La Gazzetta dello Sport - Bologna
L’ora della verità
I due giovani indagati per violenza sessuale ai danni della minorenne uzbeka sono iscritti alla gara nazionale di Lucca al via domani
ACCUSATI MA IN PEDANA LA SCHERMA S’INTERROGA DOPO IL CASO STUPRO
La scherma italiana prova a ripartire. Ancora scossa dalla vicenda della presunta violenza sessuale subita da L.H. - sciabolatrice messicana naturalizzata uzbeka, all’epoca dei fatti minorenne, da parte di tre promesse tricolori la notte del 4-5 agosto all’International Sabre Camp di Chianciano Terme (Siena) - si ritrova a Lucca, per la seconda prova nazionale, giovani e assoluti, di fioretto e sciabola. Da domani fino a domenica, al Polo Fiere, sono attesi in pedana oltre 900 atleti. Si cerca la normalità, ma non sarà facile, dal momento che proprio i due maggiorenni dei tre ragazzi coinvolti (e dunque indagati con l’accusa di violenza di gruppo aggravata dalla minore età della vittima) risultano regolarmente iscritti alle prossime competizioni: L.P., 19 anni di Milano, dovrebbe salire in pedana domani alle 12 nella sciabola maschile giovani; E.N., 21 anni di San Severo, ma in forza al Centro Sportivo Esercito, venerdì alle 9 nella sciabola assoluti. Ci saranno? Nell’ambiente si vocifera che osserveranno un po’ di riposo, in attesa che le acque si calmino. Più improbabile che subentri prima una sospensione dei due dall’attività sportiva.
In lacrime
Chi, invece, non ci sarà sicuramente è la giovane campionessa uzbeka, attualmente numero 3 del ranking mondiale under 20, al centro della drammatica vicenda. Come ricorda il suo legale, l’avvocato Luciano Guidarelli, «la ragazza si trova in Messico, piange spesso e per il momento non ha intenzione di tornare in Italia. In un primo momento aveva provato ad accantonare l’accaduto, ma quando la notizia è diventata di dominio pubblico è crollata di nuovo. A questo punto potrebbe ripresentarsi per l’incidente probatorio diretto. Anche se...». Non è piaciuta all’accusa la decisione della Procura di Siena di richiedere la prova dichiarativa il giorno successivo al diciottesimo compleanno della giovane: «L’avevamo avanzata già lo scorso settembre, da minorenne avrebbe avuto il supporto di una psicologa, invece così non ci sarà». La decisione è al vaglio del