La Gazzetta dello Sport - Bologna
I gol di Raspadori alla Juve: è il suo top
«Non era un calesse, era proprio amore», avrebbe commentato il grande Massimo Troisi. Il risveglio di Reggio Emilia, contro il fragile Sassuolo, non era un fuoco di paglia. Il Napoli gli ha dato seguito battendo la ben più solida Juve, seconda in classifica. Ancora in gol Kvara, Osimhen ha sbagliato il rigore, ma se lo è procurato: la coppia è tornata. II gol decisivo lo ha firmato Raspadori che un anno fa segnò allo Stadium. Come un anno fa, Juve battuta al Maradona. Anche allora scoppiò un temporale dopo il gol. È come se si fosse aperto uno squarcio nel passato e fossero tornate indietro tante cose belle, a cominciare dallo spirito da battaglia. Torna anche la speranza Champions. Il quarto posto dista 8 punti, ma il quinto, che potrebbe valere il pass, solo 4. Scavalcata la Fiorentina, avvicinata l’Atalanta. E, soprattutto, il Napoli deve ancora affrontare tutte le concorrenti. Non c’è scala migliore degli scontri diretti per risalire. Con il passato ritrovato, è più facile credere nel futuro.
Juve paurosa
La Juve invece oggi può scivolare a -15 dall’Inter, ma soprattutto si ritrova il Milan addosso, vede il Bologna e la Roma in entusiastica ascesa ed è attesa da un calendario non semplice. Seconda sconfitta e una sola vittoria nelle ultime 7. Può preoccuparsi, anche perché Napoli ha confermato cosa manca ai bianconeri rispetto alla concorrenza: il gioco. Avvilente come la Signora si sia disposta a subire nel primo tempo, paga di un possesso finale del 29%. Una passività inspiegabile
Con quello realizzato ieri Giacomo Raspadori ha totalizzato 4 gol in Serie A contro la Juventus: è la sua vittima preferita in campionato alla pari con il Genoa. Due di queste reti Raspadori le ha messe a segno con la maglia del Sassuolo, una nella stagione 2020-2021 e una nel 2021-2022. Le altre due reti dopo il trasferimento al Napoli, una nella scorsa stagione e quella di ieri.
CALZONA
NAPOLI (4-3-3)
Meret; Di Lorenzo, Rrahmani (dal 20’ s.t. Ostigard), Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Traoré (dal 20’ s.t. Zielinski); Politano (dal 20’ s.t. Raspadori), Osimhen, Kvaratskhelia (dal 48’ s.t. Lindstrom) PANCHINA: Contini, Gollini, Natan, Mazzocchi, Mario Rui, Dendoncker, Simeone ESPULSI: nessuno AMMONITI: Traoré per gioco scorretto CAMBIO DI SISTEMA: nessuno BARICENTRO:
BASSO 49 M
la qualità della rosa. Viene in mente la Roma di Mourinho che non scappava e ripartiva, poi De Rossi le ha insegnato a giocare e ad attaccare, sfruttando la qualità in casa. Il sospetto forte è che potrebbe accadere anche a questa Juve. Cinque minuti dopo aver proposto il tridente Chiesa-Vlahovic-Yildiz,
JUVENTUS
POSSESSO %
TIRI IN PORTA
FALLI FATTI
BASSO 50 M
Chiesa ha fatto gol. Max non lo vede a destra, ma a destra è stato il miglior giocatore dell’Europeo. Nella serataccia al Maradona forse il gol di Chiesa è una pepita d’oro da far fruttare.
Maglia di lana
ALLEGRI
JUVENTUS (3-5-2)
Szczesny; Rugani, Bremer, Alex Sandro; Cambiaso (dal 20’ s.t. Weah), Alcaraz, Locatelli, Miretti (dal 31’ s.t. Nonge, dal 45’ s.t. Danilo), Iling-Junior
(dal 31’ s.t. Yildiz);
Vlahovic, Chiesa PANCHINA: Pinsoglio, Daffara, Gatti, Djalo, Nicolussi Caviglia,
Kostic, Milik
ESPULSI: nessuno AMMONITI: Vlahovic, Bremer, Cambiaso, Nonge per gioco scorretto CAMBIO DI SISTEMA: dal 31’ s.t. 4-3-3
BARICENTRO:
La Juve parte per non farsi «rompere le ossa», per dirla con Allegri. Il 3con 5-2 di riferimento si stropiccia subito in un 4-4-2, protettivo come una maglia di lana. Nel ripiegamento il vitaminico Alcaraz tiene la destra con il compito di raddoppiare su Kvaratskhelia. L’ordine di Allegri è di tamponare con le buone o con le cattive, soprattutto i due spauracchi davanti. Infatti, nel primo tempo