La Gazzetta dello Sport - Bologna
L’Udinese rischia grosso Pozzo, mosse disperate Salta pure Balzaretti?
Gino e il padre furiosi. Dopo Sottil e Cioffi, il ds è in bilico Ora Cannavaro tenta il miracolo
rie A». I pezzi pregiati della rosa come Pirola e Tchaouna hanno già attirato le attenzioni di club non solo della Serie A. «Tchaouna è un giovane che ha margini di miglioramenti – ha aggiunto Colantuono -. Certamente ha mercato, ma deciderà la società. Anche altri ragazzi si sono messi in mostra. La stagione è stata tribolata, ci sono stati degli errori. Siamo stati anche sfortunati». Colantuono è pronto a mettersi a disposizione della società: «Non parlo ovviamente da allenatore ma se il club vorrà posso dare il mio contributo. D’altronde ho ancora un contratto».
⏻ TEMPO DI LETTURA 1’32” a paura è un’emozione primaria, intensamente spiacevole, che deriva dalla naturale avversione al rischio o alla minaccia. Gli psicologi ci hanno scritto trattati su trattati. Ma ora la paura ha colto l’Udinese che dal 1995 veleggia con alterne fortune in serie A. Paura di retrocedere che da qualche giorno, forse con eccessivo ritardo, ha messo in allarme la famiglia Pozzo che deve fare i conti con una classifica che adesso fa davvero paura. Le due sconfitte, arrivate con l’identico finale, gol di testa subito sia a Verona che nel recupero con la Roma, da palla inattivo all’ultimo minuto di recupero e la vittoria del Frosinone di ieri sera hanno condotto i friulani al terzultimo posto. Davanti ci sono cinque tappe: Bologna, Napoli in casa, Lecce, Empoli in casa e Frosinone. L’Udinese non è spacciata, ma deve far punti. E non pochi.
Il club della famiglia Pozzo, padre Gianpaolo e mamma Giuliana in loco, I figli Gino e Magda di base a Londra dove c’è l’altro club di proprietà, il Watford, retrocesso in Championship , ha scherzato col fuoco, anche troppo. Ai pluripremiati progetti imprenditoriali, culminati con la realizzazione di uno stadio che tutta Europa applaude, non sono seguiti sviluppi tecnici. La squadra che Francesco Guidolin tra il 2010 e il 2013 ha piazzato al quarto, al terzo e al quinto posto, da allora
Fabio Cannavaro, 50 anni, è non è andata oltre il 12° posto e i 47 punti ottenuti nel 2021-22 nella stagione iniziata da Luca Gotti e terminata col suo ex vice Gabriele Cioffi. Molte avvisaglie si sono avute: nel 2015-16, stagione dell’addio al calcio giocato del più grande attaccante avuto dai Pozzo, Totò Di Natale, con Gigi De Canio, timoniere nel finale, la squadra si piazzò al 16° posto con soli 39 punti. Da allora il progetto tecnico, nonostante la rete e il servizio di scouting abbia portato in Friuli talenti di livello poi venduti a peso d’oro, l’ultimo Beto, 30 milioni all’Everton, non si è evoluto. Si è pensato, nonostante i sogni di ritorno in Europa del paron Pozzo, di stare sereni in A rivendendo i pezzi migliori e valorizzando i nuovi arrivati.
Quanti guai
Ma in questa stagione tutto sta andando storto tra tanti errori: la scelta di continuare con Andrea Sottil è stata perdente. La squadra non aveva un gioco e dopo 9 giornate Sottil ha salutato. E’ stato richiamato Cioffi per le sue capacità motivazionali e l’ottimo inglese, indispensabile in uno spogliatoio di quasi solo stranieri. In cui si formano il terzo tecnico dell’Udinese