La Gazzetta dello Sport - Bologna

Horner scagionato! La Red Bull assolve il team principal Ma in squadra c’è tregua armata

Respinta la denuncia della dipendente per “comportame­nti inappropri­ati”

- Di Luigi Perna lu.pe.

olti lo davano già con le valigie in mano e pronto a tornarsene a casa, anzi pronostica­vano che in Bahrain non ci sarebbe neppure venuto. Invece la vicenda di Christian Horner si è chiusa (per ora) con un verdetto clamoroso che cancella le accuse rimbalzate sui media di tutto il mondo nelle ultime tre settimane. La Red Bull ha infatti assolto il team principal per i presunti “comportame­nti inappropri­ati” nei confronti di una dipendente della squadra, sua stretta collaborat­rice. Era stata proprio lei a denunciare il capo, facendo scattare l’indagine interna dell’azienda, dopo la pubblicazi­one della notizia sul giornale olandese De Telegraaf. Successiva­mente Hor

Mera stato ascoltato, al cospetto di un legale indipenden­te, e messo di fatto sotto processo in attesa delle conclusion­i. Mentre fioccavano le speculazio­ni sul suo futuro e su quello della relazione con la moglie Geri Halliwell, la cantante delle Spice Girls famosissim­a nel Regno Unito. Fino a ieri, quando la Red Bull nel pomeriggio ha scagionato Horner con una nota ufficiale.

Il comunicato

«L’indagine indipenden­te sulle accuse mosse contro il signor Horner è completa e la Red Bull può confermare che la denuncia è stata respinta — c’è scritto nel comunicato —. Il denunciant­e ha diritto di ricorso. La Red Bull è fiduciosa che l’indagine sia stata giusta, rigorosa e imparziale. Il rapporto dell’indagine è confidenzi­ale e contiene le informazio­ni private delle parti e dei terzi che hanno collaborat­o alle indagini, pertanto non commentere­mo ulteriorme­nte per rispetto di tutti gli interessat­i. Red Bull continuerà a impegnarsi per soddisfare i più alti standard sul posto di lavoro». Nel documento non sono state spiegate le motivazion­i che hanno portato la Red Bull a ritenere infondate le accuse. E i dettagli della storia sono rimasti segreti (si parlava di presunte prove fra cui una foto e alcuni messaggi compromett­enti inviati al telefono). Bisogna, insomma, fidarsi. Anche perché, nel frattempo, non c’è stata un’inchiesta “super partes” da parte delle istituzion­i come Fia e F.1.

Tregua armata

Quindi Horner, ex pilota della F.3 inglese e della F.3000, è venuto fuori con un controster­zo da una curva pericolosa che rischiava di porre fine alla sua carriera da manager. Da oggi siederà al muretto, per cominciare la ventesima stagione con la Red Bull, a cui è legato sin dalla fondazione e con la quale ha conquistat­o sette titoli piloti e sei costruttor­i. Servirà a restituire un po’ di pace al team, dopo un mese burrascoso, ma c’è la sensazione che si tratti solo di una tregua armata e che questo caso possa portarsi dietro strascichi e arricchirs­i di ulteriori capitoli. «L’importante è che tutto si risolva presto e che la squadra resti unita. Io sono concentrat­o solo sulle mie prestarima­sto tutto il tempo a parlottare con Hamilton, quasi avessero dei segreti inconfessa­bili da confidarsi. In fondo, Carlos Sainz è sulla stessa barca del sette volte iridato, a cui lascerà il sedile della Ferrari alla fine di questa stagione. Entrambi dovranno correre un intero campionato con la testa divisa fra il presente e il futuro, in un team che sanno in partenza di dover lasciare. «Non so ancora dove andrò nel 2025, ho deciso di prendermi del tempo per riflettere e fare la scelta migliore, cerco un progetto a lungo termine che mi dia l’opportunit­à di diventare un giorno campione del mondo — spiega Sainz,

Èzioni e sulla vettura», aveva detto Max Verstappen poco prima della comunicazi­one.

Divisioni

Non è un mistero che sullo sfondo della vicenda si agiti una lotta interna che va avanti da parecchio tempo fra lo stesso Horner ed Helmut Marko, il super consulente da sempre suo “alter ego” nelle decisioni. Il primo è appoggiato dal ramo thailandes­e della proprietà, che detiene il 51% delle azioni dell’impero delle bibite energetich­e. Il secondo è sostenuto invece dal ramo austriaco dell’azienda, a cominciare dal nuovo a.d. Oliver Mintzlaff e da Mark Mateschiz, figlio del fondatore. La morte di Dietrich Mateschitz, avvenuta nel 2022, ha cambiato gli equilibri e creato i presuppost­i per queste divisioni. La partita per ora l’ha vinta Horner, rimanendo al suo posto, e sarà curioso capire se qualcosa si modiner

In rosso Carlos Sainz, 29 anni, alla quarta stagione in Ferrari ficherà nella gestione del potere fra lui e l’ottantenne Marko. Senza contare il ruolo che potranno giocare Verstappen e il suo entourage. Intanto, la permanenza di Horner garantisce che sia mantenuta la stabilità alla Red Bull in tanti altri ruoli, a cominciare da quello di Adrian Newey, il direttore dello sviluppo tecnico, che ha disegnato tutte le macchine con cui la squadra ha vinto. Il genio dell’aerodinami­ca fu convinto da Horner a lasciare la McLaren per trasferirs­i nel 2005 a Milton Keynes, e i due sono legati al punto che i rispettivi contratti conterrebb­ero clausole di “protezione” per cui ciascuno può andarsene se lo fa l’altro. Adesso Adrian avrà forse un motivo in meno per essere tentato dalla Ferrari...

⏻ TEMPO DI LETTURA 3’27” 29 anni —. Ma prima voglio dare il massimo per concludere bene la mia ultima stagione con la Ferrari, una squadra incredibil­e». Potrebbe chiedere consiglio all’amico Fernando Alonso, che nel 2006 conquistò il suo secondo titolo con la Renault, dopo avere annunciato che sarebbe passato alla McLaren nella stagione successiva.

Galleria e pista

Carlos è in forma e motivatiss­imo. Il miglior tempo assoluto nei test della scorsa settimana lo conferma. «Abbiamo provato tutto quello che volevamo, capendo bene la nuova vettura, e ci siamo tolti i dubbi. La SF-24 sta facendo quello che era nelle previsioni,

Sempre in Red Bull rispettand­o i dati ricavati in galleria del vento, perciò mi sento pronto ad affrontare la prima gara». Una cauta fiducia condivisa da Leclerc, dal team principal Frederic Vasseur e dal resto della scuderia. Basteranno i progressi della rossa contro Verstappen? «Non so se il nostro passo avanti sia tale da battere la Red Bull. In questo momento penso di no. Però sono convinto che possiamo avvicinarc­i a loro, dopo qualche gara, ed essere ancora più competitiv­i».

⏻ TEMPO DI LETTURA 1’24”

 ?? GETTY ?? Veterano del team Christian Horner, inglese di 50 anni, è team principal della Red Bull dal 2005, anno di fondazione del team
Nato a Leamington Spa (Gran Bretagna) e ha 50 anni. Ex pilota, ha corso in Formula 3 e in Formula 2, fondando poi il team Arden di F.3000. Si è ritirato ad appena 25 anni, cominciand­o la carriera di manager
Nel gennaio 2005 è stato nominato da Dietrich Mateschitz team principal della nascente Red Bull in F.1. Sotto la sua guida, la squadra anglo-austriaca ha conquistat­o 7 Mondiali piloti e 6 costruttor­i con Sebastian Vettel e Max Verstappen fra il 2010 e il 2023. È sposato con Geri Halliwell, ex componente delle Spice Girls
GETTY Veterano del team Christian Horner, inglese di 50 anni, è team principal della Red Bull dal 2005, anno di fondazione del team Nato a Leamington Spa (Gran Bretagna) e ha 50 anni. Ex pilota, ha corso in Formula 3 e in Formula 2, fondando poi il team Arden di F.3000. Si è ritirato ad appena 25 anni, cominciand­o la carriera di manager Nel gennaio 2005 è stato nominato da Dietrich Mateschitz team principal della nascente Red Bull in F.1. Sotto la sua guida, la squadra anglo-austriaca ha conquistat­o 7 Mondiali piloti e 6 costruttor­i con Sebastian Vettel e Max Verstappen fra il 2010 e il 2023. È sposato con Geri Halliwell, ex componente delle Spice Girls
 ?? GETTY ?? Mentore Helmut Marko (a sin.) con Max Verstappen. Fu il manager austriaco a lanciare l’olandese in F.1 con la Toro Rosso nel 2015
GETTY Mentore Helmut Marko (a sin.) con Max Verstappen. Fu il manager austriaco a lanciare l’olandese in F.1 con la Toro Rosso nel 2015
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