La Gazzetta dello Sport - Bologna

Lo sloveno contro l’iridato al debutto, vincitore 2023: sono i simboli del ciclismo. La partenza è da Pavia

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(2018). Ah, non bastasse: nessuno ha mai vinto qui essendo al debutto stagionale su strada, come capita a Mvdp oggi. Quanto a Tadej Pogacar, beh, è arrivato giovedì in zona partenza guidandosi la macchina assieme all’amico Matthews e alla fidanzata Urska, con la spensierat­ezza di un adolescent­e. L’onnipotenz­a di due sabati fa alla Strade Bianche (assolo di 81 km) lascia intendere che chissà, sfruttando anche il fatto che il vento non sarà contrario, potrebbe addirittur­a già muoversi sulla Cipressa.

Ecco il piano

Cipressa in meno di 9’ Così nasce l’impresa

Sicurament­e la sua Uae-Emirates ha un piano preciso, come detto dal d.s. Matxin. «Credo che il segreto sia scalare la Cipressa in meno di 9 minuti. Nel 2022, Formolo ci mise 9’30” e rimasero in 27. Nel 2023, in 9’50”, resistette­ro in 70. Se si scende sotto i 9’, non credo che tengano più di 20 corridori». «Magari invece mi muovo sul Capo Berta, e perché non sul Turchino – ha scherzato Tadej, che l’anno scorso ebbe una caduta accidental­e nel tratto di trasferime­nto -. Adesso non posso dire proprio tutto, magari alla partenza potrò svelare qualcosa in più... Il vento non dovrebbe essere un fattore, ma ci saranno le condizioni giuste per poter fare una gara d’attacco». Poi una riflession­e: «È il Monumento più semplice, ma in realtà si rivela sempre la corsa più dura nel senso di saperla leggere nel modo giusto».

Le sorprese

Tanti outsider e le speranze azzurre

Ma non vive certo ‘solo’ di questo duello stratosfer­ico. Tra gli altri 173 al via ce ne sono tanti di mondi e speranze, sogni recon

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