La Gazzetta dello Sport - Bologna
SÌ ALLA MISSIONE ASPIDES «AVRÀ NATURA DIFENSIVA» NEL MIRINO DEGLI HOUTHI ANCHE I CAVI SOTTO IL MARE
Ok bipartisan alla nostra partecipazione all’iniziativa dell’Ue La formula usata dal ministro Tajani accontenta pure Pd e M5S I ribelli colpiscono nave Msc e mezzi Usa. Biden: «Tregua a Gaza»
La partecipazione italiana 1
alla missione Aspides, nel Mar Rosso, sarà «di natura difensiva». Così è stato raggiunto il compromesso “bipartisan”, mentre la situazione nell’area sembra sempre più complicata.
«La missione Aspides avrà compiti soltanto di natura difensiva. Non potrà, cioè, intraprendere azioni di tipo preventivo», ha sottolineato ieri in Aula il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Questa formula ha fatto sì che il Parlamento approvasse – in tutto – cinque risoluzioni sulla partecipazione italiana alla missione dell’Unione Europea, come deliberato dal Consiglio dei ministri del 26 febbraio. L’ok è arrivato sulla risoluzione di maggioranza e su quelle di Pd, M5S, Azione e Italia Viva. Alla fine, quindi, anche il M5S si è accodato, dopo essersi smarcato lunedì in Commissione. Respinto, invece, il testo di Alleanza Verdi-Sinistra, contro la missione. Tajani ha inoltre spiegato che «difensiva non significa semplice accompagnamento, ma possibilità di reagire in maniera militare, così come è successo in occasione dell’attacco con il drone a Nave Duilio. Questo è il modus operandi. Quindi, i compiti esecutivi sono di autodifesa estesa, cioè di neutralizzare attacchi che abbiano come bersaglio diretto navi mercantili scortate, e di contrasto ad eventuali tentativi di sequestro delle imbarcazioni».
Di fatto, l’Italia ha già schierato 2 Nave Duilio.
Il 19 febbraio, l’Ue ha approvato la missione Aspides, in risposta agli attacchi dei ribelli yemeniti e sciiti filo-iraniani Houthi alle imbarcazioni commerciali nel Mar Rosso. La missione vede il comando tattico dell’Italia (con il cacciatorpediniere Caio Duilio) e quello strategico alla Grecia, con ruoli di primo piano di Francia e Germania. La missione durerà un anno, con possibile rinnovo deciso dal Consiglio Ue. Tre navi, cinque aerei e centinaia di uomini, in tutto. Lo scopo è di assicurare la libertà di navigazione, escludendo qualsiasi tipo di coinvolgimento in operazioni terrestri contro le basi Houthi in Yemen. Sempre ieri, il Parlamento italiano ha anche autorizzato la nostra partecipazione alla European Union Advisory Mission in Ucraina e alla missione Levante, con la quale, come ha sottolineato il ministro della Difesa
Guido Crosetto, «si sta anche esplorando la possibilità di avviare attività di air drop, per recapitare dal cielo materiale umanitario nella Striscia di Gaza, nonché l’attivazione dell’iniziativa multinazionale Maritime Aid to Gaza, per l’apertura di un corridoio marittimo per il trasporto di aiuti alla popolazione».
La missione Aspides è una 3 risposta alla tensione nel Mar Rosso.
Nelle ultime ore gli Houthi hanno attaccato una nave commerciale di Msc, poi due navi da guerra statunitensi. La Msc è la 64esima imbarcazione colpita da quando la situazione è precipitata. A pochi giorni dall’attacco con il drone verso la Nave Duilio, il primo nei confronti di un mezzo italiano, gli Houthi «hanno lanciato un missile balistico antinave dallo Yemen nel Mar Rosso meridionale», contro la nave portacontainer Msc Sky II nel Golfo di Aden, che «ha causato danni», ha riferito il Comando centrale americano. Gli Houthi, ormai da due mesi, stanno prendendo di mira le rotte marittime del Mar Rosso, a sostegno della causa palestinese nella guerra tra Israele e Hamas a Gaza e facendo così volare i costi per i container. «I terroristi Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno lanciato due missili balistici antinave dallo Yemen nel Golfo di Aden. Uno dei missili ha colpito la nave provocando danni, ma non ci sono feriti», spiegano gli americani. In serata, Al Jazeera ha dato la notizia dell’attacco «a due cacciatorpedinieri Usa nel Mar Rosso».
Non c’è preoccupazione solo 4 per il traffico delle navi: il Mar Rosso è strategico per i cavi che fanno funzionare Internet in mezzo mondo.
«Il 40% delle nostre esportazioni marittime passa attraverso Suez», ha ricordato ieri in Senato il ministro Tajani. E, a causa del pericolo per gli attacchi Houthi,