La Gazzetta dello Sport - Bologna

L’Udinese rischia grosso Pozzo, mosse disperate Salta pure Balzaretti?

Gino e il padre furiosi. Dopo Sottil e Cioffi, il ds è in bilico Ora Cannavaro tenta il miracolo

- Di Francesco Velluzzi

rie A». I pezzi pregiati della rosa come Pirola e Tchaouna hanno già attirato le attenzioni di club non solo della Serie A. «Tchaouna è un giovane che ha margini di migliorame­nti – ha aggiunto Colantuono -. Certamente ha mercato, ma deciderà la società. Anche altri ragazzi si sono messi in mostra. La stagione è stata tribolata, ci sono stati degli errori. Siamo stati anche sfortunati». Colantuono è pronto a mettersi a disposizio­ne della società: «Non parlo ovviamente da allenatore ma se il club vorrà posso dare il mio contributo. D’altronde ho ancora un contratto».

⏻ TEMPO DI LETTURA 1’32” a paura è un’emozione primaria, intensamen­te spiacevole, che deriva dalla naturale avversione al rischio o alla minaccia. Gli psicologi ci hanno scritto trattati su trattati. Ma ora la paura ha colto l’Udinese che dal 1995 veleggia con alterne fortune in serie A. Paura di retroceder­e che da qualche giorno, forse con eccessivo ritardo, ha messo in allarme la famiglia Pozzo che deve fare i conti con una classifica che adesso fa davvero paura. Le due sconfitte, arrivate con l’identico finale, gol di testa subito sia a Verona che nel recupero con la Roma, da palla inattivo all’ultimo minuto di recupero e la vittoria del Frosinone di ieri sera hanno condotto i friulani al terzultimo posto. Davanti ci sono cinque tappe: Bologna, Napoli in casa, Lecce, Empoli in casa e Frosinone. L’Udinese non è spacciata, ma deve far punti. E non pochi.

Il club della famiglia Pozzo, padre Gianpaolo e mamma Giuliana in loco, I figli Gino e Magda di base a Londra dove c’è l’altro club di proprietà, il Watford, retrocesso in Championsh­ip , ha scherzato col fuoco, anche troppo. Ai pluripremi­ati progetti imprendito­riali, culminati con la realizzazi­one di uno stadio che tutta Europa applaude, non sono seguiti sviluppi tecnici. La squadra che Francesco Guidolin tra il 2010 e il 2013 ha piazzato al quarto, al terzo e al quinto posto, da allora

Fabio Cannavaro, 50 anni, è non è andata oltre il 12° posto e i 47 punti ottenuti nel 2021-22 nella stagione iniziata da Luca Gotti e terminata col suo ex vice Gabriele Cioffi. Molte avvisaglie si sono avute: nel 2015-16, stagione dell’addio al calcio giocato del più grande attaccante avuto dai Pozzo, Totò Di Natale, con Gigi De Canio, timoniere nel finale, la squadra si piazzò al 16° posto con soli 39 punti. Da allora il progetto tecnico, nonostante la rete e il servizio di scouting abbia portato in Friuli talenti di livello poi venduti a peso d’oro, l’ultimo Beto, 30 milioni all’Everton, non si è evoluto. Si è pensato, nonostante i sogni di ritorno in Europa del paron Pozzo, di stare sereni in A rivendendo i pezzi migliori e valorizzan­do i nuovi arrivati.

Quanti guai

Ma in questa stagione tutto sta andando storto tra tanti errori: la scelta di continuare con Andrea Sottil è stata perdente. La squadra non aveva un gioco e dopo 9 giornate Sottil ha salutato. E’ stato richiamato Cioffi per le sue capacità motivazion­ali e l’ottimo inglese, indispensa­bile in uno spogliatoi­o di quasi solo stranieri. In cui si formano il terzo tecnico dell’Udinese

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GETTY Speranza
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ANSA Tristezza Tutta la delusione di Pasalidis, Bradaric e Fazio dopo la sconfitta che sancisce la retrocessi­one in Serie B della Salernitan­a

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