La Gazzetta dello Sport - Bologna
Stadio Dall’Ara ore 20,45
Il soprannome risale ai tempi del Chievo Il d.t. ha alzato gli investimenti e abbassato gli ingaggi
Va così: Giovanni Sartori avrà due “derby” in 10 giorni. Il dt rossoblù vedrà stasera (previsti oltre 26.000 spettatori nel Dall’Ara imbattuto da 12 turni di fila) il suo Bologna contro il Verona che per anni è stato rivale cittadino del Chievo dei miracoli, quello che lui ha condotto dal ‘92 al 2014; poi, il 3 marzo andrà al Gewiss Stadium, campo di un’Atalanta che con anche Gasp è arrivata a toccare e vivere la Champions. Dieci giorni non ordinari nella testa del Direttore Tecnico di un Bologna che rende in campo e sul mercato: Sartori (col ds Di Vaio) prende e Motta indirizza, esercita, migliora, moltiplica. Il Bologna: una macchina che funziona.
Acquisti più onerosi
Il Grande Lavoro del Bologna è sotto gli occhi di tutti. «Ora giochiamo per qualcosa di più grande di noi» fa Thiago visto che tutti parlano di Champions, quella in cui Sartori ha portato sia Chievo (ai Preliminari) e l’Atalanta al terzo anno di Dea. Giovanni Sartori ha i suoi metodi, le sue visioni di un calcio imbevuto anche di concetti classici e a volte differenti da quelli di Motta. Il suo soprannome è “Cobra” e glielo diede Ivone De Franceschi proprio ai tempi del Chievo: dall’estate scorsa a gennaio 2024, Sartori ha praticamente fatto la rivoluzione. Motta ha valorizzato tutto e Joey Saputo applaude, così coinvolto quotidianamente nel sistema di un’azienda-club che sogna l’Europa in maniera vera. Saputo che ha alzato il tiro: fino a tre anni fa, innesti da 2,5-3 milioni; da Sartori in poi si sono toccati anche acquisti da 12 milioni. Sartori ha fatto la rivoluzione perché – assieme all’ad Claudio Fenucci – ha abbassato il monte ingaggi di oltre 7 milioni di euro, venduto bene e acquistato gente funzionale
BOLOGNA PANCHINA
34 Ravaglia, 23 Bagnolini, 29 De Silvestri, 4 Ilic, 22 Lykogiannis, 15 Kristiansen, 16 Corazza, 17 El Azzouzi, 6 Moro, 80 Fabbian, 82 Urbanski, 11 Ndoye, 10 Karlsson, 21 Odgaard.
Motta
ALL BALLOTTAGGI
Aebischer-El Azzouzi 55-45%, Calafiori-Kristiansen 55-45% Zirkzee-Odgaard 55-45% nessuno DIFF Calafiori Saelemaekers INDISPONIBILI Soumaoro
ARBITRO AVAR
Sozza i restanti)
SQUALIF
che via via con Thiago Motta ha moltiplicato il proprio valore. Esempio lampante è Ferguson: pagato 3,5 milioni, in caso di cessione in Premier (ma lui adora l’Italia…) ne varrebbe fra i 25 e i 30. O Calafiori, pagato 4 milioni e oggi valutabile con almeno 15-20 (considerando che ha 21 anni). Oppure Posch, Beukema (titolarissimo) e ancora Ndoye, Fabbian (recompra dell’Inter a 12 milioni
PANCHINA
16 Chiesa, 34 Perilli, 42 Coppola, 19 Vinagre, 18 Centonze, 37 Charlys, 21 Dani Silva, 6 Belahyane, 7 Tavsan, 9 Henry, 10 Mitrovic, 11 Swiderski, 99 Bonazzoli Baroni Serdar 60-Dani Silva 40%, Lazovic 60-Swiderski 40% nessuno Magnani, Dawidowicz, Folorunsho
Berardi (da valutare), Cruz (20 giorni)
BALLOTTAGGI SQUALIF VERONA INDISPONIBILI ALL DIFF
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VAR
al 2° anno), oppure Zirkzee due anni fa e sempre in attesa di Karlsson (ma ci vorrà tempo) e del possibile riscatto di Saelemaekers. E a gennaio? Ilic, centrale baby dal Partizan inserito subito in prima squadra, quindi Jens Odgaard che in due gare distinte e in 39’ ha già realizzato 2 gol fino ad arrivare a Santiago Castro, atterrato ieri a Bologna dopo l’inseguimento con l’”inviato” Di
Nato a Lodi il 31 marzo 1957, ha giocato a calcio da attaccante (dal Milan alla Sampdoria al Chievo) prima di intraprendere la carriera da dirigente: nel 1992 diventa diesse del
Chievo e resta nel club fino al 2014, anno in cui passa all’Atalanta. Da due stagioni
(con contratto triennale) è direttore tecnico a Bologna. Suo padre era tifoso del Bologna