La Gazzetta dello Sport - Bologna
Da quanto l’Italia non era in Top 10? Da undici stagioni
VA OLTRE «PALO MALEDETTO NON FERMERAI QUESTA ITALIA» L’azzurro dopo l’errore a tempo scaduto che ha negato il successo contro la Francia: «L’entusiasmo ritrovato è la nostra vittoria»
Nessun riferimento ai francesi che si sono mossi prima che il pallone venisse calciato e che non hanno rispettato i 10 metri di distanza. Nessun rimando al fatto che, regolamento alla mano, quel piazzato finito sul palo andava ritentato. Paolo Garbisi, il “giorno dopo”, continua ad assumersi le responsabilità dell’errore e a prendersi la colpa per una storica vittoria azzurra che poteva essere e non è stata: il pari non basta.
▶ Paolo, molti hanno apprezzato il sorriso ricco di significati con cui ha subito risposto alla beffa.
«È stato spontaneo, ma non so se fosse un sinonimo di serenità interiore. In quei momenti non ti rendi conto. Non mi è parso possibile, non volevo crederci».
▶ Adesso ha metabolizzato?
«Sì e fatico ad accettare. Le cose importanti, nella vita, sono altre. Ma tanto peggio, nello sport, non sarebbe potuta andare».
▶ Riesce a rivivere il momento?
«Non so come l’ovale sia caduto dal supporto: l’avrò appoggiato male, forse era un po’ scivoloso. Tra la rifinitura della vigilia e il riscaldamento prepartita ho provato una cinquantina di calci e il pallone non s’è mai spostato... Avendo pochi secondi a disposizione, ho pensato al drop, ma ho subito scartato l’ipotesi. L’ho riposizionato e, a quel punto di fretta, ho calciato. Male».
▶ La reazione dei compagni?
«Molto buona, mi è spiaciuto tanto per loro. Per primo, in campo, ho cercato mio fratello Alessandro. In un frangente così serve un porto sicuro dove approdare».
▶ Mai successa una cosa simile?
«Identica nella prima stagione a Montpellier, nell’inverno 2022, in una partita a Brive, durante il periodo del Sei Nazioni. Siamo sotto 16-11, all’80’ segniamo una meta e pareggiamo. Mi spetta la trasformazione. L’angolazione, rispetto a Lille, è più accentuata, la
Le cose importanti, nella vita, sono altre. Ma tanto peggio non poteva andare
I compagni hanno reagito benissimo: miè spiaciuto tanto per loro
Con il pareggio di Lilla l’Italia sale dall’11° al 10° posto del ranking mondiale scavalcando le Figi (Francia sempre 4ª). Era dal 2013 che gli azzurri, scesi in 15a piazza nel 2022, non erano nella Top Ten. Il meglio nel 2007 (8° posto)
«Sono appena arrivato, non ne abbiamo parlato. Ci saranno cose più urgenti alle quali pensare, per esempio imparare le chiamate».
▶ Ha concluso il trasloco?
«Ho tutte le mie cose con me, ma non ho ancora trovato una soluzione ideale e, per ora, sto in un airbnb. Mariasole, mia ragazza da sette anni, dopo il Torneo avrebbe dovuto trasferirsi in via definitiva da Mestre a Montpellier. Progetto rimandato: prima dovrò sistemarmi io. Ma ho un contratto fino al 2027: avremo modo. Certo che con tutti i viaggi di questo periodo gestire la situazione non è facile».
«In campo ridevo per la beffa. Ora è dura da accettare»