La Gazzetta dello Sport - Bologna
Le nuove minacce di Putin «Potremmo colpire gli F16 anche negli aeroporti Nato»
Lo zar alza il tiro e gli investigatori di Mosca insistono: «Soldi ai terroristi dall’Ucraina Abbiamo le prove»
Le opposizioni accusano la 4 premier Meloni di scarsa attenzione alla vicenda.
«Ancora in aula con le catene ai polsi e alle caviglie, poi i giudici ungheresi hanno deciso di negarle gli arresti domiciliari. Uno schiaffo ai diritti di una persona detenuta, di una nostra connazionale. Il governo Meloni reagisca, subito» ha chiesto la segretaria del Pd, Elly Schlein, che sta anche sondando il partito sull’ipotesi di candidare Salis alle Europee dell’8-9 giugno (ma dal M5S arrivano critiche). Polemico anche Matteo Renzi, di Italia Viva: «Ci governano i Fratelli d’Italia o i sudditi d’Ungheria? Non è accettabile che una cittadina italiana sia trattata così. Presidente Meloni, si faccia sentire» ha detto Renzi. A Budapest c’era una delegazione di parlamentari italiani, tra i quali il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, e la deputata di Verdi-SI, Ilaria Cucchi: «C’è un clima pesantissimo, grande amarezza. Ilaria sta affrontando questo processo con una grande dignità ma c’è in corso un braccio di ferro sulla sua pelle» ha detto Cucchi, molto sensibile ai diritti dei detenuti, dopo la tragedia che ha riguardato suo fratello Stefano.
Destino diverso, invece, 5 per Gabriele Marchesi, che un anno fa a Budapest venne arrestato con Salis.
Anche il 23enne militante anarchico è accusato di lesioni potenzialmente letali, in concorso con Salis, dopo la contromanifestazione di oltre un anno fa a Budapest. Ma Marchesi, a differenza di Salis, non venne identificato e arrestato subito, e quindi tornò in Italia, scontando qui i domiciliari. E ieri la quinta Corte d’Appello di Milano, presieduta da Monica Fagnoni, dopo 4 mesi di verifiche ha chiuso il procedimento nei confronti del muratore, rigettando la richiesta di consegna all’Ungheria, e revocato la misura cautelare nei confronti del giovane, perché esiste il «rischio di un trattamento inumano e degradante» e della «violazione dei diritti fondamentali», hanno spiegato i giudici.
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L’Aja avvisa Israele oliti obiettivi, nuove minacce, toni sprezzanti. Vladimir Putin non perde occasione per dipingere scenari cupi: «Se gli F16 saranno adoperati da basi di Paesi terzi, divente- ranno per noi un bersaglio legittimo ovunque si trovino», ha detto il capo del Cremlino duran- te un incontro con i suoi piloti a Torzhok, nella regione di Tver, a proposito dei mezzi che saranno forniti all’Ucraina. Sintetizzando, verrebbero colpiti dalle forze di Mosca anche se si trovassero in aeroporti Nato (con l’inevitabile avvio di un conflitto globale).
SAddestramento
In passato, dalla Russia era stata lanciata l’ipotesi che gli F16 potrebbero essere piazzati negli aeroporti di Polonia, Romania e Slovacchia. Quindi lo zar ha bollato come fandonie i suoi presunti propositi di invadere altre nazioni: «Totale assurdità. Hanno bisogno di giustificarsi, quindi stanno spaventando la loro popolazione per spremere denaro, in un contesto in cui l’economia e il tenore di vita si stanno contraendo. Cercano di espandere la loro dittatura al mondo intero. E poi, gli Stati Uniti hanno investito in un anno 811 miliardi di dollari per spese militari, noi 72». A proposito degli F16, un addestramento dei piloti ucraini è cominciato in Danimarca. È previsto che a giugno ne entrino in funzione 6 (ufficialmente chiamati Fighting Falcon, con le insegne di Kiev), altre decine
In visita
Vladimir Putin, 71 anni: il capo del Cremlino ha incontrato i piloti russi a Torzhok
La Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha ordinato a Israele di «garantire un’assistenza umanitaria urgente» a Gaza, dove «è cominciata la carestia». Si tratta di nuove misure provvisorie emesse dalla Corte, che deve decidere sulle accuse di genocidio mosse dal Sudafrica nei confronti dello Stato ebraico, per i cinque mesi di assedio alla Striscia