La Gazzetta dello Sport - Bologna
Berrettini c’è Ripartenza dalla terra «Ora sorrido»
Dopo il malore a Miami ha ripreso ad allenarsi: tornerà in campo sul rosso di Marrakech
Sonego
Cemento
HALLE 2° TURNO
Erba
MONTECARLO QUARTI
Il ritorno erché polvere siamo e sulla polvere, nel suo caso di mattone, rinasceremo. Passata la paura del malore accusato a Miami nel match perso contro Murray, Berrettini è tornato su quei momenti («Non mi sentivo bene fin dal mattino, penso a un virus intestinale, ma adesso è tutto ok») e soprattutto ha ripreso ad allenarsi in vista del ritorno in campo previsto a Marrakech, in Marocco, dal 1° aprile, il torneo inaugurale della lunga stagione sulla terra che culminerà con il Roland garros tra fine maggio e inizio giugno.
PRinascita
Il rosso diventa così il colore della speranza per Matteo:
«Voglio giocare il maggior numero di tornei possibili, ovviamente l’obiettivo è di essere al top a Roma e poi a Parigi». A Marrakech, dove ci saranno pure Musetti e Sonego, sfrutterà il ranking protetto, e se andrà avanti dovrà quasi certamente rinunciare alle qualificazioni di Montecarlo che sono in contemporanea, ma intanto ha ricevuto una wild card per il 250 di Monaco (giocò e perse la finale nel 2019 contro Garin) nella settimana successiva (dal 15 aprile) al 1000 del Principato. The Hammer è pronto a picchiare di nuovo, insomma: «L’obiettivo nel breve periodo è trovare continuità, giocare più partite possibili, riprendere il ritmo». Ma spingendosi più in là, il grande traguardo da raggiungere sono certamente gli Internazionali d’Italia: Berrettini non gioca a Roma, la sua città, dal 2021, quando fu sconfitto agli ottavi da Tsitsipas. Nel 2022 e l’anno scorso aveva infatti dovuto rinunciare per infortunio. Il sogno di ritrovare il calore e l’affetto del pubblico di casa è la motivazione per spingere ancora di più la preparazione dopo l’incidente di Miami: «Mi è tornato il sorriso e la stagione è appena iniziata». Matteo, che è rimasto fermo sette mesi dopo il guaio alla caviglia destra agli Us Open a fine agosto, è comunque decisamente soddisfatto di queste prime due settimane di gioco, anche in considerazione delle oltre 11 ore in cui è rimasto in campo a Phoenix, nel torneo che ha battezzato il suo ritorno, senza ripercussioni sul fisico: «Tutto avrei pensato, tranne che raggiungere subito la finale al primo torneo, con un livello molto alto e tante partite di fila. Non pensavo di essere così pronto. Ho molta fiducia nel mio team e in me stesso». Dalla polvere per rimettersi sull’altare.
Seyboth Wild (Bra) b. Fritz (Usa) 6-3 6-4; Koepfer (Ger) b. Báez (Arg) 6-3 6-2; Damm Jr. (Usa) b. Paul (Usa) 4-6 2-1 rit.; O’Connell (Aus) b. Tiafoe (Usa) 7-5 7-6 (5); Murray
(Gb) b. Etcheverry (Arg) 7-6 (0) 6-3; Shapovalov (Can) b. Tsitsipas (Gre) 6-2 6-4; Griekspoor (Ola) b. Michelsen (Usa) 7-6 (5) 6-7 (7) 6-4; Davidovich Fokina (Spa) b. Juncheng Shang (Cina) 6-3 7-5;
b.
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Sinner Vavassori
6-3 6-4; Jarry (Cile) b. Draper (Gb) 7-6 (5) 4-6 7-6 (2); b. Bublik (Kaz) 6-4 6-1
Arnaldi
Paolini
b. Volynets (Usa) 7-6 (8) 7-5; Fernandez (Can) b. Arango (Col) 6-4 6-2; Pegula (Usa) b. Zhu Lin (Cina) 6-4 4-1 rit.; Collins (Usa) b. Potapova (Rus) 6-2 6-2; Noskova (Cec) b. Timofeeva (Rus) 6-4 6-4