La Gazzetta dello Sport - Bologna

Darmian attento, Bellanova morde

Non segnavano dal 2022, anche quella volta in coppia. E Nicolò eguaglia Totti

- Di Alex Frosio di Andrea Elefante

Raoul Bellanova

L’ALLENATORE li riesce tutto», ha detto di recente di lui un illustriss­imo ex compagno nonché precedente proprietar­io della 10 azzurra. Incassata la benedizion­e di Francesco Totti, Lorenzo Pellegrini in effetti riesce a fare tutto. E in fretta, come se volesse recuperare il tempo perduto. Dopo 130 secondi non ha nemmeno dovuto pensarci: sinistro di prima su palla respinta dalla barriera dell’Ecuador e saetta a fil di palo. Anche in azzurro continua il momento magico di “Lollo”: settimo gol nelle ultime 15 partite giocate, tra Roma – campionato e Europa League – e ora Nazionale. Tanti quanti nelle precedenti 49. È iniziato tutto il 20 gennaio, quando Daniele De Rossi ha preso in mano la squadra gialloross­a. Quella

Sogno una maglia per l’Europeo, come tutti. dipende da quanto faccio nel Toro, io darò il massimo

«GIL MIGLIORE sera, alla lettura delle formazioni contro il Verona, il più fischiato fu proprio lui, Pellegrini. Il capitano. Considerat­o uno dei primi responsabi­li dell’addio dell’amatissimo – dal pubblico romanista – Mourinho. Eppure nel primo anno del portoghese il connubio aveva funzionato: Lorenzo aveva alzato al cielo la Conference League conquistat­a da protagonis­ta assoluto, come uno dei migliori centrocamp­isti d’Europa. Poi qualcosa si è rotto. Anche fisicament­e. La prima parte di stagione del centrocamp­ista è stata difficile, tra problemi muscolari e… di cuore che ne hanno inevitabil­mente influenzat­o l’umore e le prestazion­i. Tutti guai risolti nel migliore dei modi, e Pellegrini è tornato il miglior Pellegrini. Per Luciano Spalletti può considerar­si un esordiente. Curioso, i due in gialloross­o non si erano mai incrociati – Lorenzo debuttò

Il capitano ha la solita intensità, soprattutt­o alla distanza: illuminant­e quando srotola un tappeto per una fuga di Bellanova, il più tosto e dunque prezioso quando l’Ecuador prende campo. Corre sempre, anche incontro al delizioso pallonetto del 2-0

IL PEGGIORE l’anno prima dello Spalletti II, durante il quale lui si era trasferito al Sassuolo, uniche due stagioni passate lontane da Trigoria – e anche in azzurro la prima volta è stata proprio negli Stati Uniti. L’ultima presenza, prima del finale con il Venezuela e la titolarità con l’Ecuador, risaliva al 18 giugno, gestione Mancini, cinque minuti nella finale per il terzo e quarto posto di Nations League vinta contro l’Olanda. Per l’ultimo gol bisogna andare ancora più indietro: Italia-Ungheria del 7 giugno 2022, sempre di Nations. Quasi due anni fa. Dati da aggiornare dopo lo spettacola­re mancino newyorkese. E dimostra di essere un candidato forte all’Europeo, anche per certe idee sulla trequarti come lo scavetto per Raspadori a inizio ripresa. D’altra parte la sorte gli deve qualcosa: era convocato nel 2021, ma fu costretto a lasciare

Vicario

Debutto sereno: l’Ecuador tira in porta solo una volta, è pronto a una respinta non impossibil­e su Plata. Solo qualche esitazione, non letale, nell’impostare l’azione dal basso

Darmian

Se serve è il centrale più allineato e coperto, ma ha licenza di avanzare sulla linea dei centrocamp­isti e se la prende, mai a discapito degli equilibri di squadra: attento, puntuale

Mancini

Decisione nell’anticipo, l’aggressivi­tà nel recupero è il suo pane, al di là di qualche durezza. In area Plata trova spesso una sbarra abbassata, lo costringe al giallo solo quando sgasa da lontano

Bastoni

Tiene alta la difesa, secondo codici che conosce bene, come i momenti giusti per lanciare lungo: il mancino recita con precisione. Sorpreso pericolosa­mente solo da una ripartenza

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Barella
7,5 Barella
 ?? ?? 5,5 Raspadori
La sua generosità diventa quasi una condanna: crea spazi agli inseriment­i altrui, ma paga fisicament­e la morsa ecuadorian­a. Sulla prima vera chance viene murato, la seconda diventa un debole colpo di testa. La cosa migliore: un’illuminazi­one per Zaniolo
5,5 Raspadori La sua generosità diventa quasi una condanna: crea spazi agli inseriment­i altrui, ma paga fisicament­e la morsa ecuadorian­a. Sulla prima vera chance viene murato, la seconda diventa un debole colpo di testa. La cosa migliore: un’illuminazi­one per Zaniolo
 ?? ?? 6,5 Spalletti
Insiste con il 3-4-2-1 e fa bene, perché non avrà molte altre occasioni per perfeziona­rlo e dà già risultati migliori, soprattutt­o nei primi 45’: squadra corta, stretta, aggressiva, recupera e non fa ripartire. Soffre un po’ alla fine, e il c.t. ci rifletterà su
6,5 Spalletti Insiste con il 3-4-2-1 e fa bene, perché non avrà molte altre occasioni per perfeziona­rlo e dà già risultati migliori, soprattutt­o nei primi 45’: squadra corta, stretta, aggressiva, recupera e non fa ripartire. Soffre un po’ alla fine, e il c.t. ci rifletterà su
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