La Gazzetta dello Sport - Bologna
È un disco spaziale NEL NOME DEL PADRE ALEKNA CANCELLA IL RECORD PIÙ VECCHIO RESISTEVA DA 38 ANNI
Con 74.35 il lituano figlio del due volte olimpionico Virgilijus ha sfilato il mondiale a Schult: «E pensare che facevo il portiere»
Mykolas Alekna è nato a Vilnius (Lettonia) il 28 settembre 2002. Alto 202 cm per 112 kg, ex calciatore, nel 2021 ha vinto Europei e Mondiali under 20, nel 2022 l’argento mondiale (il più giovane di sempre sul podio iridato assoluto del disco) e l’oro europeo, nel 2023 l’oro agli Europei under 23 e il bronzo mondiale. È stato anche il primo ventenne a lanciare oltre i 70 metri: 71.00 nel 2023
Mykolas Alekna
Domenica: in Italia è già notte. Nel cielo di Ramona, non-luogo dell’Oklahoma - 535 abitanti, secondo un censimento del 2010 volano oggetti non identificati. Sono i dischi di Mykolas Alekna. Il 21enne lituano, campione continentale e bronzo iridato, figlio di Virgilijus, due volte oro olimpico e mondiale della specialità, poi guardia del corpo del presidente della Repubblica baltica, al quinto tentativo di una serie incredibile spara la propria “lenticchia” di due chili a 74 metri e 35. Il risultato - a una prima misurazione persino di sei centimetri migliore - cancella come un colpo di spugna il più vecchio record del mondo maschile. Quel 74.06 centrato dal tedesco orientale Jürgen Schult, a Neubrandenburg, nel suo Paese, il 6 giugno 1986. Cioè quasi 38 anni fa, 16 prima della nascita di Mykolas.
Il vento
A Ramona, su un lato del Millican Field, una distesa lontana da tutto, c’è una gabbia per i lanci. Intorno una serie di omoni: sono i partecipanti al Throws Festival, la “Fiera dei lanci”. E, su quattro sedie di fortuna, ma per lo più in piedi, qualche decina di spettatori. A organizzare il tutto mister Caleb Seal, un visionario. L’area è delimitata da pick-up parcheggiati sul prato. C’è aria da picnic made in Usa: un altoparlante gracchia vecchie note. La luce del sole è intensa. Il vento forte. Lo scenario sta tra gli spazi di un western di Clint Eastwood e quelli della profonda provincia cara ad Alexander Payne. Ai discoboli, di tutto ciò, quello che più preme è il vento: soffia, intenso, in senso contrario alla direzione degli attrezzi. Sono condizioni molto favorevoli: quando la folata domina la resistenza dell’aria, infatti, la spinta aerostatica diventa maggiore. È stato calcolato che le raffiche ottimali spirino a meno 10 metri al secondo: un lancio, in tali circostanze, ne guadagnerebbe circa quattro. Non ci sono dati ufficiali: ma il vento, a Ramona, viaggerebbe a quelle velocità. Senza andare lontano: la cubana Yaime Perez, sabato, aveva vinto la gara femminile con 73.09, miglior misura al mondo dal 1989.
La gara
Alekna comincia con 72.21, 82 centimetri oltre il personale (e 10° posto nella lista all-time) firmato otto giorni prima sulla stessa pedana. Poi spara a 70.32, 72.89, quarto di sempre e 70.51. Quindi, la misura monstre. Dopo il lancio cala il silenzio. Tutti hanno capito: quando la speaker, senza enfasi, annuncia il risultato, c’è un mini boato, applausi fragorosi e tanti abbracci. Il re del peso Ryan Crouser è tra i primi a congratularsi con Alekna: la comunità dei lanciatori è una confraternita. Ma Mykolas, appena arrivato a quel record che il padre aveva a lungo inseguito e mancato per 20 centimetri (73.88 nel 2000), non è sazio. E all’ultima prova fa 70.50. Tutti i tentativi della serie oltre i 70 metri: inaudito. I primi cinque classificati di giornata, del resto, vanno oltre i 68: il giamaicano Stona a 69.05, il tedesco Sosna 68.96, il samoano Rose 68.20 e il neozelandese Bell 68.10, tutti personali.
Ho scritto a papà verso mezzanotte. Mi ha risposto: “Ben fatto”. Siamo due di poche parole...
Lui è il mio idolo: voglio emularlo. Il calcio? Ai miei genitori interessava soltanto che facessi sport
La 128a maratona di Boston va al 33enne Sisay Lemma e alla 34enne Hellen Obiri. L’etiope (1h00’19 e 1h05’58” le due mezze), allenato da Claudio Berardelli e gestito da Gianni Demadonna, si invola subito e vince una Major dopo Londra 2021 (quinto podio) e le 2h01’48” con cui in dicembre s’è imposto a Valencia. La keniana firma l’azione decisiva al 40° km e fa il bis col 2023
Confronti
Non c’è da scandalizzarsi: Neubrandenburg, a suo tempo, fu ribattezzata “Paradiso del vento”. Inoltre la seconda miglior prestazione della carriera di Schult, undici volte sul podio di rassegne globali (Olimpiadi, Mondiali, Europei) tra il 1983 e il 2000, fu 70.46. E i tanti dubbi su certe pratiche degli atleti dell’Est di allora non accompagnano gli specialisti baltici di oggi. Mykolas, studente a California State University, una grande passione per la pesca, ha già vinto tanto in una specialità nella quale si matura tardi. Ma molto ha ancora da dimostrare: «Ho cominciato solo a 16 anni - ricorda -: facevo il portiere, poi sono cresciuto troppo. Il mio idolo è papà: voglio essere come lui». Per certi versi ha già fatto meglio.
1. Lemma (Eti) 2h06’17”; 2. Esa (Eti) 2h06’58”;
3. E. Chebet (Ken) 2h07’22”
1. Obiri (Ken) 2h22’37”;
2. Lokedi (Ken) 2h22’45”;
3. E. Kiplagat (Ken) 2h23’21”
⏻ TEMPO DI LETTURA 3’46”