La Gazzetta dello Sport - Bologna

Conegliano ci sei?

- di Davide Romani

In partita non capivo che ero vicina ai 47 di Egonu. Pensavo al risultato di gara-3

In questa società tutto è pensato ad alto livello: dall’aspetto dirigenzia­le a quello tecnico

Egonu punta sulla fisicità, Boskovic è più tattica. Antropova in grande crescita

Scandicci ha giocatrici che possono colpire da ogni zona. E al servizio sa metterci in difficoltà

Isabelle Haak è il sole di Conegliano. Da due stagioni la svedese nata a Lund illumina il PalaVerde di Treviso e tutti gli impianti in cui giocano le campioness­e d’Italia. Mercoledì nella terza sfida della finale scudetto ha raggiunto l’apice del suo rendimento con la maglia del club veneto: 41 punti nel 3-1 su Scandicci che ha regalato all’Imoco il match point per conquistar­e il sesto scudetto consecutiv­o: potrebbe già avvenire stasera in gara-4 (alle 20.45 a Firenze). Bella - il suo soprannome - si è fermata a soli 6 punti dal record in una partita di A1 in Italia realizzato da Paola Egonu, che fece 47 punti proprio con la maglia di Conegliano in gara-1 della finale scudetto 2021. Ma a differenza dell’azzurra, la svedese ha giocato un set in meno viaggiando a una media set più alta: 10,25 contro i 9,4 di Paola.

▶Bella, mercoledì ha sfiorato il record di Egonu. Durante la partita se ne è resa conto?

«No, ero focalizzat­a sulla partita, sul risultato da raggiunger­e con la squadra. Sono molto felice per la prima prestazion­e e sono veramente contenta che questo risultato personale sia coinciso con una vittoria importante per noi».

▶Co▼eglia▼o non perde un titolo in Italia dal 2019: cos’ha di speciale questa squadra?

«In questo club tutto è fatto ad alto livello. A cominciare dall’aspetto dirigenzia­le e passando da quello tecnico. Ogni settore della società è top. A Conegliano sei nelle condizioni per giocare al meglio a pallavolo e arrivare con continuità a grandi obiettivi. Lo dimostrano i risultati ottenuti in questi anni».

▶E coach Santarelli?

«Ha tutto quello che serve per essere un allenatore di successo. Bravo nei rapporti con le giocatrici, preparato da un punto di vista tecnico, cura molto i dettagli. Da anni vince con il club e con le nazionali, prima la Serbia e ora la Turchia».

▶ Insieme a Egonu, Boskovic, Vargas e Antropova lei fa parte di un ristretto gruppo di campioness­e. Cosa le piace delle sue colleghe e come si vede rispetto a loro?

«Beh, sono tutte opposti fortissime da cui imparare qualcosa. Egonu è un attaccante in grado di fare la differenza da un punto di vista fisico, fa dell’elevazione un punto di forza. Lo stesso discorso vale per Vargas. Boskovic è invece più tattica. Antropova è più fantasiosa e in grande crescita. Invece io mi vedo un bel mix tra tecnica e potenza».

▶ Dopo il ko in gara-1 come avete reagito? di Champions del 5 maggio: cosa teme maggiormen­te di Milano?

«Non basta Paola Egonu? Oltre a lei il Vero Volley ha atlete molto brave a muro. E poi credo che non capiti spesso l’opportunit­à di giocarsi una finale di Champions quindi tutte alzeranno il loro livello di gioco».

▶I▼ estate continuerà a lavorare nella Svezia con un tecnico italiano: ha già parlato con Bregoli?

«Sì, quando abbiamo giocato contro Chieri. Non vedo l’ora di cominciare a lavorare con il suo staff anche perché ho visto che le sue squadre giocano molto bene».

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Bomber svedese Isabelle Haak, 24 anni, alla seconda stagione a Conegliano

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