La Gazzetta dello Sport - Bologna
Il caso dei dossier Politica in pressing sui magistrati
I pm Cantone e Melillo chiedono di essere ascoltati Il centrodestra: «Uno scandalo da bicamerale»
mas ha però criticato la scelta degli Stati Uniti, considerando il gesto degli aiuti «una copertura per il continuo sostegno all’offensiva israeliana». Intanto, a Gaza si continua a morire, dopo le oltre cento vittime della “Strage della farina”. Sabato notte i gemellini Wissam e Naeem Abu Anza, un bimbo e una bimba, di soli quattro mesi, sono morti sotto un bombardamento israeliano vicino a Rafah, insieme a gran parte della loro famiglia. Il quotidiano arabo Asharq al Awsat ha raccontato lo strazio del funerale, con i corpi nei sacchi neri, allineati con quelli di altri 12 parenti, prima della sepoltura.
Dalla Basilica di San Pietro 4 è arrivato l’ennesimo appello del Papa: fermatevi.
«Mi domando, davvero si pensa di costruire un mondo migliore in questo modo? Davvero si pensa di raggiungere così la pace? Basta, per favore. Diciamo tutti basta, fermatevi! Vi incoraggio a continuare i negoziati per un immediato cessate il fuoco a Gaza e in tutta la regione». Il Pontefice, che nell’Angelus ha ricordato anche l’Ucraina, ha spiegato di portare «quotidianamente nel cuore, con dolore, la sofferenza delle popolazioni in Palestina e in Israele. Le migliaia di morti, di feriti, di sfollati, le immani distruzioni causano dolore – ha sottolineato il Papa – con conseguenze tremende sui piccoli e gli indifesi, che vedono compromesso il loro futuro».
Poi c’è la crisi nel Mar Rosso, 5 alla vigilia della missione Aspides.
Sabato c’è stato il primo attacco diretto all’Italia, con il drone lanciato dai ribelli Houthi dello Yemen verso la nave Duilio, il cacciatorpediniere della Marina Militare che fungerà da base dell’operazione europea Aspides, che avrà il comando tattico del nostro Paese (con Francia, Germania e Grecia). Il drone è stato abbattuto, ma il gesto rischia di far precipitare la crisi nel Mar Rosso, da mesi sotto l’attacco dei ribelli yemeniti che, finora, avevano messo nel mirino solo mezzi statunitensi e britannici. E ieri, la Marina italiana ha chiarito i fatti. «La nave Duilio, in navigazione nel Mar Rosso meridionale, ha localizzato una traccia aerea sconosciuta. Il profilo era minaccioso. Il riconoscimento ottico con i sensori di bordo ha rivelato un drone della stessa tipologia di quelli che nei giorni scorsi si sono resi autori degli attacchi al traffico mercantile in area. Così, la Duilio ha reagito per autodifesa», spiega il comandante del cacciatorpediniere della Marina militare, il capitano di vascello Andrea Quondamatteo. E il ministro della Difesa Guido Crosetto al Corriere della Sera ha detto che «gli attacchi terroristici degli Houthi sono una grave violazione del diritto internazionale e un attentato alla sicurezza dei traffici marittimi da cui dipende la nostra economia». Crosetto ha sottolineato che gli Houthi «sono parte di una guerra ibrida, che usa ogni possibilità, non solo militare, per danneggiare alcuni Paesi e agevolarne altri». E intanto, domani alla Camera è previsto l’esame della deliberazione del Consiglio dei ministri sulla partecipazione italiana alle missioni Aspides nel Mar Rosso e Levante, per aiutare la popolazione palestinese. «Siamo pronti, appena avremo il via libera del Parlamento per la missione Aspides», ha sottolineato il comandante Quondamatteo.
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Le speranze e le macerie
Eurovision: sul 7 ottobre una nuova canzone o servito per anni la res publica, diventando più povero», si difende il virologo Giorgio Palù. «Non meritavo tutto questo», si sfoga Francesco Vaia, direttore della Prevenzione del ministero della Salute. Sono solo due delle decine di personaggi vittime del caso di presunto dossieraggio condotto dal luogotenente della Finanza Pasquale Striano, che lavorava alla Direzione nazionale Antimafia. Giovanni Melillo, il procuratore proprio dell’Antimafia e quello di Perugia, Raffaele Cantone, hanno chiesto di essere sentiti dal Comitato di presidenza del Csm, dal presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza e da quello della Commissione Antimafia: Cantone è il magistrato che sta verificando centinaia di accessi abusivi al sistema informatico da parte di Striano, effettuati con obiettivi non ancora del tutto chiari. Gli indagati, in totale, sono una quindicina.
«HAccessi
Le interrogazioni ai database - ad esempio, su operazioni sospette o dichiarazioni dei redditi - si verificavano in coincidenza di momenti importanti per i personaggi interessati. Così, è mentre nasce il governo Meloni (ottobre 2022) che gli accessi riguardano ministri come Gilberto Pichetto Fratin e Marina Calderone. Il commissario per la gestione dell’emergenza Covid, Domenico Arcuri, è invece “sotto la lente” poco prima che venga sollevato, nel 2021. Gli inquirenti ritengono che molte delle indagini di Striano abbiano portato ad acquisire informazioni, in parte utilizzate per attività giornalistica; ma altre sarebbero state raccolte per richieste di apertura di dossier pre-investigativi. Qui ci sarebbe stato l’“impulso” della Dna: è indagato, infatti, anche il pm dell’Antimafia Antonio Laudati, come tre cronisti del Domani (che li difende: «Non c’è traccia di invii delle ricerche effettuate da Striano di informazioni finanziarie»). Ma deve essere chiarito che fine abbia fatto la gran parte dei dati: Striano non avrebbe ricevuto denaro e nega di aver elaborato dossier (non ne emergono su politici, avverte la Procura di Perugia). Con i pm, tuttavia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il tenente, che avrebbe svolto ricerche anche su personaggi come l’ex spin doctor di Salvini Luca Morisi e il presidente della Figc Gabriele Gravina, non utilizzava solo le banche dati dell’Antimafia. “Scavava”, per esempio, tra i file di Infocamere, che gestisce il Registro delle imprese o la banca dati Siva. E la politica reagisce: per Forza Italia si tratta di uno «scandalo degno di una bicamerale»; per Matteo Renzi (tra gli “spiati”, come Giuseppe Conte), «da dittatura sudamericana».
Le pressioni hanno avuto successo: Israele rinuncia a presentare la canzone “October Rain” all’Eurovision Song Festival del maggio prossimo, in Svezia. L’Ente per le trasmissioni Kan ha annunciato che invierà al giudizio dell’Ebu (European Broadcasting Union) un’altra canzone, intitolata “Hurricane”, sempre interpretata da Eden Golan (nella foto). La melodia è la stessa ma dal testo spariscono i riferimenti, almeno impliciti, al 7 ottobre
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