La Gazzetta dello Sport - Cagliari
Xavi: «Siamo indignati Il gol tolto, il rigore... E l’arbitro non parla»
Il tecnico: «Una grande ingiustizia contro di noi Mancano tre partite e non possiamo sbagliare»
ra stata un po’ polemica...», ammiccava Xavi alla vigilia mentre gli passavano in testa i ricordi di quella semifinale 2010, una delle più grandi delusioni della sua immensa carriera. Era stata pure l’ultima volta, prima di ieri sera, in cui lui stesso aveva incrociato i nerazzurri di blaugrana vestito qui a San Siro. E così dodici anni dopo a polemica si è aggiunta polemica perché il tecnico catalano ieri ha rivisto le streghe e si è infuriato per alcuni episodi arbitrali su cui si è comunque pronunciata la Var: il gol annullato a
«EPedri dopo tocco di mano di Ansu Fati e un rigore richiesto per intervento scomposto di Dumfries. «Sono indignato perché prima ci hanno annullato il gol e poi non ci hanno dato un rigore in un episodio che non si capisce...» la sua sfuriata a fine partita. E ancora, passando dall’arrabbiato al furioso: «Avrei voluto parlare con l’arbitro, non ha senso tutto questo, è un’ingiustizia grande, la parola giusta è soltanto indignazione: in questo momento l’arbitro dovrebbe venire qua e parlare, questo umanizzerebbe la sua figura e invece non so perché rimangono sempre in silenzio».
Corsi e ricorsi L’ex centrocampista era in campo nell’indimenticabile semifinale del 2010 vinta dai nerazzurri
Contro un muro Lui in panchina e Piqué in campo: ecco gli
Furioso Xavi, 42, tecnico del Barça: per lui un ko a San Siro
unici due pezzi di quell’InterBarcellona diventata letteratura calcistica e tornata di attualità dopo ieri sera. A loro soprattutto farà male questa statistica: i nerazzurri non vincevano contro i blaugrana proprio dalla semifinale d’andata dell’aprile 2010 (3-1), anzi da allora avevano registrato un pareggio e quattro sconfitte. La squadra catalana ha comunque governato la partita in puro stile Barcellona, tenendo la palla fino allo sfinimento, ma senza mai però affondare al momento opportuno: vecchio problema della casa, ma sul fatto che Onana abbia passato la notte senza subire gol ci sono, però, pure enormi meriti di un’Inter agguerrita come mai si era vista in questa stagione. Niente, comunque, che abbia sorpreso Xavi: «Ci aspettavamo questa Inter, forse non così difensiva, ma una squadra di questo tipo sì. Abbiamo provato in tutti i modi, abbiamo cercato con pazienza di superare la loro linea molto stretta nel 5-3-2, poi abbiamo preso gol su un tiro dalla distanza su cui non abbiamo difeso bene. Più che crossare, forse potevamo tirare molto di più da fuori area: di certo avremmo meritato almeno il pareggio».
Tre finali Adesso il ritorno del Camp Nou tra sette giorni ha un peso specifico incalcolabile: i blaugrana, disegnati d’estate per tornare stabilmente nell’elite del Continente, rischiano di retrocedere; e al contrario l’Inter, da vittima sacrificale, ha rimesso la testa avanti. E su questo si concentreranno i lavori dei prossimi giorni in Catalogna: «Abbiamo faticato nel ritmo e nella circolazione, nel secondo tempo abbiamo giocato meglio con buoni riferimenti offensivi: ci abbiamo provato in tutti i modi, ma bisogna fare autocritica al di là delle decisioni arbitrali – ha ammesso ancora, con lucidità, Xavi –. Ora serve più velocità perché le prossime tre partite saranno tre finali. Bisogna riflettere e non possiamo più sbagliare, non dobbiamo più commettere gli stessi errori perché nel secondo tempo siamo stati all’altezza, ma nel primo tempo no».
Il ritorno Al Camp Nou tra una settimana i blaugrana si giocano tutto: rischio eliminazione