La Gazzetta dello Sport - Bologna
CURTIS E LO SPRINT VERSO I GIOCHI «LEGGO LA PELLEGRINI CONOSCERÒ FURLANI»
La velocista azzurra di 17 anni dopo il record mondiale junior: «Imparo dalle problematiche di Fede. Parigi? Non so che cosa aspettarmi...»
Il lungo sprint olimpico di Sara Curtis, la nuotatrice più veloce d’Italia, è partito. Di mamma nigeriana, ha 17 anni e viene da Savigliano, nel Cuneese. Ha sfilato un record cadette a Federica Pellegrini nei 100 stile libero; col suo primato italiano sui 50 sarebbe stata settima agli ultimi Mondiali e decima ai Giochi di Tokyo 2020. Va forte pure a farfalla e dorso, specialità in cui domenica a Riccione, ai Tricolori da 25 metri, ha centrato il record mondiale junior dei 50. Il suo sorriso è sull’onda, lei fa meraviglie.
▶Sara, come finì la prima volta in piscina?
«Avevo 2 anni, l’agonismo l’ho scoperto a 6. Mi allenavo a Fossano, nuotava pure mio fratello Andrea. A 10 mi sono spostata a Savigliano. Da piccola provavo tutti gli stili, ero molto brava a dorso e farfalla ma i 50 stile libero sono una parte di me. A marzo i 100 mi sono venuti bene: l’evoluzione è stata più lenta».
▶Qua▼do ha migliorato il ventennale record cadette di Federica cosa ha pensato?
«Fede la seguo da quand’ero piccolina. Sto leggendo il suo libro e mi ha colpito: sto scoprendo problematiche che non conoscevo».
▶ Adesso è primatista mondiale junior.
«Mi sento più sorpresa rispetto alla qualificazione olimpica: un record mondiale era un sogno, non me lo sarei aspettato in questo momento. Mi dà più carica, è tanta roba. Tornare a Riccione è stato bello, mi diverto sempre a gareggiare tra i giovani, prima delle Olimpiadi farò per l’ultima volta gli Europei juniores».
▶U▼’altra cosa che l’ha gasata?
«La riapertura dopo un anno e mezzo della piscina di Savigliano. Così ho più tempo al pomeriggio, basta spostamenti in treno e auto, vado due volte alla settimana a nuotare a Cuneo da 50 metri».
▶ È vero che nuota poi nella vasca da 33 metri, all’americana?
«Sì, è un’idea del mio allenatore Thomas: mi fido di lui. Non mi ha mai messo pressioni. Mi dice: “stai serena, sii te stessa e cerca di volare”. Siamo cresciuti insieme, gli devo tanto».
▶ Da quando è diventata azzurra olimpica, si sente diversa?
«Conduco la vita regolare di sempre, mi alleno con più grinta, consapevolezza e serenità».
▶ Sette gare vinte in tre giorni...
«Non mi faccio mancare nulla».
▶Come se l’immagina Parigi?
«Non so cosa aspettarmi».
▶U▼ campione da conoscere?
«Tamberi o Furlani, che ha la mia età. Mi piacerebbe confrontarmi con Gimbo perché è un’icona, con Mattia anche per parlare di allenamenti».
▶Siete il volto dell’Italia del futuro che è già presente...
«Nel nuoto ci metto anche Ragaini, che ha 17 anni come me. Siamo una squadra molto giovane e brillante: speriamo di far divertire. È bello pensare che l’Italia del nuoto, e non solo, si evolve. Nell’atletica si arriva più tardi al successo, anche se Furlani è un’eccezione. Noi ci siamo».
▶Le prime medaglie agli Europei di dicembre la aiuteranno a gestire la tensione a Parigi?
«A Otopeni ho vissuto la prima esperienza nella Nazionale maggiore con la massima spensieratezze. Spero sia così ai Giochi».
▶Il dt Cesare Butini l’ha definita la Ceccon al femminile.
«Non mi piacciono i paragoni con gli altri, soprattutto con quelli di un altro calibro. Dico solo che far parte del futuro azzurro fa piacere. Un sogno realizzato».
▶Che tipo di ragazza è Sara?
«Penso di essere una ragazza molto trasparente, dal carattere particolare. A volte sono lunatica. Sono molto legata ai miei nonni, conto sulla loro fiducia. Vivo in modo normale fuori dal nuoto. Mamma e papà non vengono spesso alle gare per via del lavoro, ma mi portano a nuotare».
▶Quali hobby coltiva?
«Mi piace tanto leggere. E scrivere. Se posso vado al cinema e a cena con gli amici».
▶Il suo idolo nel nuoto è Orsi.
«Ero segretamente innamorata di Marco, per come nuotava. È diventato ormai un amico, mi confronto con lui».
▶E tra le donne?
«Le più grandi sono tutte punte di riferimento. Mi piace molto la canadese Summer McIntosh».
▶Come vive la popolarità?
«Finora bene. Mi fa piacere che le persone nella mia piccola città mi riconoscano. Che i bambini e le ragazze mi prendano come punto di riferimento».
▶A 17 anni come si sogna?
«Sono tanti gli obiettivi che mi sono prefissata. La vita da atleta non è semplice. Perché ci sono dei ritmi che bisogna seguire, però se quei ritmi e quelle fatiche vengono ripagate, è bellissimo».
Gasata Il primato mondiale è tanta roba dopo essermi qualificata a marzo per Parigi
Piscina L’apertura della piscina a casa a Savigliano mi eviterà di fare avanti e indietro
«A Mattia chiederò degli allenamenti. Tamberi? Per me è un’icona»
Spensierata Voglio vivere l’esperienza olimpica come agli Europei: senza tensione
Letture Mi piace leggere e amo scrivere. È bello essere un esempio per i bambini
«Siamo l’Italia del futuro A Parigi vogliamo farvi divertire»