La Gazzetta dello Sport - Bologna
Pubblico scarso Netflix interrompe «Break Point»
La squadra nella stessa casa in California come una famiglia: oggi Jannik torna in campo con Struff
Hanspeter Sinner
Umberto Ferrara
Giacomo Naldi ria di casa. Anche dall'altra parte della luna, in America. Jannik Sinner, ancora imbattuto a quota 16 vittorie consecutive, 13 da inizio 2024, ha voluto ripetere l'esperienza dello scorso anno, ricreando un habitat famigliare anche a Indian Wells. Tutto il team, compreso il papà di Jannik, Hanspeter, vive sotto lo stesso tetto. Una casa per stare più uniti, per sedersi tutti insieme attorno a una tavola, con il padrechef (felicemente) di corvée ai fornelli per sfamare la truppa. Sinner lo ha ripetuto spesso, il tempo senza i genitori è stato lungo e pesante. Ha lasciato casa quando non aveva ancora computo 14 anni per trasferirsi a Bordighera: «Per me è importante stare con mio papà, è bello poter recuperare un po' del tempo in cui siamo rimasti lontani. Avere lui a casa, che cucina per noi è un modo per sentirci più vicini e crea una bella atmosfera. Fino all'anno scorso ha lavorato come cuoco, adesso quando può spadella per noi».
ASpogliatoio
Le tavolate piacciono a casa Sinner, inteso come team. A inaugurare la tradizione ci ha pensato Darren Cahill, coach, consigliere e maestro di barbecue,
Jannik Sinner e la trasferta con il padre che più volte si è messo alla griglia quando c'è stata l'occasione di prendere una casa invece dell'hotel. Per Jannik è importante ricreare un'atmosfera famigliare, e a Rotterdam ad esempio, era andato accompagnato soltanto da Simone Vagnozzi e Giacomo Naldi, il fisioterapista bolognese che gli aveva curato la caviglia un anno fa e l'altoatesino ha voluto nel team: «Mi piace, quando è possibile, andare via in pochi — ci aveva detto Jannik — perché c'è modo di chiacchierare, stare un po' più tranquilli, mangiare insieme».
Non ci sarà su Netflix una terza stagione di «Break Point», la serie sul tennis che avrebbe dovuto riprodurre il successo di «Drive to Survive», dedicata invece alla F.1. La piattaforma di streaming ha deciso di interrompere la produzione per lo scarso appeal sul pubblico e la difficoltà a interfacciarsi con i campioni.
Nel deserto californiano invece ci sono Darren Cahill, Umberto Ferrara e ancora Naldi, il più giovane del gruppo dopo il giocatore. La compagnia giusta, le persone giuste. Per Sinner è un'ossessione, come il lavoro, di cui non può fare a meno: «Alla fine è importante stare con chi ti vuole bene, con chi ti rende felice. Per me è un aspetto fondamentale. Se crei una buona relazione con chi lavora con te, allora ti porterai buone sensazioni lungo tutta la carriera». Insomma, meglio il gruppo, lo spogliatoio, delle vittorie: «I successi sono belli, ma durano un attimo. Subito dopo ci si rimette all'opera, testa bassa, e quindi è importante farlo con le persone giuste perché sono quelle con cui passi più tempo, tutto l'anno in giro per il mondo. Adesso ho qui con me papà che si prende cura di noi e ci fa mangiare bene». A gestire il gruppo c'è Darren Cahill, arrivato
Avere papà qui ci fa sentire più vicini e crea una bella atmosfera