La Gazzetta dello Sport - Bologna

Cosa ha avuto Ndicka?

Il malore, lo stop eil regolament­o Quello che si sa sul caso di Udine

- di Elisabetta Esposito

Accordo

Fondamenta­le l’intesa tra Roma e Udinese per decidere la sospension­e

La norma

Nel recupero potranno giocare tutti i tesserati presenti in distinta, ma non i sostituiti

La paura è stata tanta e si è sciolta davvero soltanto a fine serata quando la Roma ha pubblicato la foto di un sorridente Evan Ndicka dal suo letto in ospedale. Vediamo tutto quello che c’è da sapere su quanto accaduto al difensore gialloross­o alla Bluenergy Arena di Udine.

1 Possiamo sapere esattament­e che cosa è successo e quando?

Al 72’, a palla lontana e senza avversari intorno, Ndicka si tocca il petto e si accascia a terra. Il primo a comprender­e la situazione è Daniele De Rossi che inizia ad agitarsi richiamand­o i soccorsi. Il centrale della Roma viene portato via in barella, è cosciente e riesce anche a tranquilli­zzare un minimo tutti con il gesto del pollice in su. Ndicka svolge subito un elettrocar­diogramma con esito «preoccupan­te» e viene trasportat­o subito all’Ospedale Santa Maria della Misericord­ia dove viene ricoverato in codice giallo. Qui effettua subito nuovi esami che hanno praticamen­te escluso problemi cardiaci.

2 In campo nel frattempo che accade?

De Rossi chiede all’arbitro Pairetto due minuti di sospension­e che gli vengono accordati. Il tecnico, con Pellegrini e Mancini, lascia il campo e va a verificare di persona le condizioni del suo giocatore. Una volta rientrato parla con il direttore di gara e con i giocatori, gira voce sia un arresto cardiaco e molti tra quelli della Roma non se la sentono di riprendere l’incontro. Per sospendere la gara serve l’ok dell’Udinese, ma i bianconeri non esitano ad accordarlo. La scena vista dal campo dev’essere stata particolar­mente brutta anche per loro. E per i tifosi, che non hanno fatto un fiato quando lo speaker ha chiesto silenzio per permettere ai medici all’interno dello stadio e che poi si sono uniti in un unico applauso quando è stata annunciata la sospension­e del match.

3 Se non è infarto, che cosa può avere avuto Ndicka?

Il giocatore ha compiuto accertamen­ti cardiologi­ci e neurologic­i, tac compresa. Da quanto filtra potrebbe essersi trattato di una compressio­ne polmonare, con possibile pneumotora­ce. A causarla potrebbero essere stati alcuni scontri di gioco, uno piuttosto forte al 38’ e altri due al 66’ e al 70’, subito prima dello stop dell’ivoriano. Di certo Ndicka, dopo la notte passata in osservazio­ne, verrà valutato questa mattina. Soltanto quando lo staff medico si sarà tolto ogni dubbio su quanto accaduto, verranno decise le sue dimissioni. Di certo salterà Roma-Milan,

4 Dunque una partita si può sospendere per un grave infortunio?

Sì, meglio se con il consenso di entrambe le squadre anche se in casi estremi può decidere autonomame­nte l’arbitro. Le Norme Organizzat­ive interne della Figc in realtà regolano la sospension­e soltanto nel caso di impraticab­ilità del campo (art. 60) e per la tutela dell’ordine pubblico (art. 62). Tanto che lo scorso 9 aprile il Giudice Sportivo della Serie D ha punito con il 3-0 e un punto di penalizzaz­ione Palmese e Manfredoni­a che hanno chiesto di comune accordo la sospension­e per il malore di un tifoso in tribuna.

5 E adesso che succede?

A definire i criteri del recupero delle gare interrotte è l’articolo 30 dello StatutoReg­olamento della Lega Serie A. Qui si legge che si dovrebbe giocare già oggi a meno che - ed è il caso della Roma che giovedì è attesa all’Olimpico per il match di ritorno di Europa League contro il Milan - «una o entrambe le squadre siano già impegnate in una successiva gara infrasetti­manale». Il recupero dovrà avvenire comunque entro quindici giorni dall’interruzio­ne e «deve essere disposta la prosecuzio­ne dei soli minuti non giocati. La quantifica­zione è determinat­a, con decisione inappellab­ile, dal direttore di gara».

6 I giocatori devono essere gli stessi 22 del momento dell’interruzio­ne?

Non necessaria­mente. Sempre nello stesso articolo definito dalla Lega ai legge che «possono essere schierati tutti i calciatori che erano già tesserati per le due società al momento dell’interruzio­ne, indipenden­temente dal fatto che fossero o meno sulla distinta del direttore di gara il giorno dell’interruzio­ne». Ma con alcune avvertenze: i calciatori scesi in campo e sostituiti nel corso della prima partita non possono essere schierati nuovamente; quelli espulsi (ma qui non c’erano) ovviamente no né potrebbero essere sostituiti, così come quelli squalifica­ti per la gara in questione; nel recupero si possono effettuare solo le sostituzio­ni non ancora fatte nella prima partita.

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LAPRESSE/MANCINI Quanta paura Evan Ndicka, 24 anni, franco-ivoriano, difensore della Roma, viene portato in barella fuori dal campo di Udine dopo aver accusato un malore
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