’10”), già in possesso anche dello stesso Aouani e di Neka Crippa. Il movimento tricolore, nel giorno del successo dall’etiope Deresa Geleta in 2h03’27” davanti al francese Marhad Amdouni, con 2h03’47” secondo europeo di sempre a 11” dal belga Bashir Abdi, si adegua alla rivoluzione tecnica internazionale delle ultime stagioni, figlia delle scarpe di nuova generazione, ma anche di metodologie di allenamento rivisitate.
Verso Parigi Crippa, in particolare, imprime una svolta alla propria carriera. Dopo un anno e mezzo trascorso a inseguire l’obiettivo e un esordio, quello di Milano dell’aprile 2023 al di sotto delle aspettative (2h08’57”) e i soliti lunghi periodi di lavoro in Kenya, adesso sa di poter essere un vero maratoneta. Anche perché l’interpretazione della sua prova è da... veterano. L’allievo di Massimo Pegoretti, fino al 25° km, sta “nascosto” in un secondo gruppone: al 20° era transitato in 24a posizione, alla mezza passa in 1h03’15” (nella seconda farà 1h02’51”). Poi, man mano, prende quota: al 30° è 15°, al 35° è 11°, al 40° è 5°. «Ho coperto gli ultimi 9 km a 2’50” di media conferma - dal 37° al 42° km in 14’31”. Al 35° coach Pego mi ha gridato di cominciare a spingere, le gambe rispondevano bene e ho finito davvero forte. L’obiettivo era qualificarmi per i Giochi, ora il processo per diventare un maratoneta può cominciare. L’idea era di correre sotto le 2h07’, senza rischiare troppo e correndo in progressione: più avanti cercherò il tempo che merito, so che posso fare molto meglio».
Eyob c’è Faniel, dopo mesi senza acuti, ha osato di più (1h01’50” a metà gara, 4° fino al 40° km), gli è andata meno bene, ma non recrimina: «Mi piace sognare in grande - dice - ho capito che mi manca poco per realizzare il mio sogno e ora so in che direzione lavorare». È un atleta ritrovato.