La Gazzetta dello Sport - Bologna
United crisi infinita
DODICI SCONFITTE I DEVILS LONTANI DALLA CHAMPIONS TEN HAG ALLA FINE
Segna poco, la difesa non regge. Infortuni ed errori. L’Europa che conta è lontana, il tecnico ai saluti
Ci risiamo. Neanche l’uomo di Haaksbergen pare essere riuscito a invertire la rotta. Da quando nella primavera 2013 Sir Ferguson chiuse la carriera a Manchester, ben 8 tecnici in un decennio – fra eredi veri e ad interim – si sono succeduti. Con un bottino misero: una FA Cup, 2 Coppe di Lega (l’ultima nel 2023), 1 Supercoppa inglese e 1 Europa League. Mai più un’agognata Premier. Solo 2 secondi posti e lo scorso maggio un terzo che faceva ben sperare. Sì, perché l’uomo di Haaksbergen, Erik Ten Hag, sembrava avere in pugno la situazione e rivitalizzato i Red Devils.
Che botta
Poi, in estate, una campagna acquisti poderosa da 200 milioni di euro di spesa: Hojlund, Onana e Mount. Le premesse per far bene c’erano tutte. Ma qualcosa, tanto, è andato storto. La sintesi l’altra sera col Chelsea: un match recuperato da 0-2 a 3-2 e perso 4-3, con 2 reti dopo il 100° minuto. «Abbiamo preso le decisioni sbagliate – la disamina del tecnico olandese -. Non abbiamo aiutato come squadra. Abbiamo perso il possesso palla». Poi due rigori discussi, errori banali come la scivolata di Dalot, causa del 2° penalty, e un po’ di sfortuna come nel 4-3 di Palmer deviato. Ma anche tanti sbagli, in copertura, in marcatura e – come ammesso da Ten Hag -, nelle scelte. Al 99’ bisogna saper temporeggiare, non cercare subito il contropiede.
Record negativi
Lo United che da gennaio aveva messo di fila 6 vittorie e un pari, si è di nuovo trasformato in un’accozzaglia che ha preso 3 batoste (e un pari) nelle ultime 5 gare di Premier. Precipitando a -11 dall’Aston Villa, che è al 4° posto (e con una gara in più), ultimo gradino accettabile dalla nuova proprietà di Sir Ratcliffe per una riconferma. Ormai sempre più improbabile. Visto che già si cerca in giro un sostituto, anche in Italia, vedi Thiago Motta. I Devils di quest’anno, sesti, hanno toccato record negativi difficilmente cancellabili: in Premier sono già a 12 ko, di cui 5 in casa, come solo nel 2013-14 e 2021-22 prima. E domenica l’attende il Liverpool e poi Arsenal e Brighton. Ha una differenza reti negativa, -1, col West Ham la sola nelle top 10: e se chiude così a maggio, non capitava dal 1990…
Punte e gol
L’attacco ha firmato finora 43 gol in 30 match, 12° in Premier, come il Luton terzultimo. Soprattutto è il rapporto fra i tiri e i gol che spiega come lo United produca tanto ma realizzi pochissimo. Ha una percentuale realizzativa sotto il 10% (cioè su 100 tiri fa 9,9 reti), e dire che rispetto a gennaio è migliorato, era al 7,8%. Per esempio l’Arsenal è al 14,5%, il Newcastle al 15,2 e ha segnato 21 gol in più dei Red Devils tirando 12 volte in meno… Anche il dato dei fuorigioco spiega i limiti degli attaccanti: è la squadra che ci è finita più volte (78). E ten Hag deve ringraziare che Hojlund ha iniziato a segnare da gennaio (6 su 7), il 19enne Garnacho s’è sbloccato (6 gol) dopo Natale, come Rashford (5 su 7) che la scorsa stagione firmò il miracolo di 30 reti.
Problemi
Tanti. Gli infortuni: i lungodegenti in difesa Shaw, Malacia e Lisandro Martinez, i ko di Varane e Reguilon, Mount (solo 10 gare) ed Eriksen. La cattiva stagione di Casemiro, di recente scartato per il 18enne Mainoo, Mister 90 milioni di euro Antony finora 0 gol e l’altro ieri al suo primo assist… E poi la lite con Sancho, emigrato a Dortmund, gli errori di Onana, irriconoscibile, e Dalot, il terribile capitan Maguire e l’inutile Amrabat. Domani c’è il Liverpool. Non sprofondare ulteriormente sarà durissima.
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Causa iniziale
Gli infortuni in difesa di Shaw, Malacia e Lisandro Martinez, i ko di Varane e Mount